Valori e contro-valori...

 

VALORI E CONTRO-VALORI UMANI E UMANITARI

Non c’è limite ad ogni sorta di “superficialità”, ma per fortuna

non c’è anche limite alla dedizione del sapere e della generosità

di Ernesto Bodini

A. Schweitzer

Da molto tempo, ormai, stiamo assistendo alla invasione di fan d’ogni estrazione “culturale”, ma anche di demenza consacrata ai vip di ogni disciplina e per prodotti di consumo d’ogni specie e marca indotti dalla pubblicità più sfrenata... È pur vero che ogni idea e gusto sono da rispettare ma esaltarsi all’inverosimile per chi sa tirare (in un certo modo) calci al pallone, o chi sa pigiare sul pedale di un bolide avvalendosi di una certa destrezza, credo che non rappresenti il massimo dell’acume e soprattutto dell’intelligenza umana. E per tale sorta di appagamento i fan di questi questi assi dello sport spendono tempo e denaro che, detto per inciso, incrementa il conto in banca dei loro beniamini i quali ne godono anche di popolarità che, a mio dire, equiparano ad una certa importanza esistenziale… ma di scarso valore umano. Tra questi arricchiti per compiaciuta tifoseria, figurano anche gli attori comici di ultima generazione (e non) che con le loro performance peraltro spesso corredate di volgarità, suscitano ilarità tra il pubblico che li segue e li applaude senza sosta.

A.B. Sabin

A questo riguardo personalmente non seguo le performance di questi protagonisti, se non alcuni brevi tratti per farmi un’idea del grado di imbecillità di molte persone (poche le escluse), al fine di trarne alcune considerazioni come la seguente. Tra i molteplici progressi compiuti dall’uomo in questi ultimi secoli si possono rammentare la maestria di molti artisti in diverse discipline, la saggezza di molti scrittori, poeti, filosofi di ulteriori discipline inclusa la Scienza medica e relativa tecnologia. All’interno di questo gruppo molti si sono particolarmente distinti tanto da far parte dei sempre più corposi e tradizionali Premi Nobel, avendo realizzato prodotti scientifici e culturali ineguagliabili, e quindi di merito. Perché questa citazione? Ritengo essere doverosa in quanto questi protagonisti dell’eccellenza, anche di carattere umanitario, hanno avuto (e hanno) pochissimi, ma davvero pochissimi estimatori, anche se sappiamo tutti che il riconoscimento di un Premio Nobel consiste nella assegnazione di una cospicua somma di denaro per volere del suo istitutore. Tra essi quasi tutti non danno sfoggio di sé (a parte l’essere inseguiti dai mass media, e per pochissimo tempo e per dovere di cronaca) e, per quanto riguarda il Premio Nobel per la Pace, c’é chi l’ha devoluto (tutto o in parte) ad opere filantropiche. Due casi per tutti. L’alsaziano dottor Albert Schweitzer (1875-1965), teologo, filosofo, organista e medico filantropo che, con il riconosciuto premio di 33.480 dollari nel 1952, poté completare la costruzione del lebbrosario in Gabon, ed incrementare ulteriori attività mediche e assistenziali per la popolazione.

La scienziata torinese prof.ssa Rita Levi-Montalcini (1909-2012) ebbe il Nobel per la Medicina e la Fisiologia (1986) per la scoperta della proteina denominata Nerve Growth Factor (NGF), che condivise con il biochimico statunitense Stanley Cohen (1922-2020). Peraltro ambedue da me intervistati. Fu la prima donna a essere ammessa all'Accademia Pontificia delle Scienze; inoltre attraverso la sua Fondazione “Rita Levi Montalcini” (onlus), iniziò a finanziare borse di studio a sostegno delle donne dei Paesi in via di sviluppo; battendosi per il diritto all'aborto portando avanti, con determinazione, il suo impegno in favore dell'emancipazione femminile. Altri esempi di elevato valore scientifico ed umanitario riguardano il polacco naturalizzato statunitense prof. Albert Bruce Sabin (1906-1993) che, avendo realizzato il vaccino contro la poliomielite, pur non essendogli stato riconosciuto il Nobel per la Medicina, non lo volle brevettare affermando: «È il mio regalo a tutti i bambini del mondo».

Come il professor  Albert Sabin, anche il fisico tedesco Wilhelm Konrad Röentgen (1845-1923) che, con la scoperta dei Raggi X, rivoluzionò in gran parte la Medicina e delle Scienze Umane, sino a favorire l’evoluzione delle sofisticate apparecchiature. Anch’egli non volle brevettare la sua scoperta, mettendola al servizio dell’umanità; e non volle nemmeno che i “Raggi X” prendessero il suo nome, anche se questo avvenne indipendentemente dalla sua volontà. Pur essendo considerevole l’elenco di questi protagonisti del sapere e della solidarietà senza confini, non mi è dato sapere quanti altri hanno devoluto il Premio Nobel ricevuto; tuttavia resta il fatto che con il loro esempio e la loro opera l’umanità è progredita, e in parte salvando molte vite umane. Per contro, i primi protagonisti citati all’inizio dell’articolo a mio dire, non possono certo essere annoverati tra questi ultimi: divertire la gente con esibizioni sportive o performance dalla discutibile ilarità non hanno mai salvato vite umane… e tanto meno insegnato a crescere culturalmente (rarissime eccezioni a parte). Ancora una volta mi attendo la sentenza dell’anticonformista, ma ciò non mi allontana da quei valori in cui credo da molti anni e che cerco di trasmettere con il mio divulgare e… con qualche piccolo esempio di concreta solidarietà.

 

 

 

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