La vergognosa carenza delle Istituzioni

 

LA VERGOGNOSA CARENZA DELLE ISTITUZIONI

Sempre più emarginati gli anziani lasciandoli soli di

fronte alle difficoltà di fruire determinati beni e servizi 

di Ernesto Bodini

A fronte degli innumerevoli problemi di cui soffrono disabili ed anziani, gli stessi non sono supportati sufficientemente nell’espletare determinate incombenze. Si prenda ad esempio il fatto che in alcune zone sono stati soppressi gli sportelli degli Uffici Postali, come pure altrettanti sportelli di zona delle banche, con evidenti disagi per l’utenza con problemi di mobilità. Ad aggravare il tutto, come torno a ripetere da tempo, in ambito sanitario per accedere ai servizi, in anteprima occorre essere dotati di una postazione online, anche perché il fatto di possedere tutti la telefonia mobile, non sempre è suffcinete per ottenere quanto si intende richiedere. I nostri politici delle ultime generazioni (da almeno un ventennio a questa parte) si sono subito adattati alle esigenze “imposte” dal progresso, non mancando di ricordarci che la popolazione anziana sta aumentando ma senza nulla fare (o pochissimo) per agevolarla in determinate esigenze quotidiane. Alla luce di ciò mi viene da dedurre che i lor signori pubblici-amministratori probabilmente credono di non invecchiare mai, e quindi perché pensare a chi è già anziano? Un egoismo che non fa onore a chi si è dedicato e si dedica a gestire politicamente la vita dei loro concittadini, tanto da meritarsi di essere collocati nel 7° girone dantesco con relativa onta della vergogna. Parimenti, costoro non si degnano di sicuro di seguire da vicino le vicende dei disagiati, e a poco (o nulla) serve scendere in piazza e girare tra i mercati rionali o le sagre di paese per stringere la mano di questo o quel cittadino, il quale si illude avendo magari contribuito a farlo salire al potere, e che prima o poi si recorderà di lui. Ma come ben sappiamo generalmente la persona anziana solitamente di fronte agli ostacoli burocratici è arrendevole, specie se non abbiente, tanto da rinunciare a quanto avrebbe diritto. Da alcuni di essi ogni tanto si sentire: «È brutto diventare vecchi», oppure: «La vecchiaia è una carogna». E come se non bastasse, in tema di solitudine, per quanto l’informazione sia costante, non sono pochi gli anzini che vivono soli e che sono “facili prede” di malfattori senza scrupoli, depredandoli di ogni loro bene e se non anche di attentare alla loro vita. È pur vero che le Forze dell’Ordine quando allertate garantiscono immediata presenza e assistenza, ma purtroppo ancora non basta e, a fronte di tutto ciò, nessun politico ha trovato una soluzione per ridurre ai minimi termini i problemi su descritti. Ecco qui uno spaccato della società attuale in cui ogni forma di progresso ha la precedenza, ma che in proporzione è ben poco dedita a prevenire i drammi umani, soprattuttutto degli anziani: come sempre l’egoismo di molti e l’inefficienza dei politici, sono azioni che decretano il nostro futuro “bypassando” i tanto decantati valori costituzionali. Un’ultima considerazione: quegli anziani che per necessità sono ricoverati in strutture “senza ritorno”, contano il tempo che rimane loro da vivere… magari rimpiangendo i tempi andati nel sostenere: «Si stava meglio quando si stava peggio!».


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