ENFATIZZAZIONI, INCONGRUENZE, IPOCRISIE
AL SEGUITO DELL’ESISTENZA UMANA…
Con l’obiettività non deve venir meno il rispetto dei propri simili: si può dissentire ogni comportamento umano ma all’insegna della massima onestà intellettuale, il cui simbolo è il tulipano bianco che deve rispecchiare ancor prima la concretezza interiore. Ma quanti sono meritevoli di ricevere questo candido fiore?
di Ernesto Bodini
Morire
fa bene o fa male? Mi si perdoni la provocazione da non confondere con l’eresia
e blasfemia terrena dei comuni mortali, ma «quando
qualcuno se ne va (chiunque esso sia) – sosteneva Sant'Agostino – non è morto ma ci ha semplicemente preceduto».
Ogni volta, però, la massa (specie gli ipocriti
e i non obiettivi) è abituata a fare un distinguo, ossia si spende per privilegiare
chi vuol innalzare all’altare degli Dei, ossia i propri simili che in terra si
dice aver contato, e ciò indipendentemente da quanto e soprattutto come hanno
fatto per sé stessi e per la collettività. Ma ogni volta l’ipocrisia ci mette
lo zampino: idolatrare coloro che non hanno mai avuto sentore di aureola anche
se hanno avuto un ruolo di rilievo con tutti i pro e i contro! Ecco che spesso
morire fa la differenza, e a me rattrista il cuore quando muore il vicino della
porta accanto o uno dei tanti clochard, che hanno avuto la dignità di
precederci in silenzio, o meglio, hanno avuto il “privilegio” di togliere il
disturbo senza onori, corone o gonfaloni… e scroscianti applausi. Da buon
cristiano non intendo infierire su alcuno, ma va da sé che sarebbero da
condannare queste eterne differenze, poiché di fronte a Dio, non
dimentichiamolo, siamo tutti uguali… anche se nel corso della nostra esistenza
c’é chi è stato privilegiato fruendo di tutti i beni terreni, e spesso anche in
tema di salute: ha sofferto meno chi era abbiente, e magari è anche guarito…
più in fretta; mentre il non abbiente ha forse sofferto di più ed è spirato in
poco tempo. In questi casi, se azzardassi un’ipotesi per tale differenza,
rischierei una sorta di “vilipendio” al Creato, azione che pagherei a caro
prezzo perché a nessuno è concesso sondare i “perché” della vita umana, in
quanto esistono da sempre e tali restano. Ma tornando alle enfatizzazioni per
la dipartita di persone che hanno avuto una particolare influenza sui propri
simili, credo che non solo si manchi di razionalità ma anche se non soprattutto
di quel senso di uguaglianza, ancorché esteriorizzato dai potenti mass media e
vari social. Purtroppo questa realtà la stiamo riscontrando non solo negli
eventi dei nobili reggenti in vari Paesi, ma anche negli eventi di uomini di
Stato che nulla hanno di regalità e, per onorare i quali, il passo successivo
sarebbe quello della proposta di “beatificazione”… parere della Chiesa
permettendo. Per questi ultimi per fortuna ciò non avverrà mai proprio perché,
durante la loro esistenza terrena, non hanno compiuto alcun miracolo! Il popolo
italiano che vanta il tricolore e una Carta Costituzionale ricca di illuminati
princìpi e propositi (ma spesso disattesi), preferisce inchinarsi con deferenza
di fronte a coloro che hanno creduto e credono essere stati il massimo esempio
per tutti, non tanto per la lungimiranza, quanto per la conquista della
decantata libertà e, se ciò corrispondesse al vero, allora significa che i
princìpi enunciati dalla Costituzione sono stati sinora vani. Se questa non è
ipocrisia, che cos’è?
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