QUANTO SONO COSTANTI E RESPONSABILI LE
PREOCCUPAZIONI?
La saggezza degli avi in antitesi con
l’evoluzione dei nostri tempi
di Ernesto Bodini
Mentre
i politici governanti e non continuano ad affrontarsi, confrontarsi,
dibattersi, insultarsi e a quasi nulla concludere, i cittadini (sudditi) sono
continuamente alle prese con i problemi legati al lavoro, alla pensione, alla
casa, alla propria incolumità e alla salute e, nel frattempo, le calamità
naturali fanno il resto. Chi patisce è la maggior parte dei cittadini, ossia la
plebe, mentre gli “agiati e i favoriti” (i Signorotti) come quelli che hanno le
redini del potere (in maggioranza o in minoranza) sono esenti da tutto ciò. Ad
esempio, vorrei poter assistere un qualunque membro del Parlamento (Camera e
Senato), ma anche i vertici del Sindacato di fronte all’esigenza di prenotare
una visita medica o un esame specialistico urgenti presso un qualunque sportello
di Asl. Dubito che costoro (se riconosciuti) si sentano dire non c’é
disponibilità o, ancor peggio, le liste di attesa sono chiuse (peraltro vietato
per Legge). Ma noi comuni cittadini ben al di sotto dei vertici non avremo mai
la possibilità di assistere a questa “scena impari”, in quanto oltre alla
strada della Sanità privata, esistono le cosiddette “corsie preferenziali” più
o meno occulte… a noi non accessibili anche se non è giusto dal punto di vista
etico. Ma quel che è peggio è che la quasi totalità dei cittadini, come ripeto
ormai da molto tempo, non sa avvalersi dei propri diritti: ad ogni rifiuto
ingiustificato (verbalmemte o per iscritto) di un diritto da parte della P.A.,
mentre si ha la possibilità (con le prove) di fare un esposto/diffida presso la
pubblica autorità senza ricorrere necessariamente ad un legale. Inoltre, ogni
volta ci viene rammentato il valore della Costituzione, chi ne è deputato non
spiega, ad esempio, perché gli articoli 3 e 32 solitamente non sono rispettati;
come pure nessuno si degna di spiegare perché gli esponenti dei Ministeri non
rispondono alla corrispondenza (con richiesta di riscntro) inviata dal comune
cittadino, e questo è quello che si verifica da circa tre decenni. Pur
rispettando Leggi e doveri da parte di ognuno non c’é da stupirisi se taluni
cittadini (dal carattere più impetuoso e incontrollato) reagisce in un certo
modo alla lesione di un diritto. Consultando i miei archivi storico-culturali
deduco che da quando è stata istituita la Costituzione, non sono mai mancate
espressioni di elogio del suo valore civile e democratico in esse contenuti;
come pure l’invito ad osservarla e farla rispettare. La storia ci rammenta i
primi Uomini illustri che furono i padri della Costituente e, in seguito, i
primi successori che ne hanno ravvivato l’importanza della conquista. Ma quei
tempi rappresentavano gli anni del boom economico e, cosa non meno
significativa, l’assenza di determinate forme di progresso tanto che ancora
oggi, chi è avanti con gli anni; ad onor del vero è ancora solito dire: «Si stava meglio quando su stava peggio».
Sembra una frase fatta, quasi un detto popolare, ma purtroppo non è così anche
se solo alcune forme di progresso hanno “migliorato” alcuni aspetti della vita
quotidiana. Si aggiungano anche gli effetti della crescita esponenziale di alcuni
mezzi di comunicazione come la televisione, la cui negatività in gran parte
l’aveva prannunciata il lungimirante filosofo austriaco Karl Popper (1902-1994).
Tra questi effetti negativi basterebbe citare alcuni spot pubblicitari, la
proiezione di determinati filmati, la quasi totale abolizione della censura (e
cui non si tratta di essere pudici o meno), come pure l’abolizione di alcuni
reati perseguibili dal C.P. come quello relativo all’art. 323, ovvero il cosiddetto reato di “abuso d’ufficio”, e in merito a ciò non è
escluso che il burocrate “irresponsabile” a maggior ragione non intenda
ricevere il cittadino, in ragione del fatto che la sua autorità acquista
“maggior valore” e di autotutela, proprio con l’abrogazione del suddetto reato
penale. In questi ultimi tempi si recepiscono alcune assurdità come quella del
volere il ponte sullo Stretto di Messina, che ha già suscitato molte polemiche
come quella di non chiedere il parere alla polazione, per il cui progetto pare
che il preventivo abbia già subìto diverse “sostanziali lievitazioni”, e qualunque
sia il costo (ammesso che si realizzi l’opera) tale importo che ne deriva
sarebbe più che sufficiente per riportare alla massima efficienza il SSN; anzi,
probabilmente ci sarà un residuo utile a sanare anche il problema delle
carceri. Nel contempo si viene “rimproverati” di diventare troppo vecchi e di
vivere più a lungo, come se “sottilmente” si vorrebbe che la vita abbia termine
appena raggiunta l’età della pensione… con notevole risparmio per l’Erario, e
l’Inps già lamenta le troppe pensioni erogate con un certo anticipo, e ad
“onta” di ciò recentemente il presidente della Camera ha voluto premiare una
coppia di coniugi non quarantenni quali nonni più giovani d’Italia. Inoltre, si
vorrebbe la risalita delle nascite, possibilmente in perfetta salute e senza
contrarre alcuna malformazione…, quasi a voler depennare dal lessico le parole
disabilità, invalidità, etc. (l’uomo sano e perfetto non è mai esistito!).
E questo sarebbe un Paese che vuole crescere all’insegna
della efficienza in tutti i sensi? Si analizzi anche il fatto che si è voluto
ridurre (a torto o a ragione) di un terzo il numero dei Parlamentari, ma
sostanzialmente io non ho notato sensibili migliorie fatta eccezione, forse, il
risparmio degli stipendi e bonus vari dei parlamentari “uscenti” il cui
complessivo non fa neppure il solletico al debito pubblico che, ricordo, è
sempre vicino ai quasi 3 miliardi di euro. Ma la gestione della popolazione
riguarda anche tutti gli immigrati, parte dei quali senza arte e ne parte, non
contribuenti e bisognosi d’ogni forma di assistenza che, detto per inciso, non
va negata ma al tempo stesso si tenga presente che la gestione di queste
“povere anime” comporta notevoli costi che vanno ad incidere sul bilancio
nazionale. Vogliamo ora avere ancora una volta un’attenzione sugli effetti e
sulle conseguenze dovute ai reati contro la persona (oltre contro il
patrimonio) che sono ormai quotidiani? Per quanto si intervenga (quasi sempre a
cose avvenute) le lesioni e i decessi si sommano, e con essi anche quelli relativi
agli incidenti stradali e soprattutto quelli agli infortuni e decessi sul posto
di lavoro. Per tutti questi aspetti si menziona (e si invoca) sempre la
prevenzione, un verbo che per la maggior parte non si riesce ad attuare: i
relativi dati ne sono la risposta! Poi, ogni tanto, per cercare di capire il
perché di queste conseguenze si
interpellano studiosi a destra e a manca, ma tutti (a mio avviso)
esprimono poco più che ipotesi e le ipotesi non sono né certezza e né concretezza. E intanto la gente muore un po’ ovunque, anche quando non
dovrebbe, mentre in gran parte lo si potrebbe evitare. A questo punto mi
chiedo: tra tutti i detentori del potere e i vari cattedratici è mai possibile
che non ci sia una mente più “illuminata” che sia in grado di suggerire come
arginare alcuni di questi fenomeni che ci stanno travolgendo? Anche perché ad
aggravare le azioni più aberranti sono in aumento quelle degli adolescenti e
quindi minorenni che, per effetto di certe libertà e di altrettante emulazioni
arrivano ad “assumere” il potere di vita e di morte dei propri simili. In buona
sostanza, senza dilungarsi oltre, c’é poco da essere ottimisti tanto che c’é da
preoccuparsi per le giovanissime e future generazioni, alle quali non sono
garantite sicurezza e serenità, e questo, fa dell’Italia un Paese relegato alla
povertà morale, materiale e spirituale. Per concludere, verrebbe da rievocare
idealmente i nostri antenati di due secoli orsono che, credendo nei valori
umani di libertà, uguaglianza e pace, gran parte di essi hanno perso la vita
sul campo, unitamente a quelli dei due conflitti mondiali. Di tutti loro ne
onoriamo giustamente la memoria (è solo quello che le Istituzioni sanno fare),
ma valorizzarne in concreto l’esempio e nel giusto modo, credo che purtroppo
continui ad essere utopia!
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