LETTERA
APERTA A TUTTI I POLITICI (GOVERNANTI E NON)
Pur considerando che tutti i Paesi non
sono privi di problemi politico-gestionali, il nostro non è certo tra gli
ultimi sia dal punto di vista della quantità che della estrema serietà degli
stessi, e molti mai risolti… Tali problemi sono quotidiani e si accentuano
maggiormente ad ogni “rimpasto” di
Governo (nuova Legislatura), e ad ogni “Finanziaria” per regolare la politica
economica del Paese ogni volta per un triennio. Ma inevitabilmente, la mannaia
cade sulla testa di tutti gli italiani con tasse e incremento della burocrazia,
tanto da ostacolare qualunque forma di ripresa sia individuale che collettiva. E, come se non bastasse, gli
eventi prodotti dalla Natura a loro volta vanno a peggiorare le costanti
precarietà strutturali inficiando ogni possibile spiraglio di ripresa e
stabilità tanto da richiedere ulteriori risorse materiali e finanziarie per
farvi fronte. Ed ogni volta si ricorre ai cittadini sollecitandoli ad aprire il
proprio borsellino, molti dei quali ce l’hanno molto scarno (se non vuoto) a
cominciare dai disoccupati, precari, gravi disabili, caregiver e pensionati per
un totale di oltre un terzo della popolazione. Ma è mai possibile infierire
sulla popolazione ogni qualvolta bisogna fare i conti con tutti questi drammi,
coinvolgendo anche le varie associazioni di volontariato per sopperire le
vostre inadempienze? E voi tutti che siedete in Parlamento e che avete la
presunzione di saper ricoprire il ruolo per il quale siete stati destinati, con
quale coscienza continuate a non garantire un minimo di concretezza al Paese? È
fin troppo facile segnalare, demandare e soprattutto chiedere (se non
addirittura pretendere) di fare sacrifici che, solitamente, non sono una
“prerogativa” dei benestanti e tanto meno di voi politici: chi occupa uno
scranno a Montecitorio non mi risulta sia poco abbiente! Ma intendo andare
oltre. Tutti coloro che occupano una posizione politica di rilievo e con un
incarico istituzionale come il vostro, domando: quanto sono dimostrabili le
vostre competenze? E come giustificate il comportamento di molti parlamentari
in Aula che spesso insultano, imprecano, non rispettano il corretto
procedimento dei lavori, per non parlare poi di chi fa richiesta di matrimonio
in piena seduta scambiando l’Aula in un improvvisato sito romantico? Il tutto si
identifica in una gratuita licenziosità disonorando voi stessi (ma a voi cosa importa?) e a ricaduta gli
italiani che rappresentate… che solo in minima parte vi hanno eletti. È comunque
risaputo che non è sufficiente essere eletti per garantire ai cittadini (oggi
sudditi più che mai, sic!) il rispetto dei loro diritti, come pure non è
sufficiente avere un titolo di laurea se non si ha una determinata
predisposizione e/o competenza sulle molte tematiche da affrontare, anche
perché sin dagli esordi della Costituzione della Repubblica nessuno è riuscito
a ridimensionare la burocrazia, vero e proprio cancro dell’Italia, Paese che ne
detiene il primato. Un tarlo che da danni personalmente vado studiando per capire
come scalfirlo, se non estirparlo, a beneficio della collettività. Ma
purtroppo, tale è un’onta apparentemente irreversibile che, paradossalmente, a
mio dire favorisce il mantenimento di staus quo senza possibilità del suo
superamento.
Ora, se nelle vostre intenzioni che
ritenete essere di fede politica (dal ben definito colore e relativo logo) ma
che nulla hanno di filantropico, pensate di poter riportare il Paese agli onori
dell’Europa, e con presunzione anche del mondo, mi spiace deludervi ma vi posso
garantire che non vi basterebbe invocare l’intera popolazione di Santi residenti
nell’Eden per essere confortati nel portare a termine un… eventuale risanamento
della nazione. La vostra incontenibile ambizione al potere vi fa perdere di vista
l’obiettività e il fine ultimo che è il bene comune, tant’é che a parte le
prime due-tre Legislature della Storia della Repubblica italiana, quelle che si
sono susseguite sino ad oggi non hanno sortito alcun effetto benefico… tranne
qualche labile eccezione. Ultima domanda. Una volta per tutte, volete mettervi
la mano sulla coscienza (quella sul cuore sarebbe un eufemismo, ed assurda retorica sentimentale)
e considerare che soprattutto il vostro operato comporterà la resa dei conti?
Il cosiddetto Giudizio Universale non esclude nessuno e proprio in quel momento
(senza ritorno), sbagli, peccati ed omissioni saranno il vostro eterno
tormento. Demagogia? Dietrologia? Niente di tutto ciò perché palese si
dimostrerà quanto sosteneva un saggio: «L’unica cosa
importante quando ce ne andremo, saranno le tracce d’amore che avremo lasciato»
e, checché se ne dica, in politica non si è mai parlato e agito con amore… E
personalmente mi sento di affermare che queste orme di bontà, pur considerando
qualche rarissima eccezione, non sono mai appartenute ad alcun politico; ossia,
anche nel vostro ambito vale la locuzione «Nemo propheta acceptus est in patria sua».
Ernesto Bodini
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