L’ESISTENZA
UMANA COME “VALORE” NEL RISPETTO DEL MISTERO
Una visione sottilmente laica volta a valorizzare
il bene in contrapposizione al male
di Ernesto Bodini
Non
si riesce proprio a concepire come la mente umana sia così estremamente
diversificata: ogni singolo comportamento o modo di pensare differisce, sia pur
di poco, l’uno dall’altro. E ciò lo si nota in tutte quelle parole ed azioni
che caratterizzano e accompagnano l’umanità sin dai suoi esordi. Per
semplificare il concetto “interpretativo” bisogna rifarsi alla Genesi che cita
il peccato originale, peccato che Adamo ed Eva, i progenitori
dell'umanità secondo la tradizione biblica, avrebbero commesso contro Dio e,
nel versetto 19 si recita: «Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai
alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere
tornerai!». Ma al di là del credere o meno a questa premonizione biblica vi
è un filo conduttore che lega indissolubilmente le persone, ossia l’azione del
bene e l’azione del male. Gli eventi che hanno segnato il lungo percorso
esistenziale della specie hanno determinato il destino di ognuno, in taluni casi
con esiti “felici” (o meno sofferti) ed in altri con esiti a dir poco
drammatici. Ma come si insinua nella mente umana un certo modo d’essere e di
comportarsi in un continuo altalenarsi tra razionalità e soprattutto irrazionalità?
Questo, come sappiamo, è uno dei principali interrogativi che si sono posti nelle
varie epoche illustri studiosi delle scienze umane, ma sinora nessuno ci ha mai
riferito una risposta esauriente e convincente; come pure non è dato a sapere
cosa e come differenzia un cervello da un altro, differenze che orientano e
determinano i pensieri e le azioni individuali. Ed è anche impossibile
stabilire come una mente umana possa “imporsi” ai propri simili creando
proseliti d’ogni sorta...; e un minimo esempio lo si può dedurre da come
determinate persone si lascino influenzare anche da un semplice messaggio
pubblicitario. Oltre al proselitismo creato da una “forza” occulta quale è
stata (ed è) la lunghissima schiera di despoti e detentori della vita altrui, il
genere umano continua a rispecchiare gli “antesignani” della debolezza a causa
della quale ognuno ne sta pagando le conseguenze...
Il cedimento ai piaceri della vita terrena intesi sotto ogni
aspetto fisico e materiale, è una moneta universale dal valore inestimabile ma che,
se ben spesa, può facilitare l’ingresso in quel Giardino che tutti sappiamo
chiamarsi Eden; una dimora che non richiede alcun contratto di locazione e ne
spese di alcun genere, ma le prove di aver vissuto una vita terrena sia pur
intrisa di manchevolezze la cui entità sia stata contenuta, mettendo a frutto il
proprio raziocinio privilegiando il bene al male. E questo soprattutto nel
rispetto del mistero dell’esistenza umana e animale, poiché a nessuno è
concesso tentare di svelare quello che non potremo mai comprendere! Del resto, come sosteneva il filosofo
e filantropo Albert Schweitzer (1875-1965): «L’unica cosa importante quando ce ne andremo, saranno le tracce d’amore
che avremo lasciato».
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