LO “SCEMPIO” DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
La serietà di un tempo si è ridotta al lumicino e
non ci sono segnali positivi per risalire la china
di Ernesto Bodini
Un
tempo, quando si aveva necessità di accedere in qualunque Struttura della P.A.
dedita a soddisfare le esigenze del cittadino-contribuente, solitamente si era
ricevuti con cortesia, competenza e disponibilità.
Il personale preposto in alcuni casi era
in divisa (commessi, uscieri, etc.) e le informazioni si ottenevano in modo
esauriente; inoltre se per appuntamento, tale era rispettato da ambo le parti e
di rado si facevano code, e tanto meno si assisteva a disguidi. Le gerarchie,
seppur a volte inflessibili, avevano un ruolo ben specifico, e raramente
avvenivano incomprensioni, tant’é che il dialogo tra le parti era generalmente
affabile e privo di saccenza (in qualche caso sia pur in presenza del lessico
burocratese) per il rispetto della persona poco avveduta e non informata: la
citazione di norme e leggi veniva fatta in modo da non far sentire “inferiore”
il cittadino; aspetto, questo, che solo larvatamente confluiva nella
sudditanza. Quando il cittadino-contribuente scriveva alla P.A. per ottenere
ulteriori delucidazioni, solitamente otteneva risposta scritta, così come
talvolta veniva ricevuto per un colloquio. Ma da alcuni decenni, tutto questo
si è modificato in ragione del fatto che fra le parti si è andata estendendo
una certa “distanza”, un’evoluzione incrementata ad esempio con l’avvento della
telefonia mobile e pre-registrata, per non parlare del boom dei call center con
operatori italiani e stranieri, peraltro talvolta invadenti. Nel frattempo è
stata emanata la legge sulla privacy (n. 675 del 31/2/1996), ma nonostante tale
provvedimento si sono susseguiti, e si susseguono, episodi di violazione della
privacy stessa (soprattutto da parte dello stesso cittadino); ma va rilevato
che nella maggior parte dei casi il nostro interlocutore burocrate conosce le
nostre generalità, mentre dello stesso a mala pena si sa il nome… di battesimo
e non il cognome. Questa tendenza non ha fatto altro che creare ulteriori
distanze, ma ciò nonostante il pubblico non se ne avvede e per questo non si
avvale di alcune leggi come la 241/1990: “Nuove norme in materia di
procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti
amministrativi”, come pure quella relativa alla
introduzione degli URP (Dlgs n. 29 del 1993, poi abrogato dal Dlgs 165/2001, il quale ha disposto che le amministrazioni pubbliche (A.P.) individuino,
nell'ambito della propria struttura, Uffici per le Relazioni con il Pubblico al
fine di garantire la piena attuazione della legge 7 agosto 1990. Due
disposizioni che il più delle volte favoriscono la soluzione di un problema, e
il non avvalersene è a discapito del cittadino stesso. E a proposito di Leggi
va precisato che il nostro Paese da sempre abbonda spesso con riferimenti e
rimandi a precedenti, e qui si entra nella giungla legislativa nella quale è
difficile sia entrarvi che uscirne, tanto che per questo gli avvocati non certo
piangono… E il volontariato in questi casi quando e come interviene? Secondo la
mia esperienza non conosco associazioni votate in difesa del cittadino soprattutto
se si tratta di assisterlo nel superare le elevate colline della burocrazia, un
impegno improbo che richiede competenza, dedizione e determinazione. Ecco che,
per questa “assenza”, ogni cittadino affronta la P.A. come meglio può e per
quanto poco sa…, altri vi rinunciano, ma nel frattempo le cose non cambiamo,
anzi, peggiorano come ci informano le cronache e le lamentale in genere.
Quindi, va da sé che i cittadini sono allo “sbando”, pur considerando
l’efficienza di talune P.A., ma se si dovesse re-instaurare una certa
disciplina comportamentale nei confronti degli addetti alla P.A., a cominciare dall’abbigliamento
e da una certa sufficiente preparazione, forse si potrebbe sperare in un
ritorno a quell’efficientismo garantito dalla Costituzione. In conclusione,
vorrei precisare che si possono fare tutte le Riforme della P.A. che si vuole,
ma le stesse devono tramutarsi in pratica senza senza se e senza ma, diversamente
non si decanti la Costituzione che continua a mantenere il suo valore
unicamente dal punto di vista cartaceo e quindi teorico. Concludo riconoscendo
valori e professionalità di alcuni dipendenti delle P.A., ma purtroppo è una
constatazione che va vista a macchia di leopardo.
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