POLITICI IPER-PRESENZIALISTI E DI SCARSA MODESTIA
Quando il
politico ostenta di esistere imponendo il proprio Ego, ogni valore etico e ogni
intendimento propositivo si annullano nel tempo. Questo dovrebbero capire i
suoi sostenitori dagli occhi bendati
di Ernesto
Bodini
Ogni epoca
politica, si sa, ha avuto i suoi protagonisti più o meno eccellenti ma anche
altri poco inclini all’umiltà perché presi dalla bramosia di evidenziarsi alla
popolazione. Quelli di queste ultime generazioni, in particolare, sono come il
prezzemolo: non c’è piazza o rione che non abbiano frequentato assetati di bagni
di folla, un atteggiamento narcisistico di cui nemmeno Narciso, il personaggio
della mitologia greca, ne era affetto nonostante fosse alla costante
ricerca/conferma della sua bellezza. Tra questi emergenti, ad esempio, si
possono citare Umberto Bossi, Beppe Grillo, Matteo Renzi e Matteo Salvini, in
buona compagnia con Silvio Berlusconi e qualche altro ancora che, grazie anche
ai mass media, la loro popolarità ha superato e sta superando quella dei divi
di Hollywood o delle star dello sport. Ma su questo versante prettamente
antropologico e con qualche “devianza” di carattere psicologico, attualmente (e
da un po’ di tempo) è agli onori della cronaca quotidiana il plateale
esibizionismo del segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini, che fa
assai discutere anche perché contestato da più parti, in ragione del fatto che
sta percorrendo la Penisola in lungo e in largo cambiando look ogni volta e,
durante i comizi, alla ricerca di consensi rivolgendosi alla massa vociante;
mentre ai suoi dissidenti e/o detrattori talvolta dispensa epiteti poco etici,
se non anche con eccessivo moralismo. Un buon comunicatore sociale con
intendimenti propositivi a favore dei suoi concittadini, anzitutto è bene che
sia meno presenzialista (chi è ovunque in realtà non è da nessuna parte), parli
di meno e respinga abbracci, baci e relativi selfie che il più delle volte sanno
tanto di ipocrisia. Rivolgersi alla popolazione in modo pacato, con sobrietà e
con vocaboli più appropriati, non solo è segno di intelligenza ma anche di
maggior garanzia nel trasmettere le proprie intenzioni/ideali; inoltre è bene promettere
meno per deludere di meno. Ma nella politica italiana tutto è lecito e in gran
parte tollerato, e quello che conta è ottenere adesioni e sostegno per giungere
a quella meta che si chiama poltrona
parlamentare; mentre la modestia e l’umiltà sono doti che per antonomasia non
hanno mai illuminato i politici ad eccezione, forse, di qualcuno della prima
ora. Personalmente non conosco alcuno di questi lor signori dalla loquela da
saltimbanco, e tanto meno l’ex ministro Salvini, nei confronti dei quali (come
di altri politici) non nutro né astio e né viscerale antipatia; ma dissento sul
loro modo di porsi e di comunicare al popolo, soprattutto il Salvini dalla
verde camicia (ormai sbiadita al sole delle opposizioni… e dallo sgangherato
Federalismo), mostrandosi oggi con una maglietta rappresentativa dai
sfavillanti e più disparati slogan, o con una mezza divisa delle Forze
dell’Ordine. E che dire delle sue apparizioni pubbliche con il rosario durante
qualche comizio o conferenza stampa, invocando il buon Dio ma soprattutto la
Madonna magari per ottenere una grazia durante il suo tour politico? (La
Madonna e Dio non erano dei politici, sic!). Atteggiamenti non solo blasfemi ma
anche di pessimo gusto che rimarcano una platealità che non si confà a chi vuol
rappresentare politicamente i propri concittadini, e magari con la presunzione
di raggiungere il massimo scranno del potere. Questi personaggi, chi più e chi
meno, sono oltremodo affetti dal delirio di onnipotenza credendo di possedere
la sfera di cristallo e, proprio per questo, rammento loro che non hanno il
diritto di “imporsi” a chicchessia e purtroppo, quel che è peggio, è che la
massa vociante crede, applaude e magari anche si inchina sino ad osannare chi
sale sul pulpito che a gran voce emette giudizi, sentenze e promette ciò che
non è sicuro… anche se crede di poter mantenere. Quindi, in questi casi, anche
la presunzione si insinua senza remore: solo Dio promette il Regno dei Cieli ma
se c’è stato reale pentimento in terra! Perché questo riferimento biblico?
Semplicemente perché se un po’ di credo e di fede ma senza gratuite e ridicole esibizioni
facessero parte del bagaglio dei politici, probabilmente verrebbero meno i loro
lati negativi e potremmo godere di una gestione meno condizionata e più vicina
al rispetto del bene comune. Dunque, il caro signor Salvini e quanti del suo
pari, a mio avviso, è bene che rientrino più concretamente nei ranghi dei
comuni mortali: meno presenze pubbliche, meno strette di mano (la pandemia
peraltro lo impone), meno sproloqui, meno comparsate esibizionistiche da platea
e meno promesse che non riusciranno a mantenere (almeno in parte); inversamente,
più rispetto per gli avversari e soprattutto per noi tutti sudditi di un
sistema sempre più perverso, senza “imporre” di esistere perché, per questo, è
sufficiente consultare l’Ufficio Anagrafe!
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