BENEFICENZA IN DENARO “CAMUFFATA” DA SOLIDARIETÀ
Soccorrere il prossimo non sempre è necessario il
denaro, talvolta è più importante intervenire tutelando i suoi diritti e
soprattutto la sua dignità
di Ernesto Bodini
È sempre particolarmente difficile ma soprattutto
responsabile affrontare il tema della solidarietà, specie se manifestata
attraverso il denaro. Nel dopoguerra, quindi in epoca di lenta ripresa, non
esistevano associazioni di volontariato tranne qualche timida presenza più o
meno nota, e nonostante lo Stato avesse ben pochi mezzi per sostenere anche i
casi di indigenza, non si sollecitava denaro ai privati anche perché gli stessi
(consci loro stessi della realtà) si esprimevano spontaneamente talvolta con
lasciti di immobili “dismessi”. Con il passare degli anni e quindi con
l’avvento del boom economico il Paese si è ripreso sensibilmente, ma nel
contempo cominciavano ad apparire associazioni di volontariato sia pur non
“supportate” da molta pubblicità. Evento, questo, che ha messo in luce la buona
volontà degli italiani intervenendo là dove c’era qualche carenza della quale
probabilmente lo Stato non si avvedeva; ma da qui in poi con il susseguirsi
delle generazioni la generosità ha “contaminato” molte persone tanto che nei
decenni sono nate molte altre associazioni accomunate, manco a dirlo, dal
comune denominatore, ovvero: “non a fine
di lucro”; un input che ha contribuito ad ottenere più fiducia e
credibilità da parte della popolazione. La consistenza di queste presenze ha
avuto ragione d’essere anche a fronte delle calamità naturali che hanno colpito
alcune zone del Paese: inondazioni, terremoti, etc., eventi che hanno colpito
la sensibilità di tutti offrendo secondo le proprie possibilità e in supporto
alle Istituzioni, com’era giusto e lecito che fosse. Venendo in tempi più
recenti, ossia soprattutto in questi ultimi 30-40 anni, con il proliferare di
associazioni dedite in svariati campi e a sostegno di molte necessità (anche
ludiche), sono incrementate di molto le richieste di sostegno soprattutto in
denaro, grazie anche alla pubblicità dei mass media, della televisione in
particolare. Tra le molte richieste di sostegno quelle afferenti alle molte
malattie e svariate forme di disabilità, per non parlare della protezione dell’ambiente,
degli animali, della ricerca e della cultura. Insomma, un esercito di generosi (più
o meno convinti) disponibili anche “tamponare” le inefficienze e/o assenze
delle Istituzioni; nel contempo non sono mancati esempi di beneficenza “camuffata”
da solidarietà, espressa dai concorrenti di quiz televisivi (a premi) pronti a
dichiarare che in caso di vincita una parte sarebbe devoluta in beneficenza… È
inutile dire che, nonostante i vari periodi di crisi che il Paese ha
attraversato, le varie associazioni hanno raccolto negli anni cifre
considerevoli (tutto risparmio per lo Stato) e, i contribuenti, si sono sentiti
in pace con la loro coscienza.
realmente conseguito finalità umanitarie.
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