Pseudo enfatizzazione?

 

È INSANO “ENFATIZZARE” UN RUOLO SOCIO-POLITICO

“I potenti” nel mondo sono già fin troppi e

l’Italia non ne avrebbe proprio bisogno

di Ernesto Bodini

Preciso subito che non conosco la Presidente del Consiglio dei Ministri, ma provo un po’ di indignazione per il fatto che certi mass media ipotizzano (a titoli cubitali) il fatto che sia ritenuta (o ritenibile) la donna più potente d’Europa, avendo essa convinto, volutamente o meno, l’élite internazionale. Pur non entrando in merito tout court ai fatti della politica internazionale, visti i molti problemi interni al nostro Paese in particolare di carattere sociale in senso lato, non mi sembra il caso che debba essere messa sul piedistallo della “onni-potenza” e, ammesso che l’interessata voglia in qualche modo estraniarsi da questa eccessiva considerazione, mi piacerebbe leggere una qualche sua affermazione di cortese diniego, dimostrando umiltà e limiti, anche perché la onni-potenza spetta solo ad una Suprema Entità. Inoltre, di persone che sono ritenute (e che si ritengono) potenti nel mondo ce ne sono fin troppe e sono rappresentate dai dittatori e despoti d’ogni sorta, e proprio tale attributo che i media farebbero bene a non enfatizzare come fosse un merito di conquista (detto una volta basta e avanza), ne rafforza la loro distanza dal concetto di umanità e di pace. E pur volendo considerare le inevitabili esigenze di relazioni politico-internazionali per una serie di interessi e interscambi tra le Nazioni, la nostra rappresentante di Governo a mio avviso potrebbe dare esempio ai suoi “pari”, invitando nel contempo i mass media ad abbassare toni enfatici che la riguardano  suo malgrado. Queste mie considerazioni-invito in virtù del fatto che sinora non ho letto una sua presa di posizione in merito a quanto le sarebbe attribuito, in caso contrario chiedo venia; ma al tempo stesso mi sia concesso il diritto di cittadino e di divulgatore di problematiche sociali, sempre attento e rispettoso verso chiunque, di rilevare quanto di più lesivo si possa leggere quando i massimi esponenti politici e nostri rappresentanti nei loro incontri pubblici non fanno mai riferimento a personaggi, anche se non politici, che hanno fatto la “vera” storia con il loro esempio di saggezza ed estremma dedizione per il rispetto del prossimo. Quest’ultima evidenza per certi versi potrebbe sembrare anacronistica, ma in realtà ritengo essere rispondente e soprattutto utile se venisse messa in pratica. Non me ne voglia la Signora Giorgia Meloni che nulla mi rapporta alla Sua persona se non il fatto che sono ancora in attesa di un riscontro alla mia raccomandata indirizzata alla Sua Presidenza il 9/10/2023 (ritirata il 17/10/2023). Ma al di là del fatto personale in sé, ritengo che essere rappresentanti di un’intera popolazione e non dare corso ad un rapporto epistolare, oltremodo più che giustificato se con richiesta di riscontro per problemi oggettivi, credo che tale ruolo di rapprsentatività istituzionale venga meno e, di conseguenza, anche la trasparenza… Ma tornado per coerenza al concetto dell’essere etichettati tra i più potenti, di primo acchito potrebbe fare onore ma al tempo stesso rammento che alcuni decenni addietro c’era più disponibilità (anche epistolare) tra Istituzioni ai veritici e cittadini. Ma si sa, i tempi cambiano e quindi anche la Signora su citata, a cui si deve comunque rispetto quanto Persona e massimo esponente istituzionale, potrebbe far sapere ai mass media che ogni giorno l’avvicinano, che non sarebbe proprio il caso di considerarla, sia pur ipoteticamente, tra i potenti d’Europa, anche perché tale considerazione contribuirebbe ad allontanarla di più dai Suoi sudditi (chi scrive in primis), cioè tutti noi della plebe. Ecco che, con la consueta delicatezza  che fa parte della mia indole e della mia etica professionale, ho voluto puntualizzare quanto meglio sarebbe nominare la Signoa Meloni, la Donna del popolo e non del popolino.

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