RIFLETTERE E IN FRETTA...

 

AMARE PREVISIONI: È INUTILE ILLUDERSI DI TEMPI MIGLIORI 

Le esigenze di una “revisione” della politica e della comunicazione

sono i mezzi propulsori di falsi miti e di sempre meno umanizzazione

di Ernesto Bodini

È il caso di allarmarsi? Direi proprio di si. E a cosa mi riferisco? Sono in continuo aumento gli infortuni (anche mortali) sul lavoro, altrettanti i delitti (e suicidi) per varie cause/motivazioni soprattutto nei confronti del genere femminile, probabilmente anche perché per antonomasia la donna per la maggior parte è sempre stata considerata (ingiustamente) “oggetto” di desiderio e quindi di attenzioni lussuriose se non anche di sfruttamento  (Arthur Schopenhauer, docet!). Si aggiungano gli infiniti episodi di disonestà nell’ambito delle convivenze sociali (incluso l’eterno problema della cattiva gestione politico-finanziaria ed umana dell’immigrazione), la poca propensione per il lavoro come lamentato da più settori, anche prima della pandemia, in cui non si trovano persone da occupare; come pure la poca “fedeltà” dei dipendenti della P.A. e delle Istituzioni pubbliche in genere, le non poche difficoltà nel farsi curare, per non parlare poi delle interminabili disquisizioni relative all’istruzione e alla cultura e, per assurdo, il continuo ricorrere al volontariato! E che dire, ancora, degli interminabili (sino alla nausea) conflitti tra politici specie se deputati a governare il Paese, e anche i sempre più difficili rapporti con la Chiesa? Per tutti questi accadimenti, ed altri che non ho citato, l’umanità soffre continuamente e si lamenta ma resta inerme, o perlomeno non agisce come dovrebbe, tant’é che non vi è nessun movimento razionale a riguardo soprattutto a livello collettivo ed univoco. Mi viene quindi da dire, anche se è ormai retorica, che siamo tutti oggetto di quel destino che inconsapevolmente agevoliamo (in bene o in male), così che la nostra esistenza in era moderna non si differenzia di molto da quella di epoche precedenti... ovviamente nelle debite proporzioni. Pensare e sperare in una sorta di un esteso rinnovamento esistenziale è purtroppo mera utopia, e proprio per questa ragione la sofferenza si accentua maggiormente, tant’é che gli eventi nefasti d’ogni sorta ed altre assurdità comportamentali si vanno perpetuando sempre di più… sia pur consapevolmente. Quindi, a mio avviso c’é da essere preoccupati, eccome, e sarebbe bene che tutti riflettessimo e magari mettere in conto politiche socio-culturali (non sterili, come sinora attuate) al fine di valutare il fenomeno della disgregazione sociale, con l’obiettivo primario di prevenire (per quanto possibile) tutti quei misfatti e malesseri che ledono in nostri diritti, e quindi la nostra incolumità e la nostra serenità anche delle generazioni future. È certamente un impegno immane, ma si potrebbe partire considerando gli aspetti minori come per esempio il proporsi nel fronteggiare la burocrazia, della quale ci si lamenta sempre ma non si intraprende nessuna azione per contrastarla; aspetto questo, che purtroppo non rientra nella cultura e nella mentalità degli italiani, se non solo a parole e accettandola passivamente. Inoltre, il fatto di non leggere e non erudirsi anche autonomamente è certamente penalizzante, soprattutto quando si ha a che fare con questioni giuridico-legali. Purtroppo la massa vociante crede in gran parte alle varie e penose fazioni politiche che sciorinano a destra e a manca ogni sorta di considerazioni, proposte e promesse, ma alla resa dei conti non si viene mai a capo di nulla per migliorare la vita della popolazione: questi signori sono degli illusionisti senza bacchetta e cilindro che si esibiscono da ogni pulpito vantando meriti tra un selfie e un altro. Si prenda come esempio la tanto decantata riforma sanitaria del 1978 i cui princìpi di base sono in parte demoliti a fronte della attuale realtà, tanto da dover ricorrere al federalismo e alle molteplici convenzioni e accreditamenti con le Strutture sanitarie private. Potrei rincarare la dose ponendo l’attenzione sulle condizioni disagevoli di molti disabili e di anziani, oggi sempre più lasciati a se stessi come pure i loro caregiver.

E che dire, inoltre, del sistema giudiziario che nel nostro Paese non solo è allo sfacelo, ma anche una botola in cui si rischia di rotolarvi tutti dentro (a cominciare dai molti detenuti innocenti), meno chi ha creato la botola stessa. Se ne deduce che l’uomo è sempre più malvagio, violento, opportunista e, anche se non rappresenta la maggioranza della stirpe (per fortuna), tale minoranza è in aumento e costituisce un piccolo-grande esercito che “sopprime” la brava gente… chissà perché! Tutti questi eventi sociali non sono per nulla ben controllati da chi dovrebbe perché, a mio avviso, non c’è la volontà di voler rimediare e non sarà certo la politica del “vai e vieni” e del “sali e scendi” che porterà la Nazione ad un equilibrio accettabile. In buona sostanza, ci sono sempre troppe persone ai ponti di comando con l’ambizione di detenere quello scettro  che un volta apparteneva ad un numero molto più limitato di ferventi politici… e despoti, ad eccezione sacrosanta dei padri della Costituente e di quelli che hanno condotto il Paese sino alla fine degli anni ’60 e poco oltre. Ma anche i vari mass media sono da chiamare in causa che, con le loro molteplici proposte di vario genere, sono alla ricerca di (falsi) miti: attori, cantanti modernissimi, esibizionisti disinibiti al massimo,  improvvisati artisti che vogliono sfondare a tutti i costi cominciando a calcare le scene del palcoscenico appena maggiorenni, e forse neanche… Una sorta promozione-promesse anche se non c’é posto per tutti, ed ecco che chi resta fuori dal gioco, o si rassegna o sconfina nella delusione e nella perdizione. Il mondo è di tutti, è vero, ma anche la vita sana è di tutti ed è un diritto che ciascuno difenda la propria, e non leda quella altrui. Dunque, ai cari signori dell’Olimpo della modernità e dei poteri più sfrenati, che siano politici o meno, sia negata la loro volontà perché tutto ritorna!

 

 

 

Commenti