ENNESIMA VERGOGNA MADE IN ITALY
Scolari al primo approccio con la scuola subendo
l’umiliazione della propria dignità dovendo seguire le lezioni in ginocchio sul
pavimento per carenza di sedie e banchi
di
Ernesto Bodini
Ma quanto poco vale l’Essere umano ancorché minore? Probabilmente meno di
niente a giudicare dal primo giorno di scuola di molti bambini che, entrati in
classe, si sono trovati a stare seduti per terra o in ginocchio per mancanza di
banchi e di sedie. E quel che è peggio è che questi futuri Uomini (si noti la
“U” maiuscola) del domani, che dobbiamo loro garantire, proprio perché minori
non sono in grado di difendersi e quindi costretti a subire l’onta: nemmeno un
carcerato è privato di una sedia… Ad aggravare questo primo deleterio
“approccio” scolastico la giustificazione di alcuni genitori, sostenendo che
pur di iniziare val la pena qualche sacrificio; una posizione di incoscienza
genitoriale perché costoro evidentemente non si rendono conto che ledere la dignità
di un minore può avere serie ripercussioni sulla sua crescita
psicologico-formativa. Inoltre, come se non bastasse, persiste la carenza degli
insegnanti di sostegno agli alunni disabili che, a seconda della gravità
dell’handicap, varia il rapporto numero di insegnanti e pazienti disabili.
Questa carenza, per il vero, non è una novità in quanto anche negli anni scorsi
molti disabili (anche gravi) sono rimasti senza il sostegno di tali figure
professionali e, per dirla fino in fondo, parte delle quali non avevano la
specifica formazione in quanto provenienti da esperienze non necessariamente
inerenti i problemi dell’handicap. È dunque questa l’Italia democratica che
tanto vanta il Presidente della Repubblica e il cui Governo annovera ministri
di discutibili capacità e competenze come quello della Pubblica Istruzione…
tanto per stare in tema? Il diritto allo studio è garantito dall’art. 34 della
Costituzione ed è implicito che, per fruirlo, si debba leggere e scrivere
seduti su una sedia e appoggiati ad un banco, mentre leggere e scrivere stando
sdraiati sul pavimento oltre che essere impraticabile è quanto di più umiliante
si possa immaginare. E ciò equivarrebbe per la mensa che, se in mancanza di
sedie e tavoli, gli scolari dovrebbero mangiare sul pavimento. Peraltro mi
riesce difficile immaginare il figlio di un ministro o di una qualunque elevata
carica istituzionale, frequentare i primi giorni di scuola pubblica in
ginocchio sul pavimento per mancanza di banchi e sedie… Sinora, come
opinionista e divulgatore di eventi sociali, ho scritto parecchio in merito ai
problemi causati dal Coronavirus-19 e mi sto rendendo conto che, ad ogni
difficoltà nel prendere provvedimenti in ogni ambito, alle Istituzioni viene
sempre più comodo addebitare la responsabilità alla pandemia, sia pur anche
indirettamente. E ciò soprattutto in ambito sanitario con particolare
riferimento alle liste di attesa, il cui protrarsi potrebbe causare
complicazioni di patologie in atto o decessi proprio per un ritardo diagnostico
e/o terapeutico. Quindi, ulteriori malati gravi e morti che pesano sulla
coscienza dei governanti, sempre più irresponsabili e presuntuosi in quanto
credono di essere in grado di gestire le immani situazioni degradanti e
penalizzanti per la popolazione che rappresentano, appunto, a modo loro. E come
più volte ho scritto non è un titolo accademico e soprattutto una posizione di
prestigio che possono garantire la buona condizione di un Paese perché, mi si
conceda questa ovvietà che non è demagogia e nemmeno utopia, i politici non
hanno propensione per l’evergetismo, e pertanto non nutrono il necessario amore
per il prossimo. Ma solo per la propria ambizione di ricoprire un ruolo di
potere avvalorato dalla visibilità… sia pur negativa, come dire: «Parlatene pur male, purché ne parliate».
Ed è proprio questo il mio “j’accuse!”
La foto è tratta da Orizzonte Scuola
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