Mors tua vita mea

 

LA PERENNE “SVALORIZZAZIONE” DELLA CARTA COSTITUZIONALE

Non solo in tema di Sanità ma anche in molti altri aspetti del vivere quotidiano

di Ernesto Bodini

Più passa il tempo e più devo constatare l’incongruenza e l’inerzia della quasi totalità degli italiani di fronte alla burocrazia, e ciò in qualunque ambito della P.A, ma soprattutto in quello della Sanità pubblica. La prima “assurdità” è riferita alla conquista della democrazia garantita con l’avvento della Costituzione della Repubblica, i cui padri firmatari hanno ben studiato e con saggezza una serie di articoli (139) a tutela dei diritti (e doveri) dei cittadini, ma ciò purtroppo non risponde alla realtà dei fatti. Questa “preziosa” Carta ci viene menzionata dalle Istituzioni un giorno sì e l’altro pure, ma nessuno ha mai spiegato perché spesso viene disattesa, almeno in buona parte, ed emanare un documento del genere e non potersene avvalere o il non riuscirvi, è la prima plateale contraddizione, anche perché nessuno ci ha spiegato e ci spiega le ragioni di questo fenomeno, aggravato dal fatto che il mancato rispetto parte proprio dalle Istituzioni. Trasmettere alle scolaresche i principi di tale Documento, a cosa serve se le stesse non hanno la reale (e necessaria) cognizione del suo contenuto, e non credo che studenti della scuola media siano dotati del necessario acume per comprenderne a fondo i criteri, prova ne è che anche quando il presidente della Repubblica in più occasioni pubbliche ha menzionato loro i principi costituzionali, non mi pare abbia mai spiegato come ci si difende in caso di inosservanza di questo o quell’articolo della Costituzione e come avere un riscontro immediato. Considerando il fatto che non si insegna più Educazione Civica, si provi ad esempio ad assegnare loro un tema: “Come leggere e interpretare la Costituzione”, e a seguire “Origini della Burocrazia in Italia: vizi e virtù”, una carenza di nozioni che rischia di allontanare le future generazioni da quelli che sono i doveri in ossequio alla stessa Costituzione. Ma a parte il giovanissimo pubblico, che quando capirà si renderà conto che la pratica è ben altra cosa rispetto alla teoria, la stragrande maggioranza degli adulti non presta altrettanta attenzione a questi stessi argomenti e ciò, nonostante si vedano lesi i loro diritti il cui elenco lascio immaginare. In questi ultimi anni, ad esempio, tutti abbiamo avuto a che fare con il Servizio Sanitario pubblico, il quale ci sta garantendo sempre meno ciò che ci spetta, anche in casi di particolare ed urgente necessità che devono essere garantiti dai LEA e nel rispetto dei cosiddetti Criteri di Priorità, per non parlare poi della fornitura di protesi e ortesi, la cui copertura in molti casi attualmente è solo parziale. I primi a farne le spese sono i non abbienti, i disabili e gli anziani cronici (spesso soli e sprovveduti) e tutti i rinunciatari, per scelta o meno, che di fronte a queste difficoltà che peraltro si sono incrementate da quando è sorta la pandemia causa Covid. Come se non bastasse, chi intende affrontare questi ostacoli burocratici per cattiva conduzione politico-gestionale a volte si sfoga scrivendo ai giornali, e in parte rivolgendosi a psicologi e avvocati che, a seconda delle rispettive competenze, intervengono a suon di parcelle, peraltro senza garanzia di risultati. Inoltre, “ipocritamente” si va ripetendo ogni volta che la salute è un bene primario garantito dalla Costituzione (art. 32), ma se tale diritto ha ragione d’essere citato su quella benedetta Carta, non si capisce perché il più delle volte non è rispettato. Disguidi politici? Crisi economico-finaziaria? Incompetenze? Intrallazzi vari? Di tutto un po’, e questo sta a significare che la nostra vita (di fronte alla politica) vale sempre meno, quindi altra contraddizione che si scontra con il lamentare il calo delle nascite…, per non parlare delle reazioni inconsulte (al limite della legalità) di taluni che non sopportano ad oltranza le suddette ingiustizie. In buona sostanza, a parer mio non si fa nulla, o comunque molto ma molto poco, per onorare la Costituzione che tutti dovrebbero averne copia, leggere e in caso di inosservanza segnalare a chi di dovere con una Raccomandata A/R con richiesta di riscontro.

Personalmente nessuno mi ha insegnato come leggere e interpretare i suddetti 139 articoli che la compongono, e nemmeno come contestare una ingiustizia… costituzionale; tuttavia sin dalla più giovane età mi avvalgo della mia ratio unitamente alla raccolta di prove da contestare e puntare il dito contro le Istituzioni preposte, sempre per iscritto. Aggiungo inoltre, che mentre il politico sciorina a destra e a manca il suo “credo di sapere”, come pure quanto vorrebbe (il condizionale è d’obbligo) proporre eventuali innovazioni e/o migliorie, il cittadino-suddito continua a dover fare i conti con i diritti calpestati e che nessuno intende difenderlo; per contro, i governanti oltre a non avere problemi economici non hanno certo problemi per la tutela della loro salute… e incolumità. Quindi, come sempre: mors tua vita mea. E tutto questo rientrerebbe nel concetto di democrazia avvalorata dalla Costituzione? Lascio la risposta a tutti quegli inermi e arrendevoli che ancora credono di essere tutelati dal potere-governante, e se un giorno potranno ricredersi, c’è da scommettere che sarà troppo tardi! Un’ultima annotazione: al G20 in India in questi giorni la Premier Giorgia Meloni (nella foto di Adnkronos), secondo l’Ansa del 9 settembre, avrebbe dichiarato di destinare 3 miliardi di euro all’Africa. Bene, anzi molto bene, ma nel contempo dovrebbe spiegare quanto è costata sinora (dall’apertura delle Frontiere) la gestione dell’immigrazione, prevalentemente africani, e nello stesso tempo giustificare la non totale fruizione del SSN a tutti noi residenti e contribuenti. Va da sé che personalmente sono per l’apertura al mondo, ma mi si permetta di precisare che quando sono a rischio la nostra economia, la nostra salute e la nostra incolumità, è cristianamente un diritto invocare il rispetto ad oltranza dei nostri diritti; in caso contrario sarebbe inevitabile “rivedere” la Costituzione (sic!).

 

 

 

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