I TEMPLARI OGGI? IN VERSIONE MODERNA PER PORRE
UN LIMITE ALLE PENE DI CHI SUBISCE INGIUSTIZIE
La realizzazione di un “corpus” dedito alla solidarietà verso i deboli
sarebbe
un esempio di civiltà senza il rischio di essere decimato da nessuna
Istituzione
di
Ernesto Bodini
In
un Paese come il nostro che da almeno tre decenni soffre di instabilità
politica per effetto della quale (e non solo) la sicurezza e il bene sociale
sono sempre più a rischio, credo che non vi siano misure garantiste per
invertire la situazione. Ma ciò non deve scoraggiare… Per ipotizzare, sia pur
idealmente, un tentativo che possa essere in qualche modo utile a sostegno
delle fasce deboli (disabili gravi, anziani, clochard, disoccupati, precari,
etc.), verrebbe da proporre una rievocazione-imitazione dell’antico Ordine
dei Templari che, come sappiamo, per lungo tempo si dedicò alla difesa dei
deboli. Certo, il riferimento è molto indietro nel tempo (1118-1312), periodo
in cui furono oggetto di evoluzioni sino a diventare un vero e proprio Ordine
cavalleresco con espansioni sia dal punto di vista dell’aggregazione che della potenza
operativa e ricchezza di beni… Anche se i Templari possono essere letti con la
lente della leggenda, non si può sottacere la parentesi più veritiera, ossia
quella della loro reale esistenza cui seguì una imponente presenza come numero e
come potere sui territori tanto da essere soppressi da Filippo IV detto il
Bello, avendoli messi sotto accusa per atti blasfemi o eresie, e a nulla valse
la pseudo-intercessione del papa Clemente V. Ma perché rapportare in qualche
modo questa realtà storica ai tempi nostri e soprattutto alla popolazione
italiana? Personalmente, per come vanno le cose in Italia in tema di ingiustizie e
soprusi a vari livelli e in diversi ambiti, mi consta che le molteplici (e
molto simili per istituzione) realtà associative, per quanto votate
intenzionalmente al bene comune, non sono impostate (fatte le debite eccezioni)
con quell’intento della forte determinazione per difendere il cittadino suddito
dei sistemi perversi quali la politica e la burocrazia. Ideare un corpus di
“moderni Templari” votati a combattere le ingiustizie e i soprusi a cominciare da
quelli che io definisco della “semplice quotidianità”, può sembrare di fatto
una sorta di provocazione (ovviamente non sovversiva) ma, nello stesso tempo,
un’azione di carattere umanitario e quindi di solidarietà per ridare valore e concretezza a
quel concetto che si chiama giustizia.
È
indubbio che la realizzazione pratica è di immane difficoltà, e forse non
fattibile, sia nell’individuare un certo numero di “adepti” con determinati
requisiti sia per il rischio (non minimo) di essere fraintesi ed ancor peggio
essere definiti poveri illusi e millantatori… Ma il fatto stesso che il ricorso
ai legali è ogni giorno sempre più ricorrente e che la Magistratura è sempre
meno garantista (vedi ad esempio la lentezza delle procedure di indagine e di
giudizio, il sovraffollamento delle carceri, e le migliaia di detenuti
innocenti), come pure il ricorso alle decine di migliaia di associazioni di
vario tipo, spesso molto simili e poco concludenti…, presenta una situazione di
una instabilità esistenziale per effetto della quale è come se il potere
politico rappresentasse Filippo il Bello (nell’immagine), e il potere
legislativo rappresentasse Clemente V. Nella mia proposta-provocatoria, ma
seria negli intenti umanitari, peraltro dimostrabile, è dettata
dall’obiettività di quanto evidenziato e dalla profonda motivazione del bene
comune, poiché personalmente mi guadagno da vivere con quello che ricevo,
continuo a costruirmi una vita con quello che riesco a dare al mio prossimo: il
Signore ci ha dato dei Comandamenti, non ha parlato di Emendamenti… men che
meno di quelli elaborati dai Parlamentari, di ieri e soprattutto di oggi. Per condividere
quanto proposto, basterebbe recepire l’aforisma di un templare il quale afferma
che «Ogni giorno la paura bussa alla
porta. Quando il coraggio va ad aprire, quasi sempre non c’è nessuno».
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