UNA “CORTESE” REPRIMENDA AI NEGAZIONISTI E NO VAX PANDEMICI
Quello che manca al nostro Paese è il concreto senso di civiltà, e per questo occorre intervenire con una buona e competente informazione, con l’accortezza non di imporre e convincere ma informare nel modo più semplice ed appropriato. Prendere il toro per le corna si finisce per essere incornati… tutti o quasi
di Ernesto Bodini
La
persistente cocciutaggine di molti non vax, oltre agli ancora incerti in fatto
di vaccinazione anticovid-19, a mio avviso (e credo non solo mio) è in parte
causa del prolungamento di questa pandemia le cui cause ed effetti sono
abbastanza ormai chiare. Si tratta quindi non solo di una concezione mentale
fagocitata da ideologie bislacche, ma anche di una certa carenza delle più basilari
nozioni sanitarie e più in generale di una vera e propria assenza culturale.
Gli oltre 6 milioni di italiani che ancora non si sono sottoposti alla prima
dose di vaccino anticovid (escluse ovviamente le persone esentate perché
affette da particolari patologie croniche (soprattutto autoimmuni), o per altri
particolari motivi validati dalla Istituzioni preposte, stanno mettendo a dura
prova un sistema politico-gestionale che andrebbe invece meglio “coadiuvato”,
ma con l’accortezza di migliorare l’apporto della informazione: a parer mio non
si tratta di convincere ma di spiegare e far comprendere che una malattia
virale ha determinate caratteristiche (anche il semplice virus dell’influenza
che può continuare a mutare), per le quali sono da comprendere gli sforzi per
studiarle al meglio al fine di realizzare i rimedi, come appunto i vaccini in
questione. Quello che serpeggia in questi “disturbatori” del sistema è una eccessiva
diffidenza verso la classe politica, la ricerca scientifica, la classe medica
per il ruolo clinico, e i mass media... Vista la particolarità di questa
epidemia un minimo di diffidenza potrebbe essere giustificata, ma non certo per
partito preso o per una “innata” ideologia che di per sé non è supportata da
alcuna base razionale. Tuttavia, se si vuol dissentire, come più volte ho
suggerito, ritengo il comportamento di questi negazionisti tanto impopolare
quanto deleterio che non porta da nessuna parte, mentre invece sarebbe più
lecito e civile pretendere le opportune delucidazioni da parte degli addetti ai
lavori, dando “minor peso” ai mass media specie se non specializzati.
Personalmente in tempi non sospetti scrissi (e non solo io) che questa pandemia
andava affrontata sin dall’inizio in modo più radicale, anche se avrebbe
comportato una chiusura pressoché totale di beni e servizi (ad eccezione di
quelli vitali); e questo per un tempo molto minore… con il vantaggio (tra
l’altro) di un notevole risparmio di risorse varie e di denaro. Ma come ben
abbiamo constatato ciò non è avvenuto e le complicazioni si sono moltiplicate
per aver lasciato molto spazio ad opinioni di esperti (e non) in passerella,
divulgato molti bollettini medico-sanitari ogni giorno i cui dati (cifre e
luoghi) hanno incrementato ansia, depressione, sfiducia, e non collaborazione…
Come torno a ripetere l’informazione a tambur battente ha contribuito a
disorientare, ed ecco che ci troviamo a fare i conti con una realtà che
continua a deludere e amareggiare... Ma altra costernazione è dovuta al fatto
che alcuni (non so quanti, ma stanno aumentando) no vax pentiti e quindi non
vaccinati si sono ricreduti ed attualmente sono ricoverati nelle terapie intensive
di vari ospedali, alcuni altri sono addirittura deceduti. Volendo aggiungere
un’altra pecca al contesto ci sarebbe da richiamare all’ordine morale (ed
etico) quelli che accusano il sistema di complottismo, ossia ad un aumento di
teorie del complotto dannose e fuorvianti, diffuse soprattutto online; una
sorta di moda moderna per far sentire la propria voce dissenziente sia dal
punto di vista politico che da quello ideologico vero e proprio. Nulla di più
errato perché se così fosse, l’umanità
sarebbe oggi decurtata di un numero di persone ben maggiore.
Pur rispettando chi ha qualcosa di dire e da ri-dire su quanto stiamo vivendo e come viene gestita la situazione, vorrei invitare i dissenzienti a fare un giro nelle corsie, e magari a consultare qualche cartella clinica (la mia sarebbe un esempio) relativa ai ricoveri per cure (oltre ai decessi) per la Sars-Cov-2, e recepirne l’essenzialità… purché senza ulteriori pregiudizi. Infine, se proprio si vuole contestare il sistema, si prenda carta e penna per chiedere delucidazioni “a conforto”, oppure si facciano le proprie osservazioni-opposizioni autografando quanto si asserisce… Serve a poco o a nulla scrivere ai giornali, mentre è più incisivo ed ha ben altro valore “giuridico-legale” rivolgersi direttamente agli addetti ai lavori. Personalmente, quando ho dovuto disquisire su una errata o incompleta interpretazione di una norma, o contestare il mancato rispetto di un mio diritto, mi sono sempre rivolto ai destinatari per iscritto che, come è noto, da parte della P.A, viene protocollato e, per comprovate ragioni, solitamente segue un riscontro. Andare in piazza urlando slogan, e magari facendo vandalismo, non si viene protocollati e tanto meno si ottengono i debiti riscontri. Vorrei concludere che se si vuole evitare di ammalarsi e di morire, il buon senno e la razionalità sono il filo conduttore ideale; se invece non si vuole ciò, si continui pure a dissentire ma senza compromettere la salute, la vita e il lavoro altrui. Chi scrive oltre un anno fa è stato infettato dal virus prima della realizzazione dei vaccini: ricoverato, curato e guarito con i protocolli terapeutici del momento e quindi con la professionalità e dedizione ad oltranza di medici, infermieri ed Oss; un corpus sanitario sul campo H24 cui solitamente si dedica un grazie; mentre io ritengo che sia più pertinente una attestazione pubblica del loro saper essere e saper fare, ma soprattutto il massimo rispetto della loro persona e dignità che, a mio modesto avviso, ha ben più valore!
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