Aggressioni e stupri: un fenomeno da approfondire...

 

AGGRESSIONI E STUPRI: ORIGINI E CAUSE DA APPROFONDIRE 

Per arginare il fenomeno sarebbe utile “rivedere” i rispettivi ruoli

per superare carenze culturali e soprattutto incomprensioni…

di Ernesto Bodini

Il problema delle molestie sessuali e degli stupri, in particolare per quanto riguarda il genere femminile, non credo che riguardi solo i tempi e relativi commenti odierni. A ben riflettere nefandezze di questo genere sono proprie di ogni epoca, con la differenza che non erano tanto diffuse in quanto non esistevano mass media e social come oggi. L’aggressione alla donna ha probabilmente origini ancestrali in tutti i Paesi e in tutte le culture, e oggi si riversa l’attenzione al fenomeno in quanto è “sollecitata” non solo dalla quantità dei casi, ma anche perché parte degli stessi sono sollevati da persone note al pubblico che a loro volta hanno subito e, che a riguardo, vengono designate quali testimonial per combattere tale fenomeno. Ma nonostante provvedimenti legislativi, iniziative socio-culturali e testimonianze varie pare che il sistema non cambi, anzi… Dal punto di vista legislativo nel nostro Paese il reato in un contesto di “violenza, minacce o abuso di autorità” è contemplato dall’art. 609-bis del Codice Penale; ma purtroppo non lo definisce come “rapporto sessuale senza consenso”, e ciò a differenza di altre legislazioni europee. A fronte di questa nostra carenza non mancano iniziative da parte di associazioni anti-violenza e partiti, proprio al fine di far inserire il principio del consenso nell’articolo 609-bis, peraltro come proposto anche dalla Convenzione di Istanbul, ratificata dall’Italia. È pur vero che i problemi sociali di carattere penale sono svariatissimi, ed altrettante le Leggi in merito, ma in difesa della donna che viene aggredita un giorno si e l’altro pure non si fa ancora abbastanza, tant’è che i drammi si sommano e gli autori responsabili, anche se individuati e arrestati, non rappresentano a sufficienza un’azione di deterrenza…, ciò anche perché le punizioni (condanne) tardano per la lentezza dei processi, per non parlare poi dei casi che cadono in prescrizione… e di conseguenza le recidive non mancano. Si dice da più parti che permane una carenza culturale in merito alla considerazione umana da parte dell’uomo verso la donna, ma personalmente non credo che è solo questa la carenza, in quanto si dovrebbe stabilire cosa si intende per carenza culturale. A mio modesto avviso credo che si debba coinvolgere soprattutto l’uomo considerando non la sua virilità ma la sua “impostazione” anatomica e fisiologica, messa a “confronto” con quella della donna, evidenziando nel contempo ruoli e competenze che non vogliono rappresentare alcuna “competitività”; si tratta in effetti di una considerazione umana “alla pari”, spiegando il concetto e gli effetti di misoginia che, in questo caso, è priva di astio.

 Un contributo potrebbe venire dalla saggezza-pessimismo di Arthur Schopenhauer (1788-1860), la cui filosofia ha inteso considerare la  donna per il suo giusto Essere, precisando che l’unione delle parti trova giustificazione essenzialmente nel procreare. Probabilmente questo ruolo concessole dalla Natura la mette in primo piano rispetto all’uomo, ma questo non va inteso come una sorta di “sottomissione” dell’uomo e tanto meno renderlo inferiore. Ed è proprio quest’ultimo concetto che va fatto comprendere alla maggior parte degli uomini (fanno eccezione coloro che sono affetti da turbe e/o deviazioni mentali che solitamente hanno origine patologica. Più o meno in questi termini mi sono espresso con articoli pubblicati dal quotidiano online ILMIOGIORNALE.ORG, e precisamente “Gli abominevoli reati contro la donna” (26/11/2022) e “Quando violenze e stupri hanno antichissime origini” (30/10/2023); un modesto contributo (senza pretese) per contribuire a fare un po’ di luce su questa realtà. Ma nel contempo restano da controllare proposte e sviluppi dei mass media, della pubblicità in particolare: finché le eccessive libertà resteranno incontrollate (specie quelle che sfruttano, ad esempio, con scarso pudore nella presentazione di prodotti igienici femminili con la pretesa di abbattere un tabù…), certe menti umane si sentono autorizzate a sottomettere chi ritengono loro “inferiori”, e purtroppo la donna ne porta le conseguenze…, senza trascurare quelle che per eccesso di ambizione ed obiettivi ostentano il proprio fisico ovunque, comunque e ad ogni costo… sprezzanti del pericolo che incombe su di esse.

 

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