Continuare a riflettere come senso di dovere civico e
responsabile
DALL’INCERTO VIVERE NEL NOSTRO PAESE ALL’ESIGENZA
DI RAVVEDERSI AL PIÚ PRESTO E SENZA SOSTE
di Ernesto Bodini
Sembra
che non ci sia nulla da fare: tra bullismo a scuola, aggressioni ai medici,
ricatti vari, violenze negli stadi, oltraggio alle Forze dell’Ordine ed altro
ancora si potrebbe aggiungere, il nostro Paese (tanto per parlare dei panni
sporchi di casa nostra, che la trielina non basterebbe a renderli puliti, ma
sbiadirebbe solo le macchie dei reati) sta diventando lo zimbello di tanti
altri anche meno evoluti, con tutto il rispetto per questi ultimi che
sicuramente conservano ancora un minimo di dignità. Una dignità, se vogliamo
considerare questo sostantivo, che da molto tempo è uscita dai Palazzi del
potere (e dai confini nazionali) dove, per l’appunto, si continua a
tergiversare per formare quel Governo sempre più fantomatico e quasi certamente
instabile... Ora, se è vero che chi non ha peccato scagli la prima pietra, è
altrettanto vero che per onestà intellettuale ciascuno dovrebbe ravvedersi e
fare i conti con la propria coscienza, e chi ambisce a ruoli di potere sulla
collettività chiedersi se tale ambizione corrisponde a volere il bene della
collettività e non mirare a quella poltrona che da ogni foro tarlato
fuoriescono euro tra compensi fissi, gettoni di presenza e vitalizi; e come se
non bastasse il godimento della notorietà prodotta dai riflettori dei mass
media o più semplicemente dei moderni selfie scattati al mercato, nella
pubblica via o nei pressi dei Dicasteri.
A questi “signori” dalla condotta
apparentemente irreprensibile (ad eccezione di alcuni con abiti dalla “stoffa
macchiata”), non è dato a conoscere un vero ed inappuntabile curriculum di vita
professionale, e quand’anche questo fosse rispondente alle esigenze del caso,
men che meno vi è traccia del “curriculum etico-morale”, particolarmente
essenziale per ambire alla conduzione di un Paese. Nel frattempo i problemi
dello Stivale si intensificano tanto da compromettere determinati diritti alla
tutela della salute (i non abbienti si stanno aggravando), della libertà (molti
sono ancora i detenuti innocenti), i disoccupati boccheggiano e invecchiano...
tardando l’erogazione di contributi previdenziali con l’inevitabile prospettiva
che la pensione sarà alquanto esigua, gli over 65 vanno incontro a
pluripatologie ed impoverimento, gli appassionati della cultura sono sempre più
disorientati dalle fake news, la ricerca scientifica progredisce a fatica
nonostante le elargizioni di privati poiché lo Stato non investe nemmeno l’1%
del Pil, l’istruzione è sensibilmente arretrata, etc. Per contro, gli stadi
sono sempre super affollati e i principali protagonisti (sportivi e star dello
spettacolo) si arricchiscono grazie a queste folle oceaniche che li considerano
degli Dei, se non addirittura dei “protettori” personali o collettivi. E gli
artisti? Quelli che dell’Arte ne fanno non solo una ragione per vivere ma anche
un culto, proprio perché l’Arte (qualunque essa sia) è una delle massime
espressioni per l’evoluzione dell’intelletto e di difesa dei patrimoni di
questo o quel Paese, non hanno certo migliori prospettive...
Questa,
in grande sintesi, a mio parere, è l’umanità al passo coi tempi ma che
attraverso le varie generazioni, e quindi a seconda delle varie epoche, non
solo non è mutata ma è peggiorata nonostante il superamento dei vari gradi di
ignoranza ed assurde credenze popolari che hanno offuscato i secoli scorsi. Ma
se il passato non stato di insegnamento, il presente cosa insegna? E da chi
prendere esempio? Si dice che una famiglia cresce sana se alla base ci sono dei
buoni e saggi genitori, ma allo stato attuale chi sono le nostre figure
genitoriali da cui apprendere sani principi per una crescita sana e vigorosa?
Il paradosso è che oggi si riconoscono nuclei famigliari con due “mamme” o con
due “papà”, così che la primaria fonte genitrice che la genesi ci ha
tramandato, ossia la donna, è retrocessa (mi sia concesso questo termine) dal
suo immenso valore esistenziale, anche in quanto Persona. E se l’Italia è
equiparabile ad una madre, quale fonte genitoriale che ha procreato e procrea
figli insani (ovvero i nostri “fratelli” politici ed altri moralmente insani),
è un ulteriore insulto all’entità donna e soprattutto all’esistenza umana.
Agire nel bene e per il bene del prossimo non è mera generosità, ma piuttosto un
dovere oltre che una espiazione o un ripagamento per tutto il male sinora
fatto, ed è tempo di rimediare per non retrocedere di secoli bruciando quei
pochissimi progressi di civiltà...
L’immagine
sono è tratta da feedram.club
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