UN SENSIBILE PASSO
AVANTI A FAVORE DELL’INCLUSIONE
DELLE PERSONE CON
DEFICIT VISIVO
La lodevole
esperienza di un Progetto organizzato a Padova per iniziativa
della storica
Fondazione Robert Hollman, istituzioni pubbliche e diversi
partners associativi
di Ernesto Bodini
Oggi più che mai, il pianeta delle disabilità è sempre più esteso e
variegato, ma quello relativo alla ipovisione e alla cecità a nostro avviso merita
qualche attenzione in più, e questo non per fare differenze ma per segnalare
iniziative sociali volte a migliorare la vita pratica e di relazione degli
interessati. È il caso, ad esempio, di “Sensoriale anch’io”, un progetto di
sensibilizzazione sociale a cura della nota e storica Fondazione Robert
Hollman, in collaborazione con Enti pubblici e diversi partners tra i quali
l’Università degli Studi di Padova, il Comune, l’Unione Italiana Ciechi e
Ipovedenti (sez. di Padova) e l’Associazione Nazionale Istruttori Orientamento
Mobilità Autonomia Personale (Aniomap), con il patrocinio della A.O. di Padova
e ULSS 6 Euganea, e con l’integrativo contributo di Itago Sgr e Irsap
Foundation. Questo progetto, dal significato tanto innovativo quanto
intraprendente, parte dai bisogni delle persone con deficit visivo teso a
sviluppare sul territorio un approccio esperenziale. Ma nella concretezza in
cosa consiste tale progetto? «È una
sperimentazione di partecipazione attiva – spiegano gli autori dell’iniziativa
– che coinvolge, per la prima volta, un
territorio comunale sul tema della disabilità visiva legato all’inclusione, al
fine di garantire (anche secondo gli obiettivi dell’Onu, da raggiungersi
entro il 2030, ndr) una sostenibilità e
inclusività dei luoghi e degli spazi urbani, per garantire a ciascuno una piena
accessibilità alle strutture, ai servizi e a tutte le attività che la città
offre. Pertanto, a tali fini, il progetto vuole favorire una maggiore
accessibilità e accoglienza verso chi ha difficoltà visive nella fruizione dei
diversi servizi inseriti nel contesto cittadino. Inoltre, il progetto intende
promuovere una “cultura pensante” sensibile e attenta alle esigenze delle
persone con deficit visivo, avviare processi partecipati di cambiamento
progettuale, puntare l’attenzione sull’importanza dell’ambiente come
facilitatore ambientale e relazionale a favore dell’inclusione». Dal punto
di vista pratico-realizzativo l’iniziativa è partita da un questionario online
intitolato “Padova una città per tutti”,
al quale vi hanno partecipato 204 persone con deficit visivo e caregivers. Ciò
per evidenziare l’inesistenza di nessun tipo di segnale per muoversi in sicurezza
come cieco, o come un 79enne non vedente in riferimento all’area socio-sanitaria;
o un 30enne con difficoltà a raggiungere le casse perché non segnalate, e ciò
in riferimento all’area commerciale. Ben 6 le Aree e 12 i Servizi presi in
considerazione: socio-sanitari, istruzione, commercio, cultura, sport, tempo
libero, trasporti e servizi; il tutto all’interno di percorsi partecipati di
consapevolezza relazionale e sociale per 27 dirigenti e 108 operatori. «La formazione esperienziale – precisano i
promotori – è una nuova prospettiva
la cui modalità dal punto di vista teorico prevede la visione di un video
formativo sulla disabilità visiva; in merito proprio all’aspetto esperenziale
implica la simulazione immersiva di deprivazione visiva, totale o parziale
guidata da èquipe multidisciplinari quali istruttori di orientamento e mobilità,
educatori, terapisti, psicologi, etc. In merito alla verifica dell’efficacia è
stato previsto un questionario somministrato 3 volte in base alle risposte
complete ottenute da parte di 72 operatori su 108 partecipanti in tutte le aree
indagate, peraltro migliorate in seguito alla formazione erogata. Tale
miglioramento è stato riportato dall’89% dei rispondenti per quanto riguarda le
conoscenze sulla disabilità visiva, dall’81% dei rispondenti nella valutazione
dell’accessibilità del proprio servizio, del 79% dei rispondenti per quanto
riguarda la relazione e la comunicazione». Questa iniziativa, che a nostro
avviso, rappresenta una lodevole intraprendenza, ma soprattutto esempio di
progresso di civiltà e di “educazione sociale”, affinché venga meno ogni disparità
riducendo al minimo gli ostacoli per il loro superamento. Quindi, secondo i
promotori è auspicabile dare corso a sviluppi futuri, garantendo continuità e
stabilità nel rispetto dei diritti per una migliore convivenza. «Nell’ottica di mettere a disposizione questa
esperienza perché possa ispirare nuovi processi di inclusione sociale – è
quanto sostiene il pool organizzativo –, a
maggio 2025 gli obiettivi, i contenuti, le modalità e i risultati del progetto
saranno presentati nel corso della decima Conferenza internazionale dell’ICEVI
EUROPE (Consiglio Internazionale per
l'Istruzione e la Riabilitazione delle Persone con Disabilità Visiva, ndr) con l’obiettivo: “Supportare i bambini e i giovani adulti con deficit visivo: cosa
possiamo fare e cosa può essere fatto”,
la cui iniziativa si svolgerà a Padova dal 15 al 17 maggio 2025. Inoltre, per
coinvolgere l’intera comunità civile grazie all’esperienza di “Sensoriabile
anch'io”, verranno organizzate le “Giornate
di Padova sensoriale” dal 10 al 18 maggio 2025: un calendario condiviso da
numerose realtà non profit che metteranno insieme eventi, incontri, laboratori,
etc. per avvicinare i cittadini, con o senza disabilità, al tema
dell’inclusione attraverso esperienze multisensoriali».
LA FONDAZIONE ROBERT HOLLMAN
È un ente privato senza scopo di lucro di origine
olandese istituita nel 1979 a Cannero Riviera (VB). Nei suoi due Centri in
Italia offre supporto allo sviluppo a bambini con deficit visivo e alle loro
famiglie, mediante il lavoro di èquipe multidisciplinari che mettono al centro
il benessere e la qualità della vita. Il Centro di Cannero Riviera si occupa di
bambini dai zero ai 4 anni e delle loro famiglie; quello di Padova dai zero ai
14 anni; e ogni anno le due sedi accolgono circa 400 bambini provenienti da
tutto il territorio nazionale. Attraverso un’esperienza ormai consolidata e al
costante impegno di questi professionisti, la Fondazione continua a coltivare
una particolare modalità di cura, orientata a riconoscere e a favorire le
risorse personali di ogni bambino, tenendo in considerazione anche il suo
intero sistema sociale di riferimento. Accompagna, infatti, le famiglie
condividendo le proprie conoscenze con insegnanti e professionisti
socio-sanitari al fine di realizzare e supportare al meglio ogni percorso
personalizzato di crescita. Tutti i servizi sono erogati a titolo gratuito:
approfondimenti diagnostico-funzionali specifici, percorsi di attenzione
precoce al neonato, interventi psicoeducativi, riabilitativi e
ludico-espressivi. Oltre alle attività cliniche la Fondazione offre consulenze
agli operatori del territorio, formazione a studenti universitari e a
professionisti del settore; svolge attività di ricerca sulle tematiche legate al
deficit visivo; collabora con il mondo accademico e scientifico e con Istituti
di Ricerca italiani e internazionali. Inoltre, promuove e realizza a livello
nazionale ed europeo progetti di sensibilizzazione sociale con lo scopo di
contribuire ad accrescere la cultura dell’accoglienza e dell’inclusione. Per
informazioni: Sede di Cannero Riviera: via O. Clerici 6 – Telef. 0323/788.485 –
email: cannero@fondazioneroberthollman.it – Sede di Padova: Via Siena 1 –
Telef. 049/680.629 – email: padova@fondazioneroberthollman.it
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