IL CONTINUO DEGRADO DELLA NOSTRA SOCIETÀ
Senza uscire dai confini, sarebbe bene soffermarsi sulla realtà nostrana, all’interno della quale si va incrementando una convivenza sempre più assurda e incontrollabile…
di Ernesto Bodini
Più passa il
tempo e più emergono i protagonisti di sé stessi, ovvero i cosiddetti ambiziosi
dall’incontenibile voglia di apparire. Oggi, ma da un bel po’ di tempo, questi
personaggi (a mio avviso in gran parte di dubbia moralità) dominano la platea
del mondo imponendosi con le loro performance, spesso assurde e irrazionali: è
sufficiente a volte inventare un modo d’essere e di fare (senza né capo e né
coda) per attirare le masse, creandosi milioni di follower e magari qualche
contratto proposto da chi annusa l’affare… Con il loro manifestarsi questi
personaggi, uomini e donne spesso giovanissimi, danno adito ad una serie di
emulazioni con la conseguenza di moltiplicarsi… alla faccia del buon portamento
e della moralità oltre alla non utilità del reale benessere collettivo. Se poi
si vuol prendere in considerazione il loro lessico ci sarebbe da “rivedere”
ogni qualsivoglia programma dell’istruzione e questo perché, con la
globalizzazione e più estensivamente la liberalizzazione di usi e costumi, tutto
è concesso sino a sopraffare quello che resta del buon vivere e del convivere…
Poi ci si stupisce se si verificano femminicidi (in media 2-3 al mese) ed altri
crimini di varia entità, se permane il calo delle nascite, la scarsa voglia di
lavorare, il conflitto con le molteplici figure della Pubblica Amministrazione,
la spasmodica ambizione di ricoprire una carica politica (peraltro con scarse
nozioni di questo o quel problema); per non parlare poi della non
considerazione della Carta costituzionale che, per la verità, dovrebbe essere
messa in pratica dai loro rappresentanti in primis, e a seguire da tutti noi.
La nostra era, e in particolare mi riferisco al nostro Paese, sta dunque
evolvendo al peggio essendo calpestati ogni giorno i valori umani, per i quali
molti i nostri antenati hanno combattuto e perso anche la vita. Oltre un secolo e
mezzo fa più di mille garibaldini combatterono (inevitabilmente per quell’epoca
con l’uso delle armi) per volere un’Italia unita, mentre in tempi più recenti
(ossia dal 2001, con la Riforma del Titolo V della Costituzione) un gruppo di
“assatanati” dipinti di verde, capitanati da un lider che inneggiava con
aggressività: «Roma ladrona», irresponsabilmente
ha creato la frammentazione in “21 pezzi” la Nazione con conseguenze in gran
parte disastrose, a cominciare dal comparto della Sanità pubblica: pochissime
sono le Regioni più virtuose in grado di garantire l’essenziale. Ma poiché da
sempre una politica irresponsabile domina gli uomini e quindi un sistema, ne
consegue un popolo suddito che continua a subire i “capricci” di seicento
detentori del potere gestionale, e a poco servono le opposizioni specie se
espresse in piazza e non per iscritto. Intanto, si continua a dover subire il
mancato rispetto di questo o quel diritto, e l’assurdo è che la quasi totalità
della popolazione non sa difendersi da questi soprusi… pur continuando a
lamentarsi e, come più volte ho scritto, generalmente gli italiani preferiscono
vivere con un problema che non riescono a risolvere, piuttosto che accettare
una soluzione che non riescono a comprendere. Personalmente in tutti questi
anni sono sempre stato coerente e razionale perseguendo i miei diritti, nel
rispetto delle leggi, documentando il più possibile ogni mia azione nei
confronti delle Istituzioni, sia pur con non poche difficoltà, e imparando a
mie spese che se non ci si sa difendere (legalmente) contro questa o quella
ingiustizia si è relegati nel limbo dei perdenti. La mia amarezza è nel constatare
la non condivisione di molti miei connazionali, tant’è che se fossi vissuto ai
tempi del Risorgimento, sarei stato il primo a cadere sul campo di battaglia…
probabilmente insieme ad un mio avo (uno dei 1.020 garibaldini) di nome Dario
Bodini (Parma 1835-1867), a conferma della mia ricerca araldica. Ma è una
responsabilità chiedere al mio prossimo di lottare contro le ingiustizie, sia
pur in tutta legalità… Ergo: inevitabilmente chi vuole il suo mal pianga se
stesso.
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