LA SCARSA OSSERVANZA PER GLI EVENTI CRITICI
Un Paese che non
è in grado di riemergere favorisce povertà materiale
e spirituale del
suo popolo, oltre alla continua “moria” di molti… e gran
parte dei diritti di ognuno sono sempre meno garantiti
di Ernesto Bodini
Se puntare il dito contro qualcuno è troppo
facile, altrettanto deve essere analizzare i fatti quotidiani della vita, che
incombono su ognuno di noi mettendo a repentaglio la nostra incolumità e la
vita stessa. Sono in continuo aumento omicidi, reati stradali, infortuni
(mortali) sul lavoro e tanti altri reati contro la persona e il patrimonio, e
ogni volta leggiamo o ci sentiamo dire che bisogna intervenire per prevenire o
limitare tutto ciò, ivi compresa la burocrazia. A tutt’oggi, in particolare in
quest’ultimo trentennio, non c’è stato alcun Governo che abbia saputo garantire
quanto necessita la sicurezza del Paese, anche se nel corso degli anni sono
state emanate Leggi più o meno appropriate… Il fatto, ad esempio, che in Italia
uno dei problemi sempre più assillante e irrisolvibile è il sovraffollamento
delle carceri (da alcune delle quali si evade fin troppo facilmente, e si muore
anche), è una ulteriore carenza dello Stato, e quindi di determinate persone e,
a questo riguardo, va precisato che i dipendenti vengono benevolmente definiti
“Servitori dello Stato”; niente di
più improprio in quanto essere dipendenti di una Istituzione significa essere
al servizio della collettività, e quindi servitori di nessuno. Come pure il
fatto che in alcune aule di Tribunale compare la scritta “La Legge è uguale per tutti”, ma con la E’ apostrofata e non la È accentata, come dovrebbe essere. Questa
apparente differenza sembra essere premonitrice del concetto opposto in bella vista
nelle aule giudiziarie, e pur in contrapposizione alla recente pubblicazione Abolire il carcere - Una
ragionevole proposta per la sicurezza dei cittadini (Ed. Chiarelettere,
di autori vari), che per la verità non ho letto, ma qualunque siano le modalità
della proposta, vorrei sapere quali garanzie si possono dare alla collettività
con chi è abituato a delinquere… dato anche l’levato tasso di recidivi. E anche
se fosse un progetto percorribile il nostro Paese non è pronto per gestire una
situazione del genere (sic!). Da notare che chi scrive è un garantista… fino a
prova contraria. Sottigliezze? Lana caprina? Eccesso di anticonformismo? No
davvero, ma semplicemente obiettività, appropriatezza dei termini, delle
definizioni, dei ruoli e delle competenze: è inutile pretendere diplomi e
lauree se non si rispettano le fondamentali regole ortografiche e
grammaticali; come pure è inutile fare concorsi per entrare in Magistratura se
la stragrande maggioranza dei candidati (già laureati) viene bocciata allo
scritto che, di conseguenza annulla l’orale. Oltre a determinate incompetenze da
parte dei governanti permane la inefficienza, tant’è che i problemi citati in apertura
dell’articolo non solo non si risolvono ma si ripetono e si aggravano sempre di
più, tanto che ogni volta si torna a rammentare: «Si chiude la stalla quando i buoi sono scappati».
Ma l’ipocrisia è un regalo che i politici ci
fanno volentieri, anche a fine anno, come quella che proviene dalla frase di Matteo
Salvini: «Qui capita a tutti»
(Corriere della Sera del 27 u.s.), riferendosi al fatto che suo figlio è stato
rapinato del cellulare da un gruppo di balordi; e a riguardo mi viene da dire
che tale affermazione (volendo minimizzare perché il malacapitato era il
figlio) non l’avrebbe pronunciata se il destinatario dell’episodio fosse stato
un cittadino qualsiasi. Inoltre, a parer mio il fatto in se non meritava i due
terzi della pagina, ma essendo i protagonisti assai noti l’evento accaduto ha
costituito notizia… discutibile. Sono sempre stato avverso a questi “exploit”
giornalistici che ripetutamente non fanno altro che dare lustro a questo o a
quel politico… anche se in negativo, i cui interessati direbbero: «Parlatene pur male purché ne parliate»,
un vecchio adagio che accompagna i politici sin dall’inizio della Repubblica.
Ma ciò nonostante gran parte del popolo tira dritto e non pensa a come
organizzare la fine d’anno, sia pur in attuale presenza di crisi, se ancora di
crisi si può parlare! Come pure continua il declino della Sanità pubblica,
nonostante gli sforzi di molti operatori (medici, infermieri e amministrativi),
e nessuno si è mai posto il problema di come affrontare le difficoltà
soprattutto delle liste di attesa, dei ritardi diagnostici e terapeutici, per
non parlare della carenza di posti letto; un evolversi che non fa che
incrementare i cospicui introiti della Sanità privata, la quale, come è noto,
non è tenuta a rispettare i cosiddetti “Codici di priorità: A, B. D, P”. Queste difficoltà non fanno altro che
intensificare, per certi versi, quella che a volte si può definire la “guerra
tra poveri”, un aspetto desolante che umilia ulteriormente l’essere umano…
quello più debole si intende. Come più volte ho scritto vi è anche una
responsabilità (sia pure indiretta) del cittadino che, pur in presenza di
leggi, non ne conosce l’esistenza delle stesse e spesso non sa avvalersene,
rinunciando a determinati diritti o ricorrendo a consulenze e/o prestazioni private
previa parcella. E il volontariato cosa fa? Sono circa 7 milioni i protagonisti
che lo compongono, ma non ho mai conosciuto un “templare” dedito alla difesa
del più debole… contro la burocrazia perché lo Statuto di dette associazioni
non lo prevede e, il ricorso ad informare i mass media, è una delle tante
conferme.
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