LA MIA ADOLESCENZA ACCAREZZATA DALLE PRIME INNOCENTI POESIE
Ricordi che
hanno “segnato” un percorso di sofferenza e netta ripresa
di
Ernesto Bodini
È sempre
un’emozione quando si vuole rievocare alcune tappe della propria gioventù, specie
se quel tragitto comprende i primi timidi ed innocenti passi di qualche poesia. Ero poco più che ventenne e i
miei sentimenti erano agli albori, ma ciò nonostante avevo già qualche
orientamento verso il Creato e la Natura nel loro insieme, ma anche verso la
Persona. Ed è così che diedi alle stampe (a cura di me stesso) alcuni versi, per la verità assai puerili ma
dettati di getto dal mio animo sincero e incondizionato; una sorta di traccia indelebile
che mi avrebbe accompagnato sino alla più considerevole e matura età. Di questa
modesta pubblicazione, che si intitola: UNA
VOCE S’INNALZA NEL SILENZIO DELLA SOLITUDINE, mi fece la prefazione il mio
insegnante di Italiano, che aveva recepito con spontaneità la purezza del mio
animo, talvolta entusiasta della vita tal’altra più cupo e triste… forse perché
reduce da qualche anno della vita collegiale alla Fondazione di Don Carlo
Gnocchi, dove ho trascorso sette anni tra il primo e il secondo periodo della
mia adolescenza. L’introduzione a questa breve raccolta, in parte dice… «Ecco una voce che si eleva sommessa e
sincera da un animo sensibile e riflessivo, per ritrovare altre voci amiche e
solidali nel concerto del creato. Le espressioni poetiche dell’autore sono voci
che suscitano immagini che scaturiscono da sentimenti maturati nell’intimo
tormentato di un’anima giovanile che cerca luce e amore, che cerca pace e
serenità in un mondo pieno di misteri e di contrasti…». Una delle poesie,
dall’apparente retorica, è intitolata “L’amore,
unica ragione di vita”, i cui versi recitano: “Si nasce, si vive, si
muore/, si fa appena in tempo a conoscere/ le ragioni della vita/. La ragione
di essa/ è l’amore puro per Dio/, è l’amore umano per i nostri simili/. Il
mondo è grande/, tanti gli esseri umani che lo riempiono/. Ne conseguono
dolcezze/ed amarezze/. Ognuno di noi ha un’anima/, un cuore e la capacità per
amare/. Tante sono le ingiustizie della vita/, poche sono la comprensione e il perdono/.
Tanti sono gli esseri umani che si odiano/, pochi sono quelli che si amano/.
Tanto è l’egoismo e la presunzione/, poco è l’altruismo e la modestia/. Tanto è
l’odio, molto poco è l’amore/: l’amore, unica ragione di vita”. Considerazioni fin troppo
scontate ma che già si delineavano dai miei giovani anni, “frastornato”
dall’entrata nella giovane età adulta e, pur non avendo piena coscienza di
quello che mi sarebbe aspettato di conoscere negli anni a venire, cominciavo ad
intuire in quale vasto mondo sarei “precipitato”… privo d’ogni sorta di
esperienza. Un salto nel buio, o quasi, ma fortunatamente ancorato ai miei
sentimenti che mi avrebbero accompagnato per tutta la vita, pur senza una guida
appropriata nonostante il calore dei miei famigliari. E, a questo riguardo,
ancora più innocenti e spontanei sono i seguenti versi dal titolo “Piangere: non sempre si conosce il perché”,
che così recitano: “Il pianto d’un bimbo spesso
risuona/per mille apparenti motivi/. In realtà, ben poca è la certezza/ per la
quale si è portati a/ giudicarne la vera ragione o causa/. Nemmeno una madre
può comprendere/ ciò che un infante prova nel/momento del pianto/. Sovente
l’abitudine ci trae in inganno/, è dunque giusto lasciarsi trasportare/ dal
sentimento punitivo?”. Da queste espressioni sono passati molti anni, e oggi mi ritrovo, in
parte, a riconsiderare quei sentimenti che per quanto innocenti e in parte
puerili, rispecchiano il mio animo che purtroppo è in antitesi con l’odierna
realtà, ma non per questo ho abbandonato. Ciò anche se nei decenni successivi
ho dovuto (e ancora devo) combattere contro coloro che non fanno altro che
accarezzare l’autoritarismo e la prepotenza, dimenticando spesso l’importanza
dell’amore per i loro simili: a quei tempi non conoscevo la burocrazia, che oggi
condiziona ancora la mia vita ma non la distrugge, anzi…!
Nella
foto l’autore poco più che ventenne
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