L’IRRESPONSABILITÀ UMANA E POLITICA DEI POTENTI
Disattese nel tempo la saggezza e la lungimiranza dei due grandi
“Albert”,
che tanto si prodigarono per sollecitare e garantire la pace nel
mondo
di Ernesto Bodini
Lento
e inesorabile trascorre il tempo, e attimo dopo attimo si susseguono eventi e
misfatti d’ogni sorta mettendo a repentaglio la propria e soprattutto l’altrui
vita. Ma con che diritto? Sembra un quesito banale, retorico, inutile da
ripetersi ma non per questo va eluso e con esso il problema equiparabile ad una
pandemia di proporzioni incontenibili perché, oltre al comportamento umano, la
Natura (fin troppo generosa) non ci risparmia alcunché... In merito a queste
considerazioni io credo che ogni politico di potere nazionale e internazionale
farebbe bene a rievocare e far propri i moniti e la lungimiranza di due
illustri per scienza e saggezza. Le innumerevoli azioni fratricide di guerra
che da lungo tempo interessano vari Paesi, al centro delle quali “si impongono”
fanatismi religiosi, rivalità politiche, contrasti di carattere etnico, difesa
dei propri territori ed altro ancora con il rischio sempre più imminente di
“sopprimere” gran parte dell’esistenza umana e dei suoi beni, richiamano alla
memoria Albert Schweitzer (1875-1965) e
Albert Einstein (1879-1955), ovvero i due grandi “Albert” del ‘900, prendendo
spunto dalla corrispondenza che si sono scambiati sia pur per pochi pochi anni.

Tralasciando
altre considerazioni, sia pur inerenti, per sintesi ritengo utile ricordare che
a seguito dell’accordo di Mosca tra i governi dell’Unione Sovietica, Stati
Uniti e Gran Bretagna del 25 luglio 1963, il dott. Schaweitzer un mese dopo (25
agosto 1963) indirizzò una lettera al presidente americano John Fitzgerald Kennedy
(29 maggio 1917 - 22 novembre 1963), e una copia della stessa al segretario
generale del partito comunista dell’Urss Nikita Chruščev (1894-1971) il cui testo (tratto dall’epistolario)
diceva: “Le scrivo per congratularmi con
Lei e ringraziarLa per la lungimiranza e il coraggio che ha avuto al fine di
instaurare una politica per la pace mondiale. Un raggio di luce si riesce
finalmente a vedere attraverso l’oscurità in cui l’umanità cerca il suo
cammino, e questo raggio ci fa pensare che le tenebre svaniranno dinanzi alla
luce. Il trattato conclusosi tra Est e Ovest, che vieta gli esperimenti
nucleari nell’aria e sotto l’acqua , è uno dei più grandi avvenimenti della
storia mondiale e ci fa sperare che la guerra nucleare tra Est e Ovest potrà
essere evitata. Quando ho saputo dell’accordo di Mosca, ho pensato al mio amico
Einstein (morto nel 1955) al quale mi aveva legato il comune impegno nel
combattere l’armamento atomico. È morto a Princeton, senza speranze. Io, però,
in virtù della Sua lungimiranza e del Suo coraggio mi trovo nella condizione di
notare che il mondo ha compiuto il primo passo sul cammino della pace».

Le foto dall'alto in basso: A. Schweitzer, A. Einstein, J.F. Kennedy
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