NECESSITA' DI CONFRONTARE

 

MALE E BENE: PERENNE CONFRONTO

Si ravveda l’uomo, finché è in tempo… anche se ciò è speranza vana 

di Ernesto Bodini

 

Di certo non possiamo fermare il tempo, così come non possiamo (ahimè) mutare gli orientamenti delle popolazioni nelle varie culture. Da sempre, quindi, c’é chi gioisce senza freni e chi soffre senza requiem! Ho detto cose scontate? Forse, anzi, sicuramente, ma sta di fatto che queste opposte posizioni entrano continuamente in conflitto tra di loro perché l’una non aliena l’altra, creando e mantenendo così un mondo di ingiustizie. In effetti c’é sempre stato il bene e il male, così come il buono e il cattivo, il giusto e il non giusto, ma a me pare che tutto ciò che è negativo per l’umanità prevalga sempre di più. Quindi, uno scotto da pagare? E se si, perché? Per rispondere a queste domande non vorrei sconfinare nel vasto mondo della Teologia, dell’Antropologia o anche della Filosofia, ma a fronte delle infinite e crude realtà che disturbano l’uomo forse sarebbe utile (almeno spiritualmente) fare qualche riflessione, non per cercare risposte che non avremo mai ma per ipotizzare un tentativo di miglioria del vivere quotidiano. Il Pontefice con tutto il suo carisma e la sua bontà, ha un bel dire condannando ogni inumana azione, ed esortandoci a volerci bene l’un l’altro; ma non mi risulta che faccia riferimento alla Genesi spiegando il perché delle conseguenze del peccato originale, ossia dal primo delitto nella storia dell’umanità (Caino verso Abele) in poi, e se ciò corrispondesse al vero dove sta scritto che, per esempio, le guerre fratricide sono destinate a ripetersi nei secoli? Come non mi risulta che nello speciale Tg5 di domenica 19 dicembre: “Il Papa incontra gli ultimi: gli invisibili”, dedicato al dialogo con quattro “ospiti”, per certi versi emarginati a causa delle loro diverse vicissitudini di vita, non abbia fatto menzione ad altrettanti emarginati, ovvero i 30 mila detenuti innocenti in detenzione ingiusta per errori giudiziari. Forse non era il contesto, ma con quale criterio individuare quei protagonisti anziché altri, o quelle realtà anziché altre? Non intendo entrare nel merito del lavoro redazionale di Mediaset, ma piuttosto in quello del Pontefice che a mio avviso avrebbe dovuto includere (almeno idealmente) anche tutte quelle persone private della libertà non per colpa e lese nella loro dignità. Un argomento un po’ troppo scomodo? Forse, ma certamente non meno importante di altri dal punto di vista umano e cristiano: Gesù Cristo mi è testimone dei sentimenti che provo verso coloro che soffrono… senza apparire davanti ad una telecamera. E vogliano il sommo Divino e il Pontefice perdonare questo mio ardire nel mettere in luce quest’ultimo aspetto della società senza nulla togliere, bene inteso, a quanto rientra nei Loro programmi… di cristiana bontà.

Ma tornando ai comportamenti umani, leggendo e rileggendo Socrate pare che sostenesse con una certa sicumera che l’uomo compie il male perché non conosce il bene, ossia per pura ignoranza; un’affermazione, per la verità l’unica, che gli contesto perché a parte i soggetti affetti da disturbi mentali quelli che compiono deliberatamente delitti o procurano sofferenze fisiche ad un essere vivente (ma anche verso la Natura), sanno bene di procurare del danno e sofferenza, diversamente agirebbero in modo opposto. La storia è straricca di episodi a dimostrazione di ciò e, il fatto che tutto questo continui ad essere ciclico, credo che vada al di là delle innumerevoli ed infinite congetture… Affrontando queste che possono sembrare ovvietà non vorrei apparire troppo retorico ed ancor meno banale, ma il fatto che il male continui a prevalere sul bene “disturba” l’animo dell’uomo di senno, costringendolo suo malgrado a rivedere la propria posizione su questa madre Terra! È vero che le nefandezze da lui compiute nel corso dei secoli scorsi in cui non esisteva alcuna forma di progresso fanno inorridire al solo immaginarle, ma è altrettanto vero che in tempi più recenti in cui la globalizzazione comprende un po’ di tutto, paradossalmente i rapporti umani e gli eventi nefasti sono in progressivo aumento. Da decenni si è in grado di circumnavigare lo spazio, accarezzando i pianeti sia pure con i pro e i contro, tanto che ora sono in voga i cosiddetti voli spaziali per turismo (con gran spreco di denaro, sic!), ma intanto l’uomo continua a restare disarmato anche di fronte a quanto la Natura esprime ed offre, e al comportamento di chi vuol prevalere sui propri simili. Chi ci ha preceduto nei tempi non avrà certo mancato di approfondire quanto detto finora, come pure autori più contemporanei; tuttavia una ulteriore considerazione merita di essere fatta, come da saggezza latina: «Malitiis non est indugendum», ossia, chi non castiga i delitti, ne causa di nuovi.

 

 

 

 

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