Nell’esteso arcipelago della psiche comportamentale
DALL’ESPERIENZA E SENSIBILITÀ DELLO PSICOTERAPEUTA ENRICO
ROLLA,
UN LIBRO COME GUIDA PER SUPERARE GLI ATTACCHI DI PANICO
di Ernesto Bodini
La
nostra era è indubbiamente sempre più ricca di complessi esistenziali che
quotidianamente condizionano molte persone, direttamente o indirettamente,
tanto da veder stravolta la loro vita con conseguenze talvolta a dir poco
spiacevoli sino ad interrompere il proprio lavoro, se non anche “alterare” (o
veder alterata) la propria vita
famigliare e le relazioni sociali. Infatti, sono molteplici i disturbi che si “appropriano”
della mente umana, parte dei quali possono essere assorbiti dal punto di vista
terapeutico da specialisti come lo psicologo e/o lo psicoterapeuta. Un mondo
variegato di professionisti cui fa parte anche Enrico Rolla (nella foto) che dal 1979 a Torino svolge
attività di didatta e terapeuta, fondatore e direttore dell’Istituto Watson, un
Centro di Psicoterapia e Scuola di Specializzazione in Terapia Cognitivo
Comportamentale (TCC), oltre che di prolifico divulgatore. Tra le pubblicazioni
è recente quella dedicata al problema “Attacchi
di Panico. Come uscirne – La potenza della Terapia Cognitivo Comportamentale”
(IW Edizioni, 2017, pagg. 242). È più che un saggio dedicato alla profonda
analisi diagnostica della situazione di panico (ma anche di paure, e
agorafobia) di svariati casi da lui identificati con scrupolosa attenzione, per
poi instaurare una adeguata terapia, personalizzata nella maggior parte dei
casi ed in altri per certi versi con suggerimenti comportamentali comuni. Tutti
i soggetti descritti (uomini e donne adulti), che in questa sede sarebbe
opportuno definire pazienti, presentano il disturbo di panico e agorafobia con
“sfumature” di vario genere, bisognosi di far conoscere l’evento scatenante (ma
sovente individuato dal terapeuta), corredato di particolari che talvolta
rasentano l’irrazionalità e, per questo, valutati con quella attenzione ed
esperienza che il professionista sa porre in essere. In Italia sono circa
cinque milioni le persone che soffrono di attacchi di panico, un dato che se
recepito come “scontato” aiuta a non sentirsi diversi dagli altri. «Le donne – precisa il dottor Rolla – soffrono di attacchi di panico più del
doppio rispetto agli uomini e che spesso, se non trattato, tale disturbo tende
a diventare cronico... Dobbiamo vedere il panico come una grande onda: per
riuscire a superarla, la dobbiamo cavalcare come fa un surfista e non aspettare
che ci travolga. Se non riusciamo a cavalcarla rischiamo di entrare nel suo
vortice, perdere l’orientamento e avere difficoltà a uscirne». Un dato
obiettivo e di notevole rilevanza sociale che rispecchia una realtà che
l’autore fa anche un po’ “sua”, perché nelle estese descrizioni dei casi presi
in esame non manca di citare alcune esperienze vissute in prima persona; un
modo oltremodo “trasparente” che gli facilita un miglior rapporto empatico con
i propri pazienti. «Chi soffre di questo
disturbo – sottolinea – ha una
cronica tendenza a interpretare anche lievi sensazioni fisiche come pericolose,
catastrofiche. Le persone che non ne soffrono, invece, possono avvertire gli
stessi sintomi, anche spiacevoli, ma non li interpretano come pericolosi e catastrofici».
Con
quest’opera l’autore mette “a nudo” molti casi di ogni professione e ceto
socio-economico, accomunati non solo da quel “malessere”, ma anche da profonde
preoccupazioni di non farcela in taluni casi, e di poter superare il disturbo
in altri; tutti seguiti con la costanza e la determinazione che sono proprie
del professionista sino ad arrivare all’impostazione di un buon trattamento
psicoterapeutico. Emblematico, ad esempio, il caso di una paziente laureata in
psicologia che soffriva di attacchi di panico e agorafobia e, che su consiglio
del suo psicanalista, era propensa ad abbandonare la professione. Ma fortemente
motivata non si è arresa e oggi, che ha superato il problema, è una valente
terapeuta esperta nel trattamento cognitivo comportamentale. È evidente che
questo caso, come altri valutati e curati dal dott. Rolla, dimostrano che il
credere fortemente in sé stessi e la determinazione, costituiscono i primi
presupposti di sostegno terapeutico; mentre l’apprendimento di pubblicazioni come
quella suggerita dall’autore torinese può completare la conoscenza del vissuto proprio
e altrui, e come questi sono stati aiutati a titolo di confronto e di una
ideale condivisione.
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