LE INFINITE E INTERMINABILI “DISFUNZIONI” SOCIALI
Per risalire la china sarebbe opportuna una revisione etico-morale di tutti,
con il particolare impegno di chi ha la pretesa di saper condurre il Paese
di Ernesto Bodini
Politici che esultano per raggiunti risultati
elettivi, come pure gli sportivi sia per aver vinto una gara che per la gloria
raggiunta e soprattutto per i cospicui relativi incassi, volontari che si
autocelebrano con poca umiltà per aver portato a termine una iniziativa sociale,
persone comuni che avendo subito una “disavventura” fondano una associazione a
sostegno preventivo di eventi simili, delinquenti incalliti che rinnovano il
loro “abbonamento” per essere ospitati nelle patrie galere, tutori dell’Ordine
pubblico che non riescono a contenere quanto di peggio può capitare a ciascuno
di noi, pazienti affetti da gravi patologie (acute e croniche) che non riescono
ad ottenere quanto loro necessita dal SSN, personale sanitario (ma anche
nell’ambito scolastico e del soccorso) in continua tensione e disarmato
(moralmente) tanto da non riuscire a svolgere le proprie mansioni in sicurezza.
Ed ancora. Artisti dello spettacolo che ambiscono sempre di più ad avere folle
oceaniche di fan, poveri e diseredati che non riescono ad unire il pranzo con la
cena, associazioni di volontariato (e talune di pseudo tale) che sollecitano
donazioni, lavoratori che dopo una giornata di lavoro non rientrano più in
famiglia per essere deceduti sul posto, appassionati di sport estremi che oltre
a mettere in pericolo la propria vita mettono a repentaglio anche quella dei
soccorritori (con i relativi costi a carico della collettività), cittadini (e
sono tanti) che oltraggiano i beni naturali con conseguenze molto gravi, produttori
e registi che producono e propongono filmati di dubbia moralità e spesso dalla
trama violenta, protagonisti di spot pubblicitari dalle esplicite allusioni
d’ogni tipo; tutto ciò, ed altro ancora, creando chi più e chi meno emulazioni
d’ogni genere e grado, mezzi di comunicazione di massa che condizionano
l’utenza (specie giovanissimi). E poi ci si lamenta se la società sta volgendo
al peggio. Sommando tutti questi eventi non c’è da essere per nulla ottimisti,
anche perché parte di essi si perpetuano quotidianamente un po’ ovunque, e quel
che è peggio è che anche soggetti di minore età si stanno orientando verso la
cattiva strada. Quindi a me pare che nonostante disposizioni e provvedimenti
vari, questi fenomeni non siano per nulla (o poco) gestibili, con l’aggravante
del flusso migratorio la cui gestione (oltre che costosissima) è di fatto
incontrollabile… anche dal punto di vista politico. Questo quadro sociale che
si è formato da circa un trentennio a questa parte, non era certo immaginabile
dai padri della Costituente, e probabilmente nemmeno dai loro successori, così
che la redatta nobile Carta è destinata a contenere i suoi noti princìpi solo
nero su bianco, proprio perché per tutte le ragioni su descritte in gran parte
non sono tramutabili nella pratica. Questa, a mio avviso, è l’Italia di cui
tutti dovremmo aver presente, ma che purtroppo quei soloni che sono soliti
pontificare (potrei fare nomi e cognomi ma l’elenco sarebbe troppo lungo) ne
rilevano solo alcuni di questi problemi, azzardando qua e là qualche
provvedimento o presa di posizione, sia pur scontrandosi con i detrattori
malati di ideologia… e non solo! Ora, a questo punto viene da chiederci: di
questo passo quale sarà il nostro destino, e soprattutto quello delle nuove
generazioni? Continuando ad osservare (ed esaminare) tutti questi problemi, pur
non rivestendo alcun ruolo pubblico-istituzionale o associativo, ho ragione di
ipotizzare quanto di peggio si possa sperare, e negare l’evidenza dei fatti
(che come ripeto non si stanno rimarginando) equivale ad una “irresponsabile”
rassegnazione con tutte le conseguenze del caso. A questo riguardo mi viene da
precisare ancora una volta che generalmente gli italiani preferiscono vivere
con un problema che non riescono a risolvere, piuttosto che accettare una
soluzione che non riescono a comprendere. Un’ultima considerazione: i nostri
connazionali anziani, testimoni di un vissuto più modesto ma decisamente nel
rispetto delle regole, della razionalità e del buon vivere civile, io credo
che stiano moralmente morendo e a nulla servirebbe il loro monito, in quanto
rigettandolo morirebbero una seconda volta!
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