IL PERPETUARSI DEL POTERE

 

TUTTI I DESPOTI “RINNEGHEREBBERO” UN DOTTOR SCHWEITZER

Il premier Putin di turno non fa eccezione per effetto, a torto o a ragione,

di molte morti, indicibili sofferenze e gravissime violazioni dei diritti umani

di Ernesto Bodini

Sarebbe forse risolutivo poter entrare nella mente delle persone, soprattutto di quelle il cui cervello è dotato di neuroni in particolare forse causa di comportamenti anomali… Ma mi rendo conto che ciò è utopia, anche perché dagli albori gli esseri umani si sono sempre diversificati tra  loro, e quindi anche nel loro pensiero e nelle loro azioni. Ma quello che non si riesce a concepire, e tanto più ammettere, sono le azioni distruttive che taluni soggetti compiono sia nei confronti dei propri simili che in quelli dei beni della Natura. Senza andare molto indietro nel tempo, fin troppo ricco di nefandezze e misfatti compiuti in ogni epoca e ovunque nel mondo, in questi ultimi decenni si sono rievocate ogni anno le brutalità commesse dal nazismo affinché non si debba dimenticare per poter trasmettere alle successive generazioni che il bene per l’umanità è sancito da molte leggi e da tutte (o quasi) le religioni e le culture, e che la violenza e la soppressione di ogni esistenza sia da ripudiare… ad ogni costo. Venendo ai giorni nostri, sarebbe ulteriormente “curioso” sapere cosa passa per la mente di un certo signore (si noti la “s” minuscola, pur anch’egli persona) che va sotto il nome di Vladimir Putin, 70enne, uomo potente e a detta di tutti narcisista e assetato di potere, come se una o più popolazioni gli appartenessero di diritto, con poteri di vita e di morte. E, in effetti, tale potere lo sta esercitando nei confronti della popolazione ucraina che, per una serie di ragioni, la stessa non vorrebbe che entrasse a far parte dell’Europa, e forse per altre ragioni ancora… Io non sono un esperto di problematiche legate alla storia della politica internazionale, ma mi permetto di disquisire favorevolmente (più che posso) sul concetto di umanità, o meglio sul rispetto della stessa giacché di fronte a Dio gli uomini sono tutti uguali. E in fatto di rapporti umani, vorrei chiedere a quel signore imbellettato e vestito di arroganti strapoteri, se per caso ha avuto modo di conoscere, ad esempio, la biografia di persone come Madre Teresa di Calcutta, Martin Luther King o il dott. Albert Schweitzer; figure emblematiche votate al rispetto e sostegno della vita umana con notevole e duraturo spirito di sacrificio, il cui unico appagamento è stato poter guarire quelli che hanno curato, accudito e tutelato, strappando loro anche un tenero sorriso… complemento di un atto terapeutico fisico e psicologico. Ma il Putin, come del resto alcuni despoti attuali ed altri che lo hanno preceduto, è ben lontano non solo dal concetto umanità ma anche dal considerare la vita un breve tragitto, al cui termine (ma anche durante) bisogna deporre ogni arma (materiale e morale) e render conto del proprio vissuto, e anche se nessuno può essere dispensatore di giudizi, ciò non significa che non si possa distinguere una buona da una cattiva azione umana. Certamente non possiamo entrare nel circuito dei neuroni di queste persone, ma è bene rammentare a costoro (Putin in primis) come si evitò a suo tempo un possibile terzo conflitto mondiale, rammentando quanto segue. 

 Quando scoppiò la “crisi dei Caraibi”, nel 1962 Albert Schweitzer (nella foto) inviò una lettera al presidente americano John Fitzgerald Kennedy (anche se non era un deposta, ma un democratico e responsabile presidente degli USA), invitandolo a una saggia ed equilibrata decisione, a evitare cioè la corsa agli armamenti, scongiurando così il pericolo di uno spaventoso conflitto atomico. Il presidente americano ammise di aver riflettuto sulle conseguenze di una drastica risoluzione militare; inoltre nel rispondergli gli manifestò la propria stima definendolo «una delle personalità morali di maggior rilievo del nostro secolo». Probabilmente i neuroni del presidente americano erano molto diversi da quelli del presidente russo Putin e, questa differenza, può determinare (o sta determinando) il destino di molte persone. Infine, mi chiedo: se esistesse un altro dott. Schweitzer l’attuale Putin si comporterebbe come il Kennedy di ieri? Non ho certo la risposta a questa domanda ma, da come vanno le cose, io credo che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire proprio perché tale “sordità”, appaga l’ego di ogni despota… pur coscienti e responsabili di molte inutili morti e sofferenze.

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