UMANITA' LESA


GLI INFINITI ESEMPI DEL LESIVO COMPORTAMENTO UMANO
COME RICHIAMO DI DETERMINATE RESPONSABILITÀ

Svariati gli studi e le deduzioni ma nessuna apparente soluzione
per tutelare e salvare la vita e la dignità di molti esseri umani

di Ernesto Bodini


 Ipotizzare un elenco sarebbe forse inutile, oltre che improbo per via dei moltissimi ed infiniti episodi di cronaca, con particolare riferimento ai suicidi per le più diverse ragioni (disoccupazione, povertà, delusioni sentimentali, malattie inguaribili, etc.), e soprattutto omicidi di varia entità, reati contro il patrimonio pubblico e privato, corruzioni ed evasioni a piè sospinto, e tanto altro ancora... A questo punto, come cittadino “iper-preoccupato” per la propria ed altrui incolumità, mi domando: come è possibile che con tutte le competenze accademiche ed istituzionali, comprese le svariate risorse tecnologiche informatiche e materiali,  e i quotidiani richiami ed invocazioni del Pontefice non si riesce a prevenire questa escalation di misfattti e di declino dell’entità Umana, o comunque a ridurne gli eventi ai minimi termini? Si tratta soltanto di competenze e decisioni politiche? Delle più diffuse credenze religiose? Oppure bisogna considerare altri aspetti della sociologia (ma non il fato)? Nei secoli, come ben si sa, ci sono state (e ci sono) persone che hanno speso la propria vita per salvaguardare la Specie in ogni modo possibile, parimenti ci sono state (e ci sono) persone che, per le più svariate ragioni, hanno speso la propria vita distruggendo in ogni modo quella dei propri simili... Eppure, tutti gli esseri umani hanno un cervello strutturalmente uguale, ma che di fatto le cellule che lo compongono probabilmente sono una entità ben diversa tale da far agire la persona in un determinato modo piuttosto che in un altro; inoltre, se si vuole allargare il campo delle deduzioni, credo che sia troppo facile (e magari improprio) far rientrare tutto ciò in un ipotetico “Disegno Divino”, con la delicatezza di considerazione che questa ipotesi comporta; come pure sarebbe troppo semplicistico ipotizzare come “responsabile” la cosiddetta evoluzione dei tempi... L’aberrazione che da sempre accompagna la stirpe umana comprende una infinità di episodi che nessuna mente umana “normale” riuscirebbe a sopportarne il solo pensiero: basterebbero esempi come le epoche dell’Inquisizione, delle segregazioni razziali e dell’olocausto, per non parlare dei numerosi conflitti susseguitisi nelle diverse epoche per richiamare l’attenzione al mistero del cervello umano, e quindi all’esistenza del regno animale, oltre a quelli vegetale e minerale. In più occasioni, a commento di crudi episodi di cronaca attuati da esseri umani verso i loro simili, troppe volte abbiamo sentito esperti spiegare che determinati comportamenti avvengono per questo o quel motivo... scatenante, ma nessuno di loro ha mai spiegato il perché o che cosa ha causato nella mente della persona l’azione scatenante. Ho sempre sostenuto che le buone azioni, se ben divulgate (senza enfatizzare) possono o potrebbero contrastare alcune menti “fuorvianti”, ma i fatti che ci stanno sommergendo inducono a dedurre che ciò non basta. E allora che fare? Personalmente non ho certo una risposta da dare a conforto del problema, ma credo sia bene che tutte le figure professionali e di diretta competenza formino una maggiore e più estesa azione sinergica per dar corpo ad una possibile soluzione, sia pur parziale, per arginare un fenomeno che definire esistenziale non solo è meramente eufemistico, ma ha tutti i presupposti per identificare l’Essere umano che fa parte dell’Universo e al tempo stesso, per certi versi, in balia dello stesso... Infine, credo anche che gli studiosi di oggi debbano fare tesoro della sapienza dei Saggi di un tempo, e non solo menzionarli per l’autorevolezza del nome e del loro operato, perché copiare la teoria è ben diverso che copiare la pratica. E ciò anche se tali esempi appartengono ad  epoche diverse. Quindi, la saggezza rappresenta la capacità di scegliere e volere in maniera razionale, riconoscendo la differenza tra bene e male. Ecco perché facendo nostri gli esempi degli avi più saggi e concreti può costituire un valido aiuto per le nostre decisioni future, uno spunto per pensare ed agire correttamente. Forse è ben poca cosa ma, a mio modesto avviso, potrebbe essere un inizio, quanto meno da considerare.


Commenti