SI CONTINUA A MORIRE TROPPO
FACILMENTE E CON VIOLENZA…
Come se eventi imprevisti e malattie
non bastassero ad ostacolare
l’esistenza: chi lotta per la vita e chi per la morte a confronto
di Ernesto Bodini
C’é
chi sostiene che nei prossimi decenni la popolazione mondiale aumenterà ancora,
nonostante tutto. Ma come si fa a considerare questo pronostico (e su quali
basi), giacché oltre al calo delle nascite in alcuni Paesi, ai costanti decessi
(ogni minuto) per malattie, in ogni ambito lavorativo e stradale, i molti
delitti, e soprattutto a causa dei conflitti bellici costantemente quotidiani
un po’ ovunque, compresi i decessi dei migranti. La conseguenza è che viene
meno il ricambio generazionale, quindi la popolazione dovrebbe essere in
declino anche se proporzionalmente non di molto dal punto di vista statistico.
A parte le ragioni di carattere religioso che coinvolgono diverse etnie, gli
esseri umani non hanno mai concepito (o danno per fin troppo scontato) il fatto
che si muore sempre più facilmente in modo tragico e violento, come se non si
volesse considerare che stiamo tutti destinati a lasciare comunque questa
Terra. Ovviamente sto facendo delle constatazioni scontate, ma si noti che
nessuna predica da parte di chiunque è servita e serve a ridimensionare il
fenomeno dell’odio umano e quindi degli “autori di sterminio”, e questo vale
tanto per gli esaltati nel credere ad una certa religione, quanto per le popolazioni
di fede comunemente cristiana. In buona sostanza, si muore troppo facilmente
come voler respingere il dono della vita, e l’assurdo è che molte persone negli
ultimi secoli hanno lottato e si sono sacrificate per sconfiggere le malattie e
combattere le ingiustizie, e quindi per cercare di migliorare le condizioni di
vita; altre, invece, per distruggere la vita umana senza alcuna remora. Tutto
questo fa parte di un destino scontato o di un certo “Disegno”? È inutile
cercare una risposta che rimane nel limbo dei misteri esistenziali e, da questo
momento, a mio parere, o si crede in qualcosa (Qualcuno) di superiore oppure si
dà per scontato il nulla in vita e dopo. A parte le ovvietà, anche questo è un
modo per fare della filosofia che, se per certi aspetti paragonata ai saggi che
ci hanno preceduto, sarebbe sufficiente per trovare un po’ di “conforto”.
Infatti, poeti, scrittori, letterati e studiosi vari d’ogni epoca e appunto
illuminati filosofi, ci hanno trasmesso (chi mi legge può trovare riscontro)
l’inconsistenza del non credere ad una “azione soprannaturale” (definibile come
si vuole) che ha dato origine ad una realtà senza data, e il fatto stesso che
esistano i tre Regni: animale, vegetale e minerale al centro dell’Universo ne è
il primo segno tangibile. Ma tornando all’apertura dell’articolo si prenda atto
che oltre all’odio tra esseri umani pensanti, non meno opprimente è la
sofferenza fisica e mentale in cui ognuno può incorrere, e non mi pare che a
qualcuno piaccia soffrire (stento a credere nello stoicismo); come ad esempio
quelle persone colpite da gravissime patologie tanto intollerabili da invocarne
la morte. Considerando tutti questi aspetti spesso mi assale molta tristezza e
nello stesso tempo la mia “incapacità” di concepire” il male, sia pur parte
dell’esistenza umana sin dal suo esordio. Pare che Socrate abbia tramandato la
seguente sua convinzione, che ogni tanto rammento, ossia: «L’uomo compie il male perché non conosce il bene», quindi per
ignoranza; ma a riguardo, con tutto il rispetto per il Sommo della saggezza, mi
sento di dissentire in quanto a parte chi non è disturbato mentalmente per una
causa patologica, comprende bene la differenza di un’azione benevola da quella
offensiva. I vari despoti e tiranni che hanno occupato le molte pagine della
storia, hanno flagellato i loro simili con torture ed uccisioni ben sapendo (ne
sono convinto) che le loro azioni provocavano sofferenza e morte dei loro
simili. E questo vale anche per gli attuali despoti e tiranni dell’ultima ora,
che per le più svariate ragioni (in primis sete di potere e di dominio) stanno
continuando a sterminare intere popolazioni. Ecco l’umanità, di ieri e di oggi,
mai mutata nel tempo; anzi, con il progresso della tecnologia potenzialmente
potrebbe distruggere in gran parte il mondo (vedasi ad esempio le armi nucleari a disposizione delle cosiddette
super Potenze). E il tutto, a mio parere, sta dentro in quella scatola cranica,
uno scrigno il cui contenuto è di inestimabile valore, ma che nessun studioso
(nemmeno il Lombroso) ne sa spiegare il “meccanismo” che diversifica ogni comportamento
umano. Ho detto banalità da non addetto ai lavori? Forse, ma non troppo perché
intanto si continua a morire anche quando non si vorrebbe e quando non è la
nostra ora! E concludo con il proposito di continuare a meditare personalmente
per la mia parte, e coloro che mi leggeranno (credenti o non) per la loro.
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