OGNI ANNO IL 20 NOVEMBRE È DEDICATO AI DIRITTI DELL’INFANZIA
Ma tra proclami, raccomandazioni ed emendamenti ben poco si continua a fare poiché
esistono ancora emarginazioni, sfruttamento, lesioni e
abbandoni. Anche
in questi casi il più debole continua a soccombere di fronte agli occhi dei potenti…
di Ernesto bodini
Ma passiamo in
rassegna quelli che sono i princìpi essenziali, per i quali l’allora (1987)
Segretario Generale dell’Onu, il peruviano Javier Perez de Cuellar (1920-2020),
in una pagina introduttiva di una pubblicazione in merito, ha scritto tra
l’altro: «… il comportamento di una
società nei confronti dei bambini è indicativo non soltanto della sua
capacità di compassione e protezione umanitaria, ma anche del suo senso di giustizia,
del suo impegno per l’avvenire e del suo desiderio di migliorare la condizione
umana per le generazioni future. Ciò è indiscutibilmente vero per la comunità
degli Stati che per gli Stati stessi». Il primo principio enuncia che il
fanciullo deve godere di tutti i diritti citati nella Dichiarazione, che
debbono essere riconosciuti a tutti I fanciulli senza eccezione, distinzione e
discriminazione fondata sulla razza (termine che a mio avviso andate
sostituto, nda), il colore, il sesso, la lingua, la religione, le opinioni
politiche, l’origine nazionale e sociale, le condizioni economiche, la nascita
e ogni altra condizione. Il secondo principio enuncia che il fanciullo deve
beneficiare di una speciale protezione e godere di possibilità e facilitazioni,
e ciò in base alla legge e ad altri provvedimenti affinché possa essere in grado
di crescere in modo normale sul piano fisico, intellettuale, morale, spirituale
e sociale e in condizioni di libertà e dignità. Il terzo principio prevede il
diritto, sin dalla nascita, a un nome e una nazionalità. Il quarto principio
stabilisce che deve beneficiare della sicurezza sociale, poter crescere e
svilupparsi in modo sano; a tal fine devono essere assicurate a lui e alla
madre le cure mediche e le protezioni sociali adeguate soprattutto prima e dopo
la nascita; oltre ad una alimentazione, ad un alloggio e a cure mediche
adeguate. Il quinto principio pone in evidenza il fatto che il fanciullo che si
trova in una situazione di minoranza fisica, mentale o sociale ha diritto a
ricevere il trattamento, l’educazione e le cure speciali di cui esso necessita
per il suo stato o la sua condizione. Il sesto principio include che il
fanciullo, per lo sviluppo armonioso della sua personalità ha bisogno di amore
e di comprensione; deve crescere sotto le cure e la responsabilità dei genitori
e, in ogni caso, in atmosfera d’affetto e di sicurezza materiale e morale;
inoltre la società e i poteri pubblici hanno il dovere di aver cura particolare
dei fanciulli senza famiglia o di quelli che non hanno sufficienti mezzi di
sussistenza. Il settimo principio precisa che il fanciullo ha diritto a una
educazione che, almeno a livello elementare, deve essere gratuita e
obbligatoria, ed ha diritto a godere di una educazione che contribuisca alla
sua cultura generale e gli consenta, in una situazione di uguaglianza e di
possibilità, di sviluppare le sue facoltà, il suo giudizio personale e il suo
senso di responsabilità morale e sociale, e di divenire un membro utile alla
società; ma deve anche avere tutte le possibilità di dedicarsi a giochi e
attività ricreative che devono essere orientate a fini educativi, come la
società e i poteri pubblici devono fare ogni sforzo per favorire la
realizzazione di tale diritto. L’ottavo principio rammenta che in tutte le
circostanze il fanciullo deve essere fra i primi a ricevere protezione e
soccorso. Il nono principio include che il fanciullo deve essere protetto
contro ogni forma di negligenza, di crudeltà o di sfruttamento; altresì non
deve essere sottoposto a nessuna forma di tratta; non deve essere inserito
nell’attività produttiva prima di avere raggiunto un’età minima adatta, e in
nessun caso deve essere costretto ad assumere un’occupazione o un impiego che
nuocciano alla sua salute o che ostacolino il suo sviluppo fisico, mentale o
morale, Infine, il decimo principio stabilisce che il fanciullo deve essere
protetto contro le pratiche che possono portare alla discriminazione razziale,
religiosa ed ad ogni altra forma di discriminazione; deve essere educato in uno
spirito di comprensione, di tolleranza, di amicizia fra i popoli, di pace e di
fratellanza universale, e nella consapevolezza al servizio dei propri simili.
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