VOCAZIONE PRO-VACCINI MA CON DIRITTO
DI QUALCHE RISERVA PER LA FASE ULTIMA…
Quando una situazione pubblica è gestita, più o meno improvvisamente e da troppe persone che credono di saper fare, è naturale poter diffidare e temporeggiare… sia pur nel rispetto delle leggi che, purtroppo, non sempre sono di facile interpretazione. Oltre al fatto che non si riesce a contenere la caparbietà dei dissidenti no vax
di Ernesto Bodini
Per
sensibilizzare e informare la popolazione sulla necessità di sottoporsi a
vaccinazione anticovid-19 anche per il fatto che sinora non esiste obbligo di
legge per la stessa ad eccezione di alcune categorie di lavoratori, mentre
esenti sono i pazienti affetti da determinate malattie pregresse, da tempo il
modo fare informazione è alquanto importante e non di rado anche determinante.
A questo riguardo va precisato che le figure preposte siano (o meglio erano) da
individuare con certi criteri di competenza e non “asserviti” al sistema politico-gestionale,
inoltre non dovrebbe avere alcun effetto incentivante diffondere immagini
giornalistiche e televisive di protagonisti (noti al pubblico) in posa mentre
si fanno vaccinare, perché è come dire che la popolazione si fa vaccinare se
l’esempio è preceduto dai personaggi più influenti… Personalmente (quale ex
paziente covid e guarito dopo circa un mese di ricovero ospedaliero, e oggi
dotato di green pass) per rispettare tale “dovere”, ossia per essermi
sottoposto alle prime due dosi, non mi sono certo fatto “influenzare” da un
medico o da un “vip in vetrina”, come ad esempio Silvio Berlusconi e alcuni cattedratici, che si sono fatti
immortalare mentre veniva inoculato loro il vaccino anticovid. Anche questo è
un esempio di ipocrisia che dimostra quanto molte persone (colte e/o istruite o
meno) siano facilmente influenzabili, ossia un po’ come avviene volendo
acquistare un prodotto quando viene reclamizzato da una star. Tutte queste
persone a mio avviso hanno una personalità “debole” dando valore ed importanza
ai cosiddetti “testimonial”, e non hanno mai pensato di esporre titubanze ed
incertezze agli addetti ai lavori, sia verbalmente che soprattutto per
iscritto. Si noti che le Autorità preposte solitamente si rivolgono alla
cittadinanza sempre per iscritto invitandola a rispondere compilando un modulo
e conseguentemente a sottoscriverlo, specie quando non sussistono obblighi di
sorta. Ora, se ogni qualvolta le Istituzioni mettono nero su bianco, va da sè
che anche il cittadino dovrebbe fare altrettanto soprattutto quando ha diritto
ad opporsi, dissentire e chiedere delucidazioni; mentre per la massa vociante è
più comodo manifestare in piazza credendo di ottenre attenzioni ed eventuali
riscontri… ma ciò non avviene e non avverrà mai (sic!); anzi, gli unici effetti
concreti sono gli esempi di violenza, tafferugli e conseguenti vandalismi.
Tutti costoro, se credono di avere una qualche ragione per opporsi alle
vaccinazioni e a tutto ciò che ne consegue e che intendono perseguire, si
provino a farlo con carta e penna (per raccomandata A/R) da inviare alle
Autorità preposte con richiesta di riscontro entro 30 giorni; cosa che
personalmente farò se sarò invitato a sottopormi alla terza dose (ma sarebbe più appropriato definire secondo richiamo), e qualora non avessi
le opportune “rassicurazioni”, temporeggerò per il tempo necessario… sino ad
ottenere il necessario conforto! Preciso comunque che da sempre sono un
convinto pro-vaccini (in questi anni ne ho fatti alcuni altri a scopo di
profilassi, sia pur non sussistendo alcun obbligo), ma non per questo sono
disposto, in queste attuali circostanze, ad accettare tutto ciò che viene
propinato (con continue ed incomprensibili variazioni) sia dalle Autorità preposte
(taluni cattedratici compresi) e tanto meno dai mass media. In buona sostanza
si tratta di avere un minimo di cultura e un po’ di buon senso dettato dalla
ratio, prerogative utili per esporre le proprie perplessità e il proprio
dissenso, purché non per ragioni di “partito preso”. Inoltre è anche importante
avere fiducia nella scienza medica (peraltro sono un divulgatore scientifico da
oltre cinque lustri, che si aggiorna prima di scrivere e pubblicare); ma nel
contempo, come ripeto, con il diritto di avere tutte quelle informazioni (anche
non tecniche) e rassicurazioni, per quanto possibile, che possono contribuire
ad una maggior chiarezza e al conforto di cui tutti si ha bisogno, specie
quando si tratta della nostra salute… e della nostra vita!
Mi rendo conto che la situazione in cui siamo
incorsi, tutti, non solo è drammatica e di non facile comprensione e gestione;
ma un buon governo deputato a gestirla doveva improntare una buona équipe di
addetti alla informazione, oltre al fatto di verificare l’aggiornamento del
cosiddetto Piano Pandemico che, come
sappiamo, non è stato fatto e nel nostro caso ha suscitato molte polemiche a
causa delle relative lacune e rimbalzi di responsabilità, sia dai risvolti
nazionali che internazionali. Un popolo destinato ad essere gestito da una
pletora di politici di svariati orientamenti, sempre più in conflitto tra loro,
e in gran parte inesperti specie in ambito medico-sanitario (per antonomasia il politico è uno che non sa niente e crede di sapere
tutto…, e purtroppo è tutto quello che sa), non può che ritenersi suddito del sistema e,
nelle dovute proporzioni storiche, per certi versi riconducibile ad epoche
medioevali… Ed è sempre più in aumento, torno a sottolineare, la pletora di chi
in politica crede di far bene ed essere all’altezza di certe situazioni; niente
di tutto ciò, e questo, è la costante conferma di un mio vecchio e sempre
attuale aforisma che così recita: «In una
Azienda quando sono in due a comandare, uno è sempre di troppo!». Tale affermazione
può sembrare troppo semplicistica, se non anche audace, ma non per nulla siamo
ancora in attesa della riduzione dei Parlamentari che, in ogni caso, a mio
parere sono sempre troppi!
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