I PARADOSSI DEL COMPORTAMENTO UMANO
Privacy e dignità alla sbando: sempre più lontana l’epoca in
cui si diceva: “I propri panni sporchi si lavano in famiglia”
di Ernesto Bodini
Ci si lamenta tutti, o quasi, in merito ai rapporti con le Istituzioni e anche a quelli interpersonali, ancorché venga violata la nostra privacy e, per assurdo, anche quando non vi è trasparenza da parte di chi deve essere trasparente. Ma a questo riguardo va rilevata l’incongruenza di molti italiani (tanto per stare in casa nostra) che, proprio nonostante la Legge sulla privacy n. 675 del 31 dicembre 1996 - Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali, hanno la bramosia di esporsi in pubblico per raccontare fatti personali (a volte anche intimi), facendosi ospitare in alcuni programmi televisivi come ad esempio il (purtroppo) notissimo “C’é posta per te”, programma televisivo di genere reality e dramma, in onda in prima serata su Canale 5 ogni sabato dal 2000 con la conduzione di Maria De Filippi. A parte talune scene “strazianti” e patetiche, questi ospiti che vengono contattati, o che chiedono di essere ospitati per esporre le loro vicende, sono privi di dignità ed amor proprio con l’aggravante di soddisfare la curiosità morbosa del pubblico in studio e di molti telespettatori. Il voler conoscere i “fattacci” altrui, da parte di questi ultimi, non mi sembra essere un atteggiamento di una certa moralità anche se a volte, pare, in alcuni casi si è “contribuito” a risolvere qualche penosa situazione intima e/o familiare tra i convenuti come qualche possibile ricongiungimento… Ma a mio modesto avviso non è solo questo il punto: l’incorrere in un dramma esistenziale ha sempre accompagnato ogni essere umano, e renderlo plateale e quindi alla mercè di giudizi e crtiche altrui spersonalizza non poco le persone in questione. Ma questi protagonisti, esibendosi nell’arena televisiva non temono, appunto, le frecce dei gladiatori bramosi di carpire gli aspetti più profondi della psiche altrui, magari vedendo sgorgare lacrime a gogò di questo o quel personaggio che, per dirla fino in fondo, in futuro ci può scappare una gratuita notorietà od un eventuale contatto pubblicitario, e va da sè che in quest’ultimo caso sponsor ed emittente fanno affari d’oro… Ma il discorso privacy va ben oltre in quanto telefonicamente stiamo tutti subendo l’invasione di molti call center (dei quali non conosciamo l’entità-persona, ma spesso loro conoscono la nostra), che quotidianamente ci inondano di telefonate e di messaggi sul nostro numero di telefonia fissa o del cellulare; una invasione che si potrebbe contrastare iscrivendosi al cosiddetto Registro delle Opposizioni (RPO), ma peccato che non è poi così funzionale…
Proseguendo, mi vien da dire che questa
popolazione curiosa e pettegola di solito è certamente poco informata sui
concetti di etica, rispetto, dignità ed amor proprio; evidentemente sono ben
lontani da quel saggio popolare che diceva: “I panni sporchi si lavano in famiglia”, anche perché far conoscere
pubblicamente determinati fatti personali potrebbe avere inaspettate e serie
ripercussioni…, ossia, come aprire la porta di casa propria ad estranei… specie
di questi tempi! Tutto ciò, prima dell’avvento delle Tv private e dei vari
social non esisteva e non se ne sentiva l’esigenza, ma come ben sappiamo l’esigenza
del commercio è un’anima sempre più insaziabile, come pure quella di voler
farsi conoscere per diventare “un qualcuno”, magari senza avere né arte e né
parte. Insomma, anche questo è un altro breve spaccato della società odierna, come se
l’epoca pandemica avesse insegnato nulla o poco, per colpa della quale molti di
noi sono stati costretti a mettersi “a
nudo” soffrendo pubblicamente e, in taluni casi, ad inginocchiarsi di fronte
alle molteplici incombenze burocratiche… peraltro in gran parte mal gestite.
Ecco che, per concludere, proprio grazie al progresso le relazioni umane hanno
fatto due passi avanti e tre indietro. Un’ultima considerazione: altra cosa è
voler conoscere la vita e i sacrifici affrontati da scienziati, filantropi e
mecenati per realizzare iniziative volte al benessere della collettività; ma
evidentemente queste nobili figure non suscitano sufficiente curiosità morbosa…
come se la loro dedizione fosse cosa dovuta!
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