Relazioni sociali allo sbando...

 

RELAZIONI SOCIALI SEMPRE PIÙ ALLA DERIVA

Causa ed effetti della pandemia, ma anche

delle non trasparenza e onestà intellettuale 

di Ernesto Bodini

È con grande desolazione che continuo a constatare gli effetti post covid, non tanto dal punto di vista clinico (che non mi compete) quanto da quello psicologico, e più precisamente per quanto riguarda le relazioni sociali, e in taluni casi anche famigliari, un po’ ovunque. Pur considerando la caratterialità individuale, come pure i contesti socio-culturali ed economici di appartenenza, va rilevato che le interruzioni e/o alterazioni dei rapporti umani in non pochi casi hanno allontanato le persone, e soprattutto in questo periodo il ricorso agli psicologi in particolare degli adolescenti si va intensificando…, come dire che il virus covid-19 ha incrementato questa clientela. Ma tornando al problema relazioni umane, prima della pandemia molti rapporti di amicizia (e di parentela) erano più o meno assidui e costanti, sia pur considerando limiti ed eccezioni; ma con l’avvento pandemia molte persone “non si riconoscono più”, onestà e sincerità di intenti sono ormai un ricordo e, quel che è peggio, è che talune persone rasentano ipocrisia e codardia in quanto non hanno il coraggio di dare una sia pur minima spiegazione nel voler interrompere un rapporto che magari durava (serenamente?) da anni. Questa mancanza di trasparenza e soprattutto di onestà intellettuale denota una sorta di inversione di marcia, con l’aggravante che moralità ed etica probabilmente non hanno mai fatto parte della loro persona. Ma va anche detto che in taluni casi, ossia quando subentrano incomprensioni e conflitti di interessi, comunicare all’altro/a di voler interrompere il rapporto di relazione sociale e/o di amicizia, potrebbe innescare nel destinatario una reazione a dir poco non gradita avendone intaccata la sua suscettibilità e, se tale decisione ha “centrato il bersaglio”, le conseguenze della reazione potrebbero essere anche spiacevoli. In questi casi o si fa finta di nulla oppure si agisce con diplomazia, ma di questi tempi di “sottocultura”, aggravata dai vari social, anche un’azione diplomatica o pseudo tale purtroppo risulterebbe inutile. È un mondo in continua evoluzione che ci riconduce al famoso detto: «L'Uomo crea, modifica e distrugge», e questo vale non solo dal punto di vista del progresso materiale ma anche da quello relazionale. Personalmente in questi ultimi anni ho conosciuto molte persone (sia maschili che femminili) di ogni età, ceto sociale, professionale, economico e culturale; un piccolo esercito in cui sono persistiti diversi aspetti di reciprocità, e con alcune ho potuto impostare quello che comunemente viene inteso un rapporto di amicizia, con altre più superficiale, in altre ancora in poco tempo si è evidenziata una incomprensione e proprio per questa il rapporto si è interrotto, più o meno democraticamente… Ma va precisato che quando un rapporto di relazione sociale tra uomo o donna nasce su basi enigmatiche (questo termine è quanto mai appropriato), è inutile illudersi e di conseguenza è sempre molto saggio non darne seguito… per buona pace da ambo le parti. Questa mia personale analisi non è solo una constatazione dei fatti, ma anche il voler in qualche modo richiamare l’attenzione su un aspetto significativo: se talvolta per trasparenza ed onestà si volesse comunicare al nostro interlocutore (anche di vecchia conoscenza e/o frequentazione) che non si intende più aver a che fare, la saggezza vuole ché è bene astenersi proprio perché la ratio insegna: correggi un ignorante o un ingrato/ipocrita e te lo farai nemico. Poi le voci corrono e le dicerie a volte gettano fango su chi non si desidera più frequentare, ma soprattutto su chi ha deciso di interrompere un rapporto, e a costoro vorrei rammentare che nemmeno la coscienza di ognuno può rappresentare la figura di “giudice” dispensatore di meriti e demeriti... Grazie a Dio il sottoscritto non è ancora indispensabile a nessuno (nemmeno come amico o volontario): sarebbe un onere troppo pesante da sopportare! Quello che disturba e preoccupa l’uomo corretto, è bene che si sappia, non sono le cose come tali, ma l’essere relegato al pari dei suoi simili che vogliono “depennarlo” dal suo ruolo di Essere vivente ed operante nel bene e per il bene della collettività. Del resto, come ripeto, le dicerie corrono veloci, ma non si fermano a lungo quanto la verità. E la libertà di chi scrive vale sempre, quale che ne sia il prezzo!

 

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