Una professione che cresce...

 

INTERVISTA AL FOTOGRAFO DIEGO DOMINICI

Di ventennale esperienza, autodidatta, ma apprezzato sia in Italia che all’estero. I suoi “scatti” si susseguono in costante ricerca dando anima ai visi e ai corpi umani, facendo narrare il loro vissuto anche attraverso le “enigmatiche” figure femminili mascherate, la cui parafilia sta ad indicare… oltre l’amore

di Ernesto Bodini


 
Dr Dominici, quando nasce fotografo?

“Avevo 23 anni, stimolato dall’esigenza creativa, e sono cresciuto negli anni come autodidatta”

 

Ma in genere, perché e quando si diventa fotografi?

“Personalmente sono diventato fotografo quando ho avuto la necessità di trovare una forma di linguaggio visivo e, pur non abbandonando la passione per lo scrivere, volevo “approcciare” con qualcosa di diverso ed è così che ho incontrato la fotografia, dalla quale tirar fuori qualcosa di più interessante in senso intimistico”

 Si diventa fotografi professionisti per necessità, per scelta o per ispirazione?

“Sicuramente perché spinti dalla necessità e dall’ispirazione, ossia dal bisogno di esprimersi, e ciò non implica la necessità di sopravvivenza ma perseguendo nel tempo il fotografare diventa (o può diventare) una professione legata sempre a quel bisogno di esprimersi verso l’esterno, che si tramuta in un linguaggio comunicativo, probabilmente  come lo è per la pittura o la scultura”

 La fotografia può considerarsi Arte?

“A mio avviso a tutti gli effetti. Ma il concetto di Arte è comunque cambiato rispetto agli anni ’60, sia pur con qualche eccezione in merito a fotografie che hanno espresso la loro arte intrinseca”

 Il fotografo in quanto artista deve avere basi professionali o meramente amatoriali?

“Penso che non sia importante nè lo strumento e nè la tecnica per esprimere qualcosa… anche attraverso la fotografia. Personalmente ritengo comunque che l’aspetto tecnico sia importante, ma non necessariamente un limite; del resto noi fotografi possiamo essere considerati dei “turisti” osservatori e, fondamentalmente, scriviamo con la luce”

 Una tecnica fotografica può essere “superata” da un buon dilettante?

“Certamente e il dilettante, rispetto al professionista, deve essere ulteriormente curioso, intraprendente, osservatore; inoltre, ritengo che il fatto di non essere accademici può portare a dei vantaggi, proprio perché si impone l’anima senza essere condizionati da quello che si è già osservato”

 Quindi la fotografia è anche ricerca. Ma cosa si intende per ricerca?

“È da intendersi a livello interiore, dando corpo alla fotografia stessa dal proprio studio, individuare il modo in cui inserire gli elementi in un certo spazio tridimensionale sino a concretizzarlo in una vera e propria dimensione”

 Nel variegato panorama della fotografia artistica quando è “privilegiato” il bianco e nero piuttosto che il colore?

“È una domanda interessante: penso che sia una scelta soggettiva dell’autore, sia per gusto che per predisposizione, e in questo caso è sottile la linea di confine. Di alcuni autori, come il brasiliano Sebastião Ribeiro Salgado Júnior, amo molto il bianco e nero, un po’ meno il colore come del nostro connazionale Dalmazio Gabriele Basilico. Questo perché a mio avviso i colori creano delle… particolari suggestioni”

 Perché la fotografia in bianco e nero è considerata più artistica rispetto quella a colori?

“Credo che sia una sorta di retaggio, forse legato a questo mondo analogico..., e forse anche perché suscita la visione di un mondo più “antico”, in quanto con l’evoluzione si è imposta la necessità del colore”

Con quale criterio un professionista della fotografia sceglie i soggetti da fotografare?

“Certi soggetti subiscono l’influenza dell’ispirazione dell’artista, ossia a quello che egli stesso vuole rappresentare, la propria idea, soprattutto se sono dei volti e dei corpi umani (maschili o femminili) che si vanno delineando “scatto dopo scatto”. I miei soggetti, ad esempio, sono degli elementi da inserire in qualunque contesto”

 Fotografare, come si è detto, è anche comunicare. Ma quale il riscontro da parte dell’osservatore?

“Personalmente ritengo sia interessante quello che l’osservatore vede (o vuol vedere), ed è qui che nasce un momento di confronto e di comunicazione tanto da stimolare la  sensibilità e provocare l’emozione di chi osserva un’immagine prodotta da uno “scatto” fotografico”

 Perché la storica e tradizionale macchina fotografica è stata in qualche modo superata dai cellulari o simili?

“Non penso che sia stata superata ma sicuramente ha “sdoganato” la fotografia nei confronti di tutti, e ciò per il semplice fatto che tutti, ormai, possediamo un cellulare con la possibilità di fotografare qualunque soggetto e dovunque, il cui eccesso della produzione di immagine ne riduce il valore della fotografia stessa”

 La foto d’artista come si “impone” al grande pubblico?

“La foto d’artista si sta imponendo al pubblico, per la verità non da molto tempo in quanto evento assai recente, e credo che in Italia ciò avvenga un po’ a rilento, forse perché non ha qui le sue origini o forse perché la nostra cultura è maggiormente legata  alla pittura e alla scultura; tuttavia, la fotografia d’artista si sta facendo strada attraverso  proposte sia in ambito nazionale che internazionale”

 Quando ritiene essere il momento più opportuno di esporre in pubblico i propri lavori?

“Quando mi emoziono davanti alle mie immagini, cha nascono e continuano ad esistere…”

 La fotografia è anche filosofia di vita?

“Ritengo di si in quanto si rinnova ogni giorno: ogni immagine  fotografata e prodotta è un simbolo di vita, pur restando un fuggevole istante…”

 Cosa si aspetta dal pubblico ogni volta che espone le sue fotografie?

“Di poterlo raggiungere per un possibile confronto. Certo, questa è una  “sfida”  ogni volta con il proprio impegno che il tempo saprà cogliere”

 

INTERVIEW WITH THE PHOTOGRAPHER DIEGO DOMINICI

 

With twenty years of experience, self-taught, but appreciated both in Italy and abroad. The "shots" of him follow one another in constant research, giving life to human faces and bodies, having their experiences narrated also through the "enigmatic" masked female figures, whose paraphilia indicates... beyond love

 

by Ernesto Bodini (journalist and art critic)

 Dr Dominici, when was a photographer born?

“I was 23 years old, stimulated by the creative need, and I grew up over the years as an autodidact”

 But in general, why and when does he become a photographer?

"Personally, I became a photographer when I needed to find a form of visual language and, while not abandoning my passion for writing, I wanted to "approach" with something different and that's how I met photography, from which to get something more interesting in an intimate sense”

 Do you become a professional photographer by necessity, by choice or by inspiration?

"Surely because driven by necessity and inspiration, i.e. by the need to express oneself, and this does not imply the need for survival but by pursuing photography over time it becomes (or can become) a profession always linked to that need to express oneself towards the outside , which turns into a communicative language, probably as it is for painting or sculpture"

 Can photography be considered Art?

“In my opinion for all intents and purposes. But the concept of Art has nevertheless changed compared to the 60s, albeit with some exceptions regarding photographs that have expressed their intrinsic art"

 Should the photographer as an artist have professional or merely amateur foundations?

“I think that neither the tool nor the technique is important to express something… even through photography. However, I personally believe that the technical aspect is important, but not necessarily a limitation; after all, we photographers can be considered observer "tourists" and, fundamentally, we write with light"

 Can a photographic technique be “surpassed” by a good amateur?

“Certainly and the amateur, compared to the professional, must be further curious, enterprising, observer; moreover, I believe that the fact of not being an academic can lead to advantages, precisely because the soul imposes itself without being conditioned by what has already been observed"

 So photography is also research. But what is meant by research?

"It is to be understood on an internal level, giving body to the photography itself from one's own studio, identifying the way in which to insert the elements in a certain three-dimensional space until it is made concrete in a real dimension"

 In the variegated panorama of artistic photography when is black and white "privileged" rather than color?

“It is an interesting question: I think it is a subjective choice of the author, both for taste and for predisposition, and in this case the borderline is thin. Of some authors, such as the Brazilian Sebastião Ribeiro Salgado Júnior, I really love black and white, a little less the color like our compatriot Dalmazio Gabriele Basilico. This is because in my opinion the colors create… particular suggestions”

 Why is black and white photography considered more artistic than color photography?

“I think it is a sort of legacy, perhaps linked to this analogical world..., and perhaps also because it arouses the vision of a more “ancient” world, since with evolution the need for color has imposed itself”

 With what criterion does a photography professional choose the subjects to photograph?

"Certain subjects are influenced by the artist's inspiration, i.e. by what he himself wants to represent, his own idea, especially if they are faces and human bodies (male or female) that are taking shape "shot after shot" . My subjects, for example, are elements to be inserted in any context”

 Photographing, as has been said, is also communicating. But what is the response from the observer?

“Personally I think what the observer sees (or wants to see) is interesting, and it is here that a moment of confrontation and communication arises so much as to stimulate sensitivity and provoke emotion in the observer of an image produced by a "photographic"

 Why has the historic and traditional camera been somehow superseded by cell phones or the like?

“I don't think it has been overcome but it has certainly "cleared" photography for everyone, and this for the simple fact that we all now own a cell phone with the possibility of photographing any subject anywhere, whose excess production of image reduces the value of the photograph itself”

 How does the artist's photo "impose" itself on the general public?

“The artist's photo is imposing itself on the public, actually not for a long time as it is a very recent event, and I believe that in Italy this

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