LA CONTINUITÀ ESISTENZIALE TRA CONFLITTI ED
INCERTEZZE
Si prosegua pure ad “onorare” la Genesi ma soppesando
i molteplici
aspetti che condizionano e penalizzano il sereno
esistere…
Si sa che sin dalla sua venuta al mondo il
genere umano è stato predisposto per procreare e dare così continuità alla
stirpe. E ciò, io credo, non solo perché dettato dal Comandamento che recita: «Crescete e moltiplicatevi» (Genesi
19,30-38), ma anche perché il concetto implica una certa razionalità in quanto
è impensabile un mondo “spoglio” di vite umane all’interno del regno animale,
minerale e vegetale. Sinora ho detto cose scontate, ma non bisogna dimenticare
che nel loro evolversi le molteplici generazioni hanno subito ogni sorta di
difficoltà per restare in vita e dare continuità alla stessa, un processo tanto
maestoso quanto “impegnativo” che ha visto nascere ed espandersi molte etnie
(volutamente non ho usato il termine “razze”), così che il mondo a tutt’oggi è
stato popolato, secondo alcune statistiche, da oltre 110 miliardi di persone. Tra
queste, infinite le azioni e i comportamenti sia per continuare a crescere che
per… autodistruggersi, ed a ciò hanno contribuito molteplici fattori elaborati
dalla mente di ognuno, molti in modo omogeneo e molti altri in modo estremamente
diversificato. Quindi, guerre, lotte intestine ed ogni forma di rivalità e
avversione hanno caratterizzato e al tempo stesso condizionato il genere umano
non interrompendo però la sua crescita demografica e culturale. Con
l’avvicendarsi dei secoli i problemi dell’esistenza si sono moltiplicati
all’infinito, senza tregua e ad ogni prezzo…, ed è così che la storia continua:
si nasce, ci si moltiplica e si lotta per sopravvivere avendo dinanzi ottime
prospettive di crescita in senso lato, ma anche altrettante prospettive…
lesionistiche ed autodistruttive. Se nei secoli scorsi “l’attenuante” del male
verso i propri simili erano soprattutto l’ignoranza e la povertà di mezzi,
oggi, nonostante la maggiore conoscenza dei molti aspetti della vita, i
rapporti umani continuano a deteriorarsi in ogni istante della giornata, tutti
i giorni e in tutto il mondo. Ora, io mi chiedo: quanto razionale può essere
dare una certa continuità alla stirpe che si autoestingue, oltre alle costanti
calamità naturali e alle molteplici malattie (gran parte della quali
sconosciute, oltre che rare) che contribuiscono
a sopprimere la vita di molti esseri umani, e oltre alle sofferenze di
ogni ordine è grado? Non intendo rispondere a questa domanda con il rischio di
essere additato come anticonformista se non addirittura come disfattista, ma
ugualmente mi pongo il problema perché ritengo di dover la massima attenzione
ad ogni forma di sofferenza ed indigenze delle molte popolazioni, che non trovano
conforto alcuno proprio perché il concetto ancestrale è e rimane: Dio crea, l’uomo “ricrea ed elabora” e al tempo stesso distrugge!
Ciò nonostante non si vogliono negare le straordinarie bellezze create
dall’uomo, e con esse molti altri aspetti positivi, grazie alle genialità e
bontà di molti di essi; il cui apprezzamento li ha ulteriormente invogliati a
moltiplicarsi e a tramandare ai posteri quanto da loro creato. Anche la Scienza
in genere e la Medicina più in particolare, hanno esteso il loro campo per lenire
le sofferenze e per rendere l’esistenza più vivibile, ma come sosteneva il
medico statunitense Bernard Lown (1921): «La scienza può spiegare come si moltiplica
un virus, ma non sa dire perché si versa una lacrima»; ma nello
stesso tempo, a distanza di secoli, molti sono stati i progressi ed altrettante
le realtà che ancora oggi vedono gli uomini al centro della loro sofferenza,
indigenza e sempre più in conflitto.
Molte sono state le guerre nel corso dei secoli,
in gran parte durate decenni; e ancora oggi, in svariati Paesi continuiamo a
contare vittime causate da quanto di più misterioso offusca la mente umana.
Osservare la Genesi significa credere in Qualcuno
e in Qualcosa di misteriosamente
affascinante e non deve certo spegnersi il fuoco della continuità ma, a mio
modesto avviso, ritengo si debba mettere sulla bilancia da un lato la gioia di
una nuova vita che allieta e appaga la donna per il dono della maternità,
dall’altro i possibili aspetti negativi come la sofferenza fisica, la povertà,
e l’alienazione della propria dignità. Quindi, incrementare il genere umano è
una scelta di coscienza e di razionalità di un certo impegno, ma è anche
altruismo/egoismo la cui interpretazione la lascio al lettore. Ma come in tutte
le realtà del comportamento umano, vorrei rammentare che non mancano le
assurdità, una per tutte: una mente insana può condizionare una intera
popolazione (anche per lungo tempo), mentre una intera popolazione a volte non
riesce a contenere una mente insana. Un paradosso vecchio quanto il mondo ma
non sufficiente a “frenare” quanto di meglio impone il Comandamento, tanto che
si continuano a versare lacrime perché spesse volte la vita, come la morte, la
si paga a caro prezzo. Ricordo che qualcuno affermò: «Fintanto che l’uomo continuerà a distruggere senza sosta tutte le forme di
vita, che egli considera inferiori, non saprà mai cos’è la salute e non troverà
mai la vera pace». Una sentenza che
inevitabilmente richiama la necessaria saggezza, la quale “impone” la capacità
di scegliere e volere in maniera razionale, e con essa il saper distinguere la
differenza tra bene e male, tra giusto e sbagliato.
La seconda immagine è
tratta da Focus Junior
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