LETTERA
APERTA A TUTTI GLI ITALIANI... DI BUON SENSO CIVICO
Riflettiamo
insieme: quale futuro per la nostra Nazione?
di Ernesto Bodini
Forse
siamo in dirittura d’arrivo: si paventa l’avvento di una “Terza Repubblica”,
semmai ce n’é stata una Seconda che, a mio modesto avviso, ha “disonorato” la
Prima la quale per essere tale bastava farla rispettare! Il continuo
procrastinarsi ai vertici di parlamentari per la rincorsa al potere
occupazionale di questo o quel Dicastero (e poltrone varie), oltre ai vari
ruoli di Sottosegretari e “portaborse” per formare un Governo... stabile, getta
nello scompiglio e nel disorientamento i cittadini che, a parte i fedeli delle
urne, non sanno più a chi Santo votarsi per essere guidati da un Governo
razionale, etico e quindi pragmatico. Ma qualunque siano i designati e
confermati al potere, saranno tutti in grado di reggere le sorti di un Paese
che, oltre ad aver un debito di oltre 2.300 miliardi di euro (circa 38,00 euro
procapite sin dal momento della nascita), non è più in grado di confrontarsi
con le molteplici realtà che quotidianamente destabilizzano la sicurezza e la
serenità degli italiani? Non credo che si debba interpellare la popolare sfera
di cristallo per ipotizzare una risposta: nessuno può avere la presunzione di
essere in grado di ricoprire un ruolo operativo non avendo le capacità di
studiare, valutare ed emendare provvedimenti di qualsivoglia natura giuridica
dovendo consultare migliaia di pagine, che peraltro richiedono approfondimenti
e capacità interpretative... indipendentemente dal grado di istruzione e/o
culturale. Dall’inizio della crisi che tocca tutti i settori produttivi (e non)
sia pubblici che privati, non c’è stato finora un concreto, sia pur minimo,
segnale di ripresa; anzi, più o meno costante è il tasso di disoccupazione, come
continua è la tendenza a recarsi all’estero per una possibile sistemazione
(altro che amor Patrio!); e sempre più deficitaria è la pubblica istruzione
(vedasi anche gli episodi di aggressione ad insegnanti, e quant’altro), come
pure stanno lievitando gli infortuni sui posti di lavoro, altrettanto dicasi
per la non propria rosea situazione dell’ambiente, per non parlare poi del
vacillante Sistema sanitario pubblico del quale si va facendo sempre più
concreto il concetto della insostenibilità: mentre in ambito privato c’é una
sensibile ripresa, il divario delle prestazioni tra nord e sud è sempre più
accentuato a causa del Federalismo (vedasi la “fatidica” Riforma del titolo V
della Costituzione) dando piena autonomia alle Regioni: se prima l’inefficienza
era Centrale, oggi è per la gran parte suddivisa nelle singole Regioni. Altro
malcostume (ma questo termine è un eufemismo) riguarda la sempre più ascesa dell’evasione
fiscale (270 miliardi di euro annui) e la corruzione (oltre 60 miliardi di euro
l’anno) cifre che fanno “vergognare” qualunque Paese civile. In sostanza siamo
figli di un’Italia disunita, una vergogna ancor più umiliante se si pensa ai
festeggiamenti per il 150° dell’Unità nazionale e alla ricorrenza annuale del 2
Giugno, ivi compresa quella del 1° Maggio, ovvero la Festa dei lavoratori;
mentre i disoccupati hanno niente da festeggiare, se non pensare a come unire
il pranzo con la cena e “inventarsi” una eventuale futura pensione... Tutti eventi
che in realtà poggiavano e poggiano le basi sulla retorica e quindi
sull’ipocrisia.
Si è
sempre invocato il garantismo per un popolo che nel dopoguerra ha saputo
rialzarsi, grazie a quelle prime generazioni che senza esitare si sono
rimboccate le maniche tanto da facilitare quello che sarebbe stato il boom
degli anni ’60-’70. Ma da allora ad oggi la realtà si è fatta più oscura
perché, oltre alla fine degli anni del benessere, con la crisi si sono
affacciati ulteriori problemi come quello che “destabilizza” la sicurezza e la
serenità degli italiani, ossia il sistema giuridico le cui carenze (a parte
ovviamente le debite eccezioni) hanno in qualche modo creato, direttamente o
indirettamente, una popolazione carceraria totalmente innocente: attualmente
sono circa 20 mila i detenuti che non hanno commesso un reato e quindi non imputabili
(circa 4 milioni sono stati nei primi 50 anni della Repubblica!). Intanto
prolificano le presenze nelle arene dei concerti e negli stadi sportivi e, a
questo riguardo, rammento che negli anni scorsi un pontefice e più presidenti
della Repubblica, ricevendo delegazioni di noti assi dello sport si rivolsero loro
affermando: «Siete l’orgoglio della
Nazione!»; per contro non mi pare che esponenti autorevoli delle
Istituzioni abbiano mai fatto tale affermazione nei confronti di illustri
scienziati e ricercatori che con il loro lavoro hanno beneficiato la
collettività..., peraltro ben lontani da certi lauti compensi! Ma le amarezze
vanno oltre: sono circa 10 milioni gli italiani che credono a maghi e
fattucchiere, per non parlare del circa 60% degli italiani che non leggono un
libro all’anno, e oltre 4 milioni sono gli analfabeti di ritorno. Infine, sul
banco degli imputati la fa da padrone la burocrazia (una vecchia cariatide
sempre più difficile da estirpare) che penalizza lavoratori, imprenditori (di
buona volontà) e comuni cittadini ligi ai propri doveri, ma tutti (o quasi)
inermi in quanto trattati come sudditi e, a questo riguardo, verrebbe da
ripensare agli esiti del Referendum del 1948..., soprattutto se resta
indelebile quanto affermava Alessandro Manzoni (1785-1873): «Noi
uomini siamo in genere fatti così: ci rivoltiamo sdegnati contro i mali
mezzani, e ci curviamo in silenzio sotto gli estremi». Ed è
sempre più retorico oltre che inutile “rinverdire” il concetto che il nostro è
uno “Stato di Diritto”, un fatto insussistente riscontrabile in più circostanze
proprio perchè la politica e il
fato dell’umanità vengono forgiati da uomini privi di ideali e di grandezza. Una
carenza che i ricorrenti sfruttano al meglio incantando le masse e
“approfittando” delle azioni di un esteso generoso volontariato, istituzionale e
non.
L'immagine in basso è tratta dal sito www.investireoggi.it
L'immagine in basso è tratta dal sito www.investireoggi.it
Commenti
Posta un commento