Perché leggere “I segreti di Torino sotterranea”
Alla scoperta del lato oscuro della città: un ideale viaggio avventuroso tra
sospiri, ansie e libertà di fantasticare, che a tutt’oggi continua ad
affascinare
il pubblico torinese e molti turisti in visita alla capitale subalpina
di Ernesto
Bodini
“Un
magico respiro percorre le epoche, simile alle correnti sotterranee, che
fresche, vigorose e sempre deste erompono da buie caverne; nel petto si
svegliano voci di spiriti, e parlano con il passato in un lieve sussurro;
accennando mute parole, le generazioni si alternano sopra e sotto la terra, le
massime lontananze ora sono più sperdute, e le epoche sono immortali come il
tempo…” Questo corsivo è, a mio parere, un efficace squarcio di “buon
romanticismo” di Alfred Baumler (intellettuale tedesco e interprete di
Nietzsche, 1887-1968), ma anche l’incipit del libro I segreti di Torino Sotterranea. Alla scoperta del lato oscuro della
città, che l’editrice Il Punto-Piemonte in Bancarella ha pubblicato nel
settembre 1996 e tuttora nelle librerie piemontesi, con oltre tre riedizioni.
Per molti, ancora oggi, è un argomento colmo di fascino, soprattutto perché
storia e leggenda si sono sempre conteso il dominio dei misteri sotterranei,
dove tutto pare essere la sede di voci, suoni, e con essi paure e certezze… Ma
anche se molti si sentono legati alla tradizione, non tutte le pagine del libro
hanno profondi debiti con la leggenda e con il mito sotterraneo. In gran parte
gli autori si sono affidati alle fonti sicure, alla documentazione meno nota su
un argomento che intorno a sé ha visto fiorire ben poca bibliografia. In
quest’opera, coordinata dall’antropologo e scrittore Massimo Centini, si trova
un accenno alle mitiche grotte alchemiche e a quanto di “sotterraneo” cela la
città, da alcuni definita magica. Dai capitoli realizzati da dieci autori
(compreso chi scrive), emergono angoli meno noti di Torino, come le Regie
Ghiacciaie, o i sotterranei del Monte dei Cappuccini (nella foto in basso una panoramica), territorio di ricerca del
CNR. Per non parlare del dedalo di mine e contromine costituito da un monumento
militare, che oggi ha maggiore estensione sia sottoterra che in superficie: la
Cittadella. Ma si potrebbero citare anche i capolavori dell’ingegneria romana,
e tante altre curiosità celate negli angoli più oscuri e un po’ misteriosi di
questa nostra multiforme Torino. Contrariamente a quanto sostengono alcuni
“cultori” contemporanei e del secolo scorso, la città subalpina non è
attraversata da un dedalo di sotterranei, cunicoli e gallerie sconosciute. Il
mondo sotterraneo torinese è stato ricettacolo di improbabili Corti dei
Miracoli solo nei romanzi di Luigi Pietracqua (scrittore piemontese,
1832-1901); il suo sistema fognario, formatosi sui continui rifacimenti di
quello che fu un capolavoro dell’ingegneria romana, non ha offerto rifugio a
misteriose congreghe segrete.
Nel ventre oscuro di Torino non si celavano gli adepti di sette adamitiche
per celebrare rituali trasgressivi. Questo ed altro fanno parte di leggende,
come quella in cui si continua a favoleggiare su impossibili gallerie che
collegherebbero Palazzo Reale a Venaria e/o Rivoli… Secondo gli storici sono
fandonie, tradizioni amplificate dalla cassa di risonanza popolare… In quelle
gallerie, sempre secondo questi assertori dell’occulto e del misterioso,
potevano transitare carrozze che sarebbero servite per favorire il collegamento
tra le regali residenze, per celare tresche d’amore, ma anche per celare
precipitose fughe, o per occultare azioni di politica nazionale ed internazionale.
Se Parigi ha fatto dei propri sotterranei dei protagonisti in occasione
dell’assedio del 1814 e del 1870, Torino non è stata da meno esaltando il
sacrificio di Pietro Micca. Avventurarsi nella Torino sotterranea, seguendo i
cunicoli che furono testimoni del sacrificio del martire piemontese, curiosando
nelle vecchie ghiacciaie, osservando i prestigiosi Istituti cittadini, o
rincorrendo la voce di molti alla ricerca di luoghi impossibili, si ha il modo
di rintracciare le atmosfere più caratteristiche della città. Se si vorrà fare
un’escursione nella Torino sotterranea, oltre ad un viaggio nella storia, sarà
come fare un volo pindarico nel simbolico, dove è possibile immaginare,
osservare al di là delle apparenze, ascoltare le multiforme lingue di storia e
mito… La nostra immaginazione, durante il nostro vivere quotidiano, non
abbandona mai l’idea del sotterraneo, quasi a voler percepire continuamente il
bisbiglio delle leggende in quei cunicoli, in quelle cantine, in quei tortuosi
percorsi che sembrano non avere fine. Insomma, un viaggio nel più profondo dei
misteri per raccontare...
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