AL BUON GUSTO DEL COMUNICARE SI CONTRAPPONE DI TUTTO E DI PIÙ
L’evoluzione dei tempi ha prodotto indubbi progressi ma al tempo stesso
quanto di peggio si possa fruire… a cominciare dalla TV spazzatura
di Ernesto Bodini
Non v’é dubbio che le
distrazioni ludiche, soprattutto in questo periodo di forzate restrizioni e di
crisi diffuse, possono costituire un toccasana in particolare per bambini e
anziani. Vere e proprie occasioni di sfogo, se non anche di rinascita fisica, psicologica
e spirituale che lo Stato non è in grado di garantire in alcun modo, anzi…;
mentre le iniziative private da parte di associazioni e di qualche “buon
tempone”, costituiscono quell’ancora di “salvataggio” per non annegare nel mare
del massimo sconforto se non anche della disperazione. Ma ecco che a dare man
forte, in modo più o meno discutibile, subentrano (ormai da lungo tempo) le
emittenti televisive (di Stato e non), proponendo programmi di vario genere, molti
dei quali sono puntualmente seguiti da svariati milioni di italiani. A parte alcuni
documentari di storia e cultura
generale, e aggiornamenti sulla evoluzione delle tecnologie che, per inciso,
non hanno il massimo dell’audience, molte proposte filmiche sono di quanto più
riluttante si possa proporre, in ragione della trama spesso irrazionale e
violenta che non può avere che effetti di emulazione, come le cronache nera e
giudiziaria ci confermano quasi ogni giorno. Poi ci sono le esasperate
esibizioni degli idoli dello sport, ma anche (taluni) dello spettacolo, che
intrattengono e divertono se non a suon di milioni di euro di guadagno… E a
proposito di “irriverenza”, come si fa a stare incollati ore al televisore per
seguire programmi beceri come Ciao Darwin,
Avanti un altro, Scherzi a parte, per citarne alcuni, che tanto fanno divertire (a pseudo
conforto della spensieratezza) e che di razionale hanno ben poco, mentre ben di
più sono i cospicui guadagni dei conduttori, alla faccia di chi versa in
condizioni di estrema povertà? Ma tra le assurdità ci sono anche i programmi
della serie “Non mi faccio i fatti miei”, come C’é posta per te, Live – Non è la D’Urso, L’Isola dei
famosi, Grande Fratello, la Pupa e il Secchione, e non ultimo Uomini e Donne (una sorta di incontri
per anime “disperate”) i cui aficionados non vedono l’ora di entrare
“nell’intimo” (magari anche più intimo) dei protagonisti, per poi criticarli e
paradossalmente considerarli come oggetti di culto.
La prima immagine è
tratta dal sito Eroica Fenice, la seconda da Il Punto Quotidiano
Commenti
Posta un commento