LA SENSIBILITÀ DI UN
COMICO CHE SEPPE RENDERE PICCOLI I DITTATORI
È bene rievocare il
suo storico “Discorso all’Umanità” affinché i
potenti della Terra
si convertano deponendo armi e dispotismo
di Ernesto Bodini
Dal canto mio trovo a dir
poco sconcertante che tra i molteplici di scorsi che si fanno in pubblico,
soprattutto da politici e perone influenti nel mondo del sociale, e quindi anche
della cultura, non si richiami alla memoria il “Discorso all’Umanità”, pronunciato da Charlie Chaplin (1889-1977,
alias Charlot) nel 1940. Ciò si evince nel finale del film “Il Grande Dittatore”. È stato (ed è) una
testimonianza-contributo che ben si inserisce anche nell’era attuale, in cui
despoti e uomini di potere si perdono nel nulla in fatto di umanità, relegando i
propri simili a meno di nullità. Ma questa carenza mi risulta che riguardi
anche il Clero perché anche, se non soprattutto, chi rappresenta la Chiesa e
quindi la parola di Dio, i suoi rappresentanti di tanto in tanto dovrebbe
riprendere questo testo che denota non solo una realtà che non ha mai fine, ma
anche la sensibilità di uomo intelligente come C. Chaplin, la cui maestria in
comicità non l’ha “distolto” da quel suo proposito che è diventato una pietra
miliare (per tutti noi) del concetto di rispetto per tutti gli Esseri umani.
Ritengo quindi doveroso riproporre integralmente quel Discorso, carico di amore
dal quale traspare l’amarezza per le
ingiustizie perpetrate da tanti despoti di ieri e di oggi, anche se purtroppo
ben poco (o pochissimo) è stato recepito…
«Mi
dispiace, ma io non voglio fare l'imperatore. Non voglio né governare né
comandare nessuno. Vorrei aiutare tutti: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi.
Tutti noi esseri umani dovremmo unirci, aiutarci sempre, dovremmo godere della
felicità del prossimo. Non odiarci e disprezzarci l'un l'altro. In questo mondo
c'è posto per tutti. La natura è ricca e sufficiente per tutti noi. La vita può
essere felice e magnifica, ma noi l'abbiamo dimenticato. L'avidità ha
avvelenato i nostri cuori, fatto precipitare il mondo nell'odio, condotti a
passo d'oca verso le cose più abiette. Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci
siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà, la
scienza ci ha trasformati in cinici, l'abilità ci ha resi duri e cattivi.
Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchine ci serve umanità, più che
abilità ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è vuota e
violenta e tutto è perduto. L'aviazione e la radio hanno avvicinato la gente,
la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà dell'uomo, reclama la
fratellanza universale. L'unione dell'umanità. Persino ora la mia voce
raggiunge milioni di persone. Milioni di uomini, donne, bambini disperati, vittime
di un sistema che impone agli uomini di segregare, umiliare e torturare gente
innocente. A coloro che ci odiano io dico: non disperate! Perché l'avidità che
ci comanda è soltanto un male passeggero, come la pochezza di uomini che temono
le meraviglie del progresso umano. L'odio degli uomini scompare insieme ai
dittatori. Il potere che hanno tolto al popolo, al popolo tornerà. E qualsiasi
mezzo usino, la libertà non può essere soppressa. Soldati! Non cedete a dei
bruti, uomini che vi comandano e che vi disprezzano, che vi limitano, uomini
che vi dicono cosa dire, cosa fare, cosa pensare e come vivere! Che vi
irregimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie! Voi vi consegnate a
questa gente senza un'anima! Uomini macchine con macchine al posto del cervello
e del cuore. Ma voi non siete macchine! Voi non siete bestie! Siete uomini! Voi
portate l'amore dell'umanità nel cuore. Voi non odiate. Coloro che odiano sono
solo quelli che non hanno l'amore altrui. Soldati, non difendete la schiavitù,
ma la libertà! Ricordate che nel Vangelo di Luca è scritto: «Il Regno di Dio è
nel cuore dell'Uomo». Non di un solo uomo, ma nel cuore di tutti gli uomini.
Voi, il popolo, avete la forza di creare le macchine, il progresso e la
felicità. Voi, il popolo, avete la forza di fare si che la vita sia bella e
libera. Voi che potete fare di questa vita una splendida avventura. Soldati, in
nome della democrazia, uniamo queste forze. Uniamoci tutti! Combattiamo tutti
per un mondo nuovo, che dia a tutti un lavoro, ai giovani la speranza, ai
vecchi la serenità ed alle donne la sicurezza. Promettendovi queste cose degli
uomini sono andati al potere. Mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e
mai lo faranno. E non ne daranno conto a nessuno. Forse i dittatori sono liberi
perché rendono schiavo il popolo». Combattiamo per mantenere quelle
promesse. Per abbattere i confini e le barriere. Combattiamo per eliminare
l'avidità e l'odio. Un mondo ragionevole in cui la scienza ed il progresso
diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati! Nel nome della democrazia siate
tutti uniti!».Come nelle Letture Magistrali
solitamente non sono previste repliche o commenti, così anche per questo
autorevole testo; ma personalmente ritengo sottolineare che nonostante
l’autorevolezza del “monito” e del suo autore, ci sia ancora molto da fare. Un
percorso che forse stanno facendo alcuni Capi di Stato, ma in verità troppo
pochi a fronte di quanto sta accadendo un po’ ovunque, e vorrei concludere con
l’aforisma del grande attore: «Serve il potere
solo quando si vuole fare qualcosa di dannoso, altrimenti l'amore è sufficiente
per fare tutto il resto».
THE SENSITIVITY OF A COMEDIAN WHO WAS
ABLE TO MAKE DICTATORS
SMALL
It is good to recall his historic "Address to
Humanity" so that i powerful people
of the Earth are converted by putting down their weapons and
dispossession
by Ernesto Bodini
(journalist and biographer)
For my part, I find it disconcerting to say the least that among
the many speeches made in public, especially by politicians and influential
people in the social world, and therefore also in culture, the "Speech to
Humanity", delivered by Charlie Chaplin
(1889-1977, alias Charlot) in 1940. This is evident in the ending of the film
"The Great Dictator". It was (and is) a
testimony-contribution that also fits well into the current era, in which
despots and men in power are lost in nothingness in terms of humanity,
relegating their peers to less than nothingness. But it seems to me that
this deficiency also concerns the Clergy because even, if not above all, those
who represent the Church and therefore the word of God, its representatives
from time to time should take up this text which denotes not only a reality
that has no end , but also the
sensitivity of an intelligent man like C. Chaplin, whose mastery of comedy did
not "distract" him from his purpose which has become a cornerstone
(for all of us) of the concept of respect for all human beings. I therefore believe it is
right to re-propose that Speech in its entirety, full of love from which the
bitterness for the injustices perpetrated by many despots of yesterday and
today shines through, even if unfortunately very little (or very little) was
received... «I'm sorry, but I don't want to be emperor. I don't want to govern or
command anyone. I would like to help
everyone: Jews, Aryans, black men and white men. All of us human beings
should unite, always help each other, we should enjoy the happiness of others. Let us not hate and
despise each other. In this world there is
room for everyone. Nature is rich and
sufficient for all of us. Life can be happy and
magnificent, but we have forgotten that. Greed has poisoned our
hearts, plunged the world into hatred, led us goose-stepping towards the most
abject things. We have the means to
roam, but we have closed in on ourselves. The abundance machine has
given us poverty, science has turned us into cynics, skill has made us hard and
mean. We think too much and
feel little. More than machines we
need humanity, more than ability we need goodness and kindness. Without these qualities
life is empty and violent and all is lost. Aviation and radio have
brought people together, the very nature of these inventions claims the
goodness of man, claims universal brotherhood. The union of humanity. Even now my voice reaches
millions of people. Millions of desperate
men, women, children, victims of a system that forces men to segregate,
humiliate and torture innocent people. To those who hate us I
say: do not despair! Because the greed that
commands us is only a passing evil, like the paucity of men who fear the
wonders of human progress. The hatred of men
disappears together with dictators. The power they took away
from the people will return to the people. And whatever means they
use, freedom cannot be suppressed. Soldiers! Don't give in to brutes,
men who command you and who despise you, who limit you, men who tell you what
to say, what to do, what to think and how to live! Who regiment you,
condition you, treat you like animals! You give yourselves over
to these soulless people! Machine men with machines
instead of brains and hearts. But you are not machines! You are not beasts! You are men! You carry the love of
humanity in your heart. You don't hate. Those who hate are only
those who do not have the love of others. Soldiers, do not defend
slavery, but freedom! Remember that in the
Gospel of Luke it is written: "The Kingdom of God is in the heart of
Man". Not of just one man, but
in the hearts of all men. You, the people, have the
power to create machines, progress and happiness. You, the people, have the
strength to make life beautiful and free. You who can make this
life a splendid adventure. Soldiers, in the name of
democracy, let us join these forces. Let's all unite! Let us all fight for a
new world, which gives everyone a job, young people hope, old people serenity
and women security. By promising you these
things, men have come to power. They were lying! They have not kept those
promises and never will. And they won't give an
account of it to anyone. Perhaps dictators are
free because they enslave the people." As
in the Magistral Readings there are usually no replies or comments provided, so
too for this authoritative text; but
personally I believe it is important to underline that despite the authority of
the "warning" and its author, there is still much to be done. A path that perhaps some Heads of State are taking, but in truth
too few in the face of what is happening almost everywhere, and I would like to
conclude with the aphorism of the great actor: «Power is only needed when you want to do something harmful , otherwise love is
enough to do everything else."
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