UNA DESOLAZIONE CHE CONTINUA...

 

LA TRISTE E GRAVE EVOLUZIONE DEI TEMPI MODERNI

La nostra incolumità e i nostri diritti ogni giorno sono messi a dura

prova, e ancora troppo poco si fa per ridurne “saggiamente” le cause

di Ernesto Bodini

È inutile girarci attorno: lo Stato e gran parte dei suoi apparati preposti alla prevenzione e alla tutela della nostra incolumità sono, quanto meno, inefficienti. La cronaca somma ogni giorno (senza perderne uno) reati di ogni ordine e gravità, sia tra gli adulti che tra i minorenni e, il fatto che non si riesca a contenerli o ridurli al minimo, c’é poco da stare allegri! Ma come commentare ulteriormente una società sempre più allo sbando che provoca lesioni e instabilità ad un Paese? Per rispondere a questa domanda a mio avviso non basterebbe un pool di esperti multidisciplinare, e i più sostengono che gran parte delle cause sono riconducibili alla assenza della famiglia e alla carenza della scuola per quanto riguarda l’aspetto educativo e del buon esempio; ma in realtà bisognerebbe guardare oltre perché per quanto una famiglia sia improntata su buoni principi educativi, non è detto che i suoi componenti siano tutte persone integerrime. In buona sostanza io credo che sia anche una questione di indole, quindi trattasi di soggettività: ci sono famiglie patriarcali che hanno avuto (o hanno) anche un solo componente “ribelle” alla condotta civica e al rispetto altrui. Inoltre, come più volte ho scritto, sono anche i mezzi di comunicazione e il progresso che creano, direttamente o indirettamente, facile prede che diventano contrarie al vivere civile. Quindi meno violenza filmica e spettacolare, meno sfarzo, meno opportunità di emulazione ed altro ancora se si vuole ridurre al minimo il “popolino delle notti brave e spesso delittuose”, oltre alla criminalità di alto rango… Contestualmente bisogna considerare che se nella vita terrena non esistessero gli aspetti negativi, la stessa non avrebbe ragione di esistere, come dire che se non ci fossero i malati non ci sarebbero medici e ospedali, così come, se non ci fossero  i disonesti e i malavitosi non esisterebbero giudici, avvocati e carceri. A fronte di tutto ciò nasce il dilemma di impronta amletica: incrementare gli opportuni provvedimenti o, chissà per quali ragioni, lasciare le cose come stanno accampando le scuse più varie? Nel frattempo, però, gli eventi nefasti accadono ed ogni rimedio od intervento paiono inutili o molto poco risolutivi, tanto da ipotizzare in forma più estremistica l’azione del bastone e della carota. Ma anche questa ultima ipotesi, che non è da intendersi né aggressiva e tanto meno sovversiva, non sembra di facile applicazione perché si tratterebbe di violare le menti umane, e Dio me ne guardi da ciò; mentre sarebbe più ragionevole creare ulteriori (se mai già ne esistono) tavoli di lavoro i cui aderenti si propongano di studiare “opzioni” razionali che, nel concreto, potrebbero nascere dai costanti confronti tra gli addetti ai lavori. Ma anche questa ipotesi pare non facilmente realizzabile in quanto implica delle scelte politiche e culturali, soprattutto se le stesse riguardano provvedimenti legislativi per la loro operatività. A mio modesto parere, vorrei aggiungere, questo declino del comportamento umano è da ricercarsi come causa anche nella eccessiva libertà dei diritti, dei costumi, delle pretese e tanto altro, e questo non significa indurre alla limitazione ma a ponderare meglio ciò che è da considerarsi più razionale. In queste mie osservazioni e pseudo suggerimenti non c’é nulla di anarchico, ma semplicemente l’invito da parte di tutti a dare il buon esempio, rigettando tutto ciò che implica la troppo facile conquista delle cose e degli obiettivi (specie se ludici e venali); diversamente, io credo che il nostro popolo non risalirà mai la china. Infine, bisogna aggiungere che sono ancora molti quelli che ambiscono al potere volendosi rendere superiori ai loro simili, e questo suscita invidia, oltre a tutte le relative conseguenze… che non sono poche! La donna ha ottenuto, giustamente, la parità, i giovani il diritto di esprimersi quanto gli adulti-maturi, così come tutte le categorie sociali; ma ben pochi di questi hanno acquisito il senso dei limiti e della razionalità, ancorché “sostenuti” dalla certezza della esigua o assenza della pena in caso di violazione delle regole. Or dunque, si prenda atto che l’essere umano si fortifica inducendolo ad evitare ogni tentazione di malcostume: filmati, spettacoli e simili, privilegiando invece una sana lettura accompagnata da umane e reali buone azioni, nel rispetto di quel principio che nessuno è padrone della vita altrui e nemmeno della propria. Un saggio moralistico, il mio? Forse un po’ si, ma sta di fatto che lo stesso rispecchia la cruda realtà d’oggi che contestarla in piazza serve a ben poco, mentre se tutti usassero un dialogo pacifico seguito all’occorrenza da opportune rimostranze epistolari, probabilmente si otterrebbe qualcosa di più! Paragonandomi indietro nel tempo probabilmente sarei identificabile in uno dei quei teorici e idealisti ferventi, e con ciò non penso certo a nomi illustri (non ho questa presunzione); tuttavia mi si conceda il beneficio dell’illusione che, se condivisa, potrebbe in qualche modo concretizzarsi. La saggezza di Platone è disarmante, le cui considerazioni sono adattabili anche ai giorni nostri, sostenendo che «Le brave persone non hanno bisogno di leggi che dicano loro di agire responsabilmente, mentre le cattive persone troveranno un modo per aggirare le leggi».

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