LA “SANTA DI VOLVERA” UN ESEMPIO DI DEDIZIONE E UMILTÀ
Una “Santa fuori dal calendario” ma dentro i cuori di quanti
hanno potuto beneficiare della sua bontà più incondizionata
di Ernesto Bodini
Anche se la Santa di Volvera non appare nei tradizionali calendari popolari, per oltre sessant’anni la sua vita è stata caratterizzata da infinita dedizione verso quelli che lei definiva: «I miei ammalati», molti dei quali facevano lunghe attese per avvicinarla, continuamente offrendo con la più totale spontaneità fazzoletti o indumenti di sé stessi, di parenti o conoscenti nell’intento di ottenere un beneficio. Intensa anche la corrispondenza alla sua destinazione, e per agevolare la risposta all’interno dei pacchi quasi sempre venivano inserite delle buste affrancate con il nome e l’indirizzo del mittente: “La Santa di Volvera” era l’indirizzo più frequente. Molte delle persone che si ritenevano beneficiate volevano esprimere il proprio ringraziamento per l’avvenuta guarigione o miglioramento di una situazione particolare anche con degli ex voto (quadri, pitture, fotografie) spesso corredati da nome, luogo e data. I primi risalgono agli anni ’40 o poco dopo e sono ancora esposti all’interno della casa, mentre i più recenti sono datati 2005. Riconoscimenti che proseguono a distanza di quasi 32 anni dalla sua morte. Quindi, molte le testimonianze e tra queste, personalmente ricordo quella di un bambino (che risiedeva in un paese confinante) colpito dalla poliomielite alla gamba destra che, all’inizio degli anni ’60, la madre lo portò alla Santa di Volvera per avere un “parere” se un eventuale intervento chirurgico al piede deformato (come aveva consigliato un medico) avrebbe potuto migliorare la deambulazione. La madre mi confidò che la Santa avvicinandosi al bimbo per pochi attimi gli sfiorò il piede e, con molta serenità e naturalezza, suggerì di farlo operare perché ne avrebbe giovato. Col passare degli anni seppi che quel bimbo fu operato nel 1963 con risultati soddisfacenti…
Ma a parte questo episodio di cui sono
venuto a conoscenza, molti altri si aggiunsero (sino agli ultimi giorni della
sua vita) sia per quantità che per problematiche, e anche volendo citarli tutti
l’elenco sarebbe interminabile, come altrettanto intensa è stata la vita di
questa donna che, seppur non inserita nell’alveo dei Santi degni di citazione
in Calendario, il suo operato sarebbe più che sufficiente per suggerire di proporla
per il “Processo di Beatificazione” e,
quello successivo della Santità che, a mio modesto avviso, se lo è meritato in
anticipo… anche se ufficialmente secondo la Chiesa (posto che conosca il caso),
non si può parlare ufficialmente di miracoli compiuti. La Santa Mariuccia di
Volvera è morta il 27 giugno 1993 e furono oltre 10 mila le persone al suo
funerale, il cui rito fu celebrato nel cortile della sua casa, proprio come lei
avrebbe certamente voluto. Oggi, suonando al campanello di via XXIV Maggio 39 a
Volvera è possibile visitare la stanza dove Mariuccia riceveva le persone e
l’attigua stanza dove è avventura l’apparizione e dove sono raccolte le
testimonianze-ex voto.
Nella
foto in basso la stanza degli ex voto
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