GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO
Una lodevole dedizione di cui c’é sempre più bisogno per
superare
gli ostacoli “dell’ignoranza e dell’apatia”. Dal 9 al 13 maggio Torino
ospiterà il noto Salone Internazionale del Libro
di Ernesto Bodini
Mentre rimane più o meno statico il mondo popolato
dagli analfabeti di ritorno unitamente ai cosiddetti perditempo, o comunque
particolarmente dediti alle più varie distrazioni ludiche, il 23 aprile si è voluto
rendere omaggio alla Giornata Mondiale
del Libro e del Diritto d’Autore. Una dedizione come richiamo
all’importanza della cultura, vero e proprio contributo non solo per
incrementare la ricchezza interiore, ma anche per rafforzare (propprio
attraverso i libri) la conoscenza di ciò che accade nel mondo e di quanto si ha
bisogno di sapere per far fronte ai propri doveri…, unitamente al rispetto dei
propri diritti. Si dice che la sete del sapere è una arsura senza fine, così
come l’ignoranza non ha confini. Quindi
la lettura diventa protagonista per un giorno, ma dovrebbe esserlo per tutto
l’anno, un’azione che apre le porte a quell’universo che ha segnato il passo
alle molte generazioni di tutte le epoche, in cui l’uomo si è evoluto:
osservando, meditando, scrivendo e leggendo, e in questi secoli molti sono
stati gli autori che hanno fatto sfoggio della loro saggezza, mettendola nero
su bianco per farla pervenire ai posteri. Il mondo ne è diventato ricco con la fondazione
di molte biblioteche raccogliendo una infinità di volumi, molti particolarmente
preziosi come quelli di carattere scientifico, oltre che storico e magari anche
di utilità pratica. Grazie al libro le società si sono evolute, superando gli
anni bui della più totale ignoranza; ma al tempo stesso non sono mancate le
pubblicazioni di dubbia moralità e quindi non certo di utilità. Purtroppo nel
corso della evoluzione tecnologica il libro, nonostante il suo fascino, è stato
(ed è in parte soppiantato, anche se non lo si vuole ammettere) dalla
digitalizzazione a cominciare da internet, e tutti i vari social che si stanno
imponendo portando il lettore verso la lettura digitale: oggi molti libri sono
in versione ebook (i cui albori per la verità risalgono al 1971); in effetti
sono tante le lettrici e i lettori che hanno adottao la lettura digitale,
integrandola (o sostituendola) all’abitudine di lettura sui libri di carta.
Evidentemente questa fascia di lettori non ha apprezzato o non apprezza il
cosiddetto “profumo di stampa”, assaporare la sensazione di appagamento che si
può godere sfogliando una pagina dopo l’altra. Personalmente sono amante della
lettura (soprattutto su fonte cartacea) e diversi sono gli argomenti che sono
di mio interesse che spaziano dalla Medicina alla Storia, dalle Biografie alla
Filosofia, dalla Giurisprudenza alla Sociologia con particolare riguardo per il
fenomeno della Burocrazia internazionale, in particolare quella nostrana.
Inoltre, essendo un divulgatore scientifico e di
tematiche sociali, da tempo mi dedico alla collezione di Tesi di Laurea in diverse Discipline (ovviamente in versione
cartacea, che mi faccio omaggiare), veri e propri prodotti letteral-scientifici
che appagano la mia curiosità venendo a conoscere quanto hanno sviluppato e
sviluppano le ultime generazioni. Ma tornando al valore del Libro in quanto
tale, per antonomasia, io credo che nulla possa sostituirlo per quello lascia
nell’animo di chi ama sfogliare pagine e pagine per immergersi in quella che
personalmente definisico la “fontana della
rinascita quotidiana”. Ma oltre agli effetti di prodotta ricchezza
interiore e quindi spirituale, leggere un libro è anche un modo per “imporsi”
facendo valere le nozioni acquisite suggerite come dalla saggezza degli
aforismi, altro aspetto della produzione letteraria che da tempo colleziono,
grazie anche a chi di tanto in tanto me ne fa omaggio come una mia carissima
amica di nome Liliana, con la quale mi confronto sempre; una sorta di
“reciproco sostegno” culturale e spirituale. Per quanto riguarda le iniziative
dedicate alla diffusione del libro, ogni anno Torino dedica cinque giorni alla
copiosa editoria italiana e straniera, una kermesse che quest’anno sarà dal 9
al 13 maggio presso lo spazio del Lingotto. Questa iniziativa, denominata anche
Salone Internazionale del Libro, fra le maggiori in Europa, è nata nel
capoluogo piemontese nel 1988 da un’idea dell’imprenditore Guido Accornero
(1931), facendo la “fortuna” non solo del turismo e del commercio ma anche, se
non soprattutto, l’appagamento più estremo dei bibliofili. Un piccolo esercito
di cui anche il nostro Paese ha tanto bisogno a sostegno del concetto: «You never stop
learning, at any age», che si può tradurre in «Non si finisce mai di imparare, a qualsiasi età».
Non è una sentenza, ma semplicemente un indice di saggezza, proprio perché è
traendo dal passato e dai più saggi che si cerca di capire chi siamo, perché
esistiamo e quale è il nostro dovere terreno… verso noi stessi e verso il
prossimo.
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