COME SI EVOLVE LA STIRPE UMANA
Un’amicizia o un semplice rapporto umano sono sempre meno
sinceri e disinteressati. In molti casi nemmeno esperienze come
la sofferenza mutano in bene i sentimenti umani
di Ernesto Bodini
È da
tempo che mi chiedo: quanto servono e quanto valgono le relazioni umane,
soprattutto in questo periodo, includendo quelle che convenzionalmente
definiamo amicizie? È un quesito non banale e assai ostico considerando sia il
fatto che l’uomo tendenzialmente è un essere sociale (anche se le eccezioni
meritano un commento a parte), sia perché i molteplici eventi quotidiani ne
condizionano, in bene o in male, i rapporti fra due o più persone. Ascoltando i
racconti dei nostri vecchi, che così amo benevolmente definirli per la loro
saggezza, gli stessi ci confermano che in tempo di guerra e anche nel periodo
della ripresa, vi era più unione e solidarietà anche fra persone che non si
conoscevano; momenti di intelligente comprensione oltre che di reciproco aiuto,
ma anche il riconoscere il giusto valore della Persona che, di lì a poco magari
con la semplice “scusa” di una informazione, si innescava un rapporto
amichevole e di solidarietà… e non solo
per il detto “mal comune mezzo gaudio”.
E ciò avveniva anche perché allora il progresso in ogni suo aspetto, come pure
le svariate forme di volontariato, erano ancora lontane così che le cose povere
e semplici accomunavano intere popolazioni. Ma oggi, come stanno le cose? A mio
dire ben diversamente, a causa dei mezzi di comunicazione che si sono
intensificati allontanando sempre di più il rispetto degli uni versi gli altri,
per esempio dal Lei al Voi si è passati velocemente (e arbitrariamente)
al Tu confidenziale; aspetto per il
vero assai marginale ma in realtà in molti casi (per non dire tutti) ne ha
favorito l’eccessiva confidenza e conseguentemente la irriverenza…, peraltro
alimentata da un lessico spesso scurrile e talvolta anche oltraggioso. Inoltre,
un tempo il giovane aveva un rigoroso rispetto per la persona anziana, mentre
le nuove generazioni tendono a considerare le persone di una certa età come
degli inetti e quindi non meritevoli di alcuna considerazione. Altra componente
responsabile di questo modo d’essere è causato dalla pubblicità, spesso priva
di un senso logico-razionale e assai invadente sotto diversi aspetti; messaggi subliminali
e talvolta anche decisamente espliciti (amorali) che entrano prepotentemente nelle
case dei potenziali consumatori, a volte illudendo e ingannando… Ecco che le
relazioni sociali hanno assunto una metamorfosi offendendo il pudore e
oltraggiando i sentimenti, e poiché alla base continua ad esserci il denaro o
qualche altro interesse, c’é da dubitare ogni volta che si conosce qualcuno
perché deliberatamente si “pretende” di instaurare un rapporto di amicizia, ma
che amicizia in realtà non è! Anzi cos’é l’amicizia? Anche questo è un quesito la
cui risposta richiederebbe un lungo capitolo a parte, poiché la definizione
reale non è mai stata e non è univoca; anzi, molto variegata e spesso alquanto
deludente. Un tempo ricorrevano i detti “amici
per la pelle”, ”stretti da un patto di
amicizia”, “amicizia fraterna”,
etc.; ma oggi queste affermazioni hanno perso sempre più il loro valore reale,
sia perché spesso subentrano determinati interessi (materiali e non) sia perché
la mente umana è talmente volubile che il più delle volte rigetta anche tutto
ciò che è umano e razionale. Inoltre, volendo attualizzare il problema, in
questo periodo di pandemia sofferto un po’ da tutti in diverse manifestazioni,
molti rapporti umani si sono intensificati ma non sempre nel modo più sincero
ed accettabile, ossia con una certa riserva per confinare nel finto buonismo
peggiorando persino i rapporti commerciali e professionali. Tutto questo
rappresenta una evoluzione della psiche umana in forma regressiva, riportandoci
per certi versi indietro nei secoli quando l’umanità di questo termine non ne concepiva
ancora il reale concetto. Purtroppo oggi si va sempre più imponendo l’apparire
e il prevaricare a tutti i costi (forte componente il narcisismo), per
questioni di interesse e di orgoglio, si calpesta persino un genitore… Pensare
un mondo diverso è utopia, come è utopia parlare di amicizia la quale, se vera,
dovrebbe essere la manifestazione di un sentimento profondo conseguente a
quello di uno stretto rapporto di parentela… e forse non basta. Ipocrisia,
indebito sfruttamento e irrazionalità, sono a mio avviso le principali
componenti responsabili della frattura dei rapporti umani che, nel peggiore dei
casi, sfociano in reazioni a dir poco disdicevoli… se non anche lesive! Anche
questa è una realtà che, secondo alcuni enigmologi, rientra tra le migliaia di
enigmi della vita e quindi della stirpe umana e, il dubitare che la nostra
esistenza termini su questa terra, rende ancora più penoso ogni rapporto umano,
con poche piacevoli prospettive future per le nuove generazioni… Evidentemente
chi si è sacrificato difendendo l’onore del proprio Io e quindi della propria ed
altrui dignità, è stato invano o comunque poco utile per una buona crescita del
genere umano. E, in tal senso, forse
aveva ragione Benjamin Franklin nel sostenere che «la tragedia della vita è che diventiamo vecchi troppo presto, e saggi
troppo tardi»
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