SI COMUNICA SEMPRE PEGGIO...

 

AMARE CONSTATAZIONI

 In continua ascesa la incomunicabilità sociale, frutto anche dei

potenti mezzi di comunicazione, sempre più irresponsabili e deleteri

di Ernesto Bodini

È da troppo tempo, ormai, che vado constatando che è sempre più difficile comprendersi, qualunque siano gli intenti tra cittadini e Istituzioni, tra amici, tra famigliari, tra colleghi di qualunque contesto. E ciò si verifica, paradossalmente, anche se si hanno gli stessi interessi e le stesse passioni. Ma perché succede tutto ciò? Era così anche in altre epoche, sia pur non troppo lontane? Non so quanto gli studiosi abbiano interesse ad approfondire quello che io definisco una sorta di “dissenso relazionale”, e mi si creda, non occorre essere sociologi (o altro) per constatare questa realtà che va sempre più incrementandosi di episodi a dir poco spesso disdicevoli. Certamente non è una novità il fatto che l’umanità è costituita da infinite concezioni del vivere e dell’intendersi, ma da sempre e inesorabilmente, nonostante i potentissimi (fin troppo) mezzi di comunicazione, l’essere umano si qualifica sempre più per quello che non vale dal punto di vista della razionalità. È un quadro desolante ed è sicuramente utopia pensare ad una “revisione” di questo fenomeno, ma intanto le personalità più “deboli” sono penalizzate e, taluni, manifestano reazioni che vanno oltre il lecito… Se ci soffermiamo sulla nostra cultura latino-mediterranea, siamo detentori di una delle lingue più nobili, ossia quella di Dante, peraltro rappresentata in molti Paesi del mondo ma ciò nonostante, a parte gli analfabeti storici e quelli di ritorno, o poveri culturalmente, il fatto di parlarsi e di non comprendersi è indice della ridotta capacità di comunicare a cominciare dalla intenzionalità, quindi scarsa volontà di condividere pensieri ed azioni oneste, ossia prive di ipocrisia. Va comunque sottolineato che internet, cellulari, call center e telefonie pre-registrate in realtà non hanno avvicinato le persone, ma allontanate, in quanto la comunicazione in presa diretta ed istantanea il più delle volte si manifesta essere deleteria… Un tempo i mezzi di comunicazione erano affidati ai piccioni viaggiatori e ai pony express come nel vecchio West, e con tempi più lunghi dei mezzi marittimi, e forse le notizie che arrivavano (sia pur con molto ritardo) erano sicuramente tanto attese quanto comprese e apprezzate. La nostra esistenza umana è fatta di paradossi, e questo fatto non è certo una novità, ma la sua intensificazione aggravata dalla nostra “modernità”, dequalifica (mi si perdoni il termine) l’essere umano, sia pur considerando determinate eccezioni peraltro anch’esse non prive di limiti… Volendo semplificare e arrendevolmente il tutto, si direbbe: “Così va il mondo!”, ma tale affermazione a me sembra troppo semplicistica e di comodo, come se  si volesse accettare che i rapporti umani continuino a peggiorare. Ma ancora una volta, tra le cause di questo non comprendersi, si consideri quanto viene trasmesso dai mass media, televisione in particolare, le cui proposte comunicative emulano, illudono e deformano creando quelli che io definisco gli “idoli del nulla valere”. Un’altra assurdità è data dal fatto che il comportamento di molti rasenta il masochismo, ossia pur di ricoprire un determinato ruolo nella società per imporsi nei confronti altrui, affetti quindi da narcisismo ed anche presunzione, sono disposti a penalizzare la propria ed altrui dignità… a scapito della buona comunicazione.

E questo è saper comunicare? Si aggiungano anche i prepotenti messaggi pubblicitari, la cui invadenza (arbitrariamente ultra confidenziale, spesso con inviti ad acquisti adottato il “Tu”, ormai convenzionale) colloca il consumatore, o presunto tale, tra i più bassi gironi infernali. Ma alla resa dei conti, chi sono io per illustrare la realtà con queste considerazioni-constatazioni? Lungi da me ogni velleità, ma quale comunicatore sociale con oltre sei lustri di esperienza, non posso che constatare (anche se nessuno vuole approfondire seriamente e con impegno l’argomento) che determinate situazioni, moltiplicate all’inverosimile, avvengono ogni giorno e un po’ ovunque. Troppo severo? Forse, ma realistico, e sta di fatto che si tende ad essere sempre più superficiali, e quindi anche la comunicazione perde il suo reale valore. Si dice che il buon Dio ci ha dato due orecchie, ma soltanto una bocca, proprio per ascoltare il doppio e parlare la metà (giusto il necessario e razionale…). Ma questa saggezza ha nulla a che vedere con il sapere (o non) comunicare; mentre esistono persone (sempre più rare) che diventano speciali, non per il modo di essere o di agire, ma per la profondità con cui attirano i nostri sentimenti. Anche questo è un modo, indiretto, di saper comunicare.

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