IL SANGUE COME MEZZO DI SOLIDARIETA'

LA SOLIDARIETÀ ATTRAVERSO LA
DONAZIONE DEL BENE PIÙ PREZIOSO

La quasi secolare istituzione al servizio della collettività
garantisce vita e salute soprattutto in casi di emergenza, grazie
 ad un piccolo gesto che richiede poco tempo... anche una sola volta

di Ernesto Bodini


Non è mai retorico quando si parla di solidarietà in senso lato, ancor meno quando si tratta in tema di salute come la donazione di sangue. Un gesto di altruismo nei confronti di chi ha bisogno in caso di urgenza o anche di malattia. Secondo recenti dati, a livello nazionale ogni anno oltre 1.700.000 volontari donano più di 3 milioni di unità fra sangue e plasma, consentendo di curare più di 1.700 pazienti al giorno. Ma per soddisfare “al meglio” e costantemente il fabbisogno sarebbe auspicabile un maggior numero di volontari per rafforzare quel piccolo ma “forte” esercito che, grazie al sostegno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e con il delle varie associazioni preposte alla sensibilizzazione e organizzazione per la raccolta del tessuto ematico, la donazione può essere garantita soprattutto in casi di calamità ed in periodi estivi... Per saperne di più abbiamo visitato la sede comunale dell’Avis torinese (presidente Graziano Cestino), sede di raccolta di via Piacenza 7, costituita nel 1991 (un’altra è a Pianezza alle porte di Torino), diretta dal direttore sanitario Roberto Ravera. L’Avis intercomunale di Torino, sorta nel 1929, è una struttura organizzativa che, con il proprio comitato di gestione, fa da tramite fra le Avis Comunali del territorio ed il Centro Trasfusionale OIRM – Sant’Anna della Città della Salute e della Scienza di Torino, ed è formata da 103 Avis Comunali della Provincia subalpina che hanno come riferimento il medesimo Centro Trasfusionale. Fanno parte dell’Intercomunale anche alcune Avis Comunali delle Provincie di Cuneo e Vercelli. La struttura torinese comprende, inoltre, la raccolta con i mezzi mobili (autoemoteche) e la raccolta nelle varie sedi Comunali secondo un calendario stabilito annualmente in accordo con le Avis aderenti. Tutto il personale di queste strutture ha ottenuto l’idoneità specifica da parte della struttura immunotrasfusionale (SIMT) di riferimento e previo successivo corso di addestramento per il prelievo, la selezione e la raccolta di sangue, plasma ed emocomponenti. Nel 2016 nelle sedi fisse sono state effettuate 23.862 donazioni di sangue intero, 10.283 di plasma e 3.950 RBCP (plasmaeritroaferesi); nelle Unità mobili sono state effettuate 16.090 donazioni di sangue intero, 1.600 di plasma e 325 RBCP (plasmaeritroaferesi). Ai fini dei prelievi gli eventi avversi sono stati 133 di cui 71 in donazione di sangue intero, 54 in donazione di plasma e 8 in donazione di multicomponenti, mentre 200 riguardavano scarto di sangue intero e scarto di plasma e globuli rossi. La strutttura mette a disposizione la consulenza di specialisti in cardiologia, pneumologia, dermatologia, oculistica, ginecologia, urologia, ortopedia, flebologia, psicologia. L’Avis comunale di Torino, oltre a pubblicare il periodico Corriere Avis, può essere consultata sul sito web: www.avisinterac.it, e contattata attraverso l’e-mail: infotorino@avisinterac.it, e per la sede di Pianezza: infopianezza@avisinterac.it.

L’OPERATIVITÀ

La sede che abbiamo visitato è ampia e spaziosa, come il notevole centro accoglienza, che comprende diverse sale visita, la sala prelievi con 12 poltrone per la raccolta di sangue intero e 5 per la raccolta di plasma, la direzione sanitaria, gli uffici amministrativi, un angolo ristoro e un magazzino scorte. L’organico consta di 3 medici, 7 infermieri, alcuni tecnici e 10 amministrativi. L’attività è operante tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, compresi i festivi ma solo al mattino, e si svolge con l’accoglienza e l’accettazione del donatore che viene sottoposto ad un colloquio (che comprende alcune note informative per il consenso informato date da leggere al donatore), cui segue il controllo di alcuni esami e la compilazione di un questionario anamnestico da parte dello stesso; mentre l’operatore sanitario procederà alla compilazione del modulo di accettazione alla donazione. Superata l’idoneità il donatore viene inviato alla sala prelievi per la donazione ed eventuale ulteriore colloquio medico; al termine gli viene offerto un piccolo ristoro e infine il congedo. Va precisato, come si rileva da un apposito vademecum, che tre sono i modi di donare il sangue. Donazione semplice: viene prelevato da una vena del braccio sangue intero, successivamente conservato a 4° per un massimo di 35 giorni, che servirà a rimpiazzare il sangue di un malato in caso di incidente o nel corso di un intervento chirurgico; plasma-eritroaferesi: viene prelevata una certa quantità di sangue intero e reccolto in una macchina che mediante centrifugazione provvede a separare il plasma e i globuli rossi, il resto del sangue viene reinfuso nell’organismo del donatore attraverso lo stesso raccordo, i globuli rossi così ottenuti saranno di buona qualità e il plasma potrà essere utilizzato per pazienti con gravi malattie; plasmaferesi: viene prelevato il sangue e fatto passare attraverso un filtro che separa il plasma dal resto del sangue, il plasma così ottenuto viene raccolto in una sacca mentre il resto del sangue viene reinfuso tramite lo stesso ago. Dal plasma si possono estrapolare molte proteine indispensabili al trattamento di molte malattie. Le due ultime procedure durano dai 25 ai 40 minuti e per questo effettuate presso i centri Avis su appuntamento. Al termine dell’atto di prelievo il donatore viene informato sul comportamento da tenere per prevenire eventuali effetti avversi... peraltro minimi e rari.

Intervista al Dott. Roberto Ravera, direttore sanitario responsabile
tecnico UdR Avis Intercomunale “A. Colombo” di Torino


Dottor Ravera, qual è l’età minima e massima per donare?
“Per legge si può donare appena compiuti i 18 anni e fino a 65, estensibili a 70 anni previa visita cardiologica ed esame di elettrocardiogramma”

Quante donazioni si possono fare nel corso dell’anno? E quale la quantità che si può prelevare ogni volta?
“Generalmente quattro, ossia una ogni tre mesi da parte degli uomini, mentre due da parte delle donne in età fertile; ma va precisato che la donna non può donare fino a sei mesi dopo la gravidanza e anche in caso di interruzione della stessa. Ogni donazione corrisponde al prelievo di circa 450 millilitri di sangue”

Quali caratteristiche fisiche deve avere la persona che intende donare?
“Deve essere sana, anche se può presentare patologie comuni come l’ipertensione o la celiachia purché adeguatamente compensate; per contro non possono donare, ad esempio, i pazienti affetti da una patologia oncologica o sottoposti a trapianto di organo”

Anche le persone affette da obesità possono donare?
“Possono donare ma considerando l’entità del peso e alcuni fattori di rischio come l’ipercolesterolemia, l’iperglicemia, disturbi cardiaci, etc.”

E il soggetto affetto da diabete?
“Anche la persona diabetica può donare purché la patologia sia compensata dalla terapia non insulinica, e corredata da documentazione clinica-diabetologica”

La donazione di sangue ed emoderivati è compatibile con le vaccinazioni, soprattutto quelle obbligatorie?
“Bisogna considerare se le vaccinazioni vengono fatte con vaccini inattivati o attenuati. Nel primo caso la donazione può essere fatta dopo 48 ore dalla vaccinazione, nel secondo caso per la donazione deve trascorre un mese. Un caso di attesa “intermedia” di 7 giorni riguarda la vaccinazione con il virus dell’epatite B. Non possono donare i soggetti affetti da epatite C, sia pur in terapia”

Quali sono le “perplessità” o titubanze del donatore alla sua prima “esperienza”?
 “Talvolta di paura dell’ago in fase di prelievo e, in secondo luogo, il fatto di non sapere come reagirà il proprio organismo al salasso”

Chi può compiere l’atto del prelievo di sangue e derivati?
“Un medico o un infermiere professionale dopo un training di apprendimento e il superamento di un corso FAD regionale”

Dopo quanto tempo il prelievo di 450 ml di sangue intero viene compensato dall’organismo?
“Solitamente la parte liquida dopo alcune ore e, dopo circa un mese, si ricompone spontaneamente la parte corpuscolata (globuli rossi, biancho e piastrine). Di questa temporanea “carenza” di sangue l’organismo non ne risente in alcun modo, proprio perché il quantitativo di sangue prelevato nell’individuo è proporzionato al suo peso; e per questo, il donatore non deve pesare meno di 50 Kg.”

Quali sono, secondo la sua esperienza, le motivazioni per le quali una persona intende donare il proprio sangue, una o più volte?
“Nella maggior parte dei casi le persone si offrono spontaneamente per solidarietà, soprattutto quando si manifesta un bisogno collettivo a causa di particolari eventi. Il fatto di donare costantemente nel tempo rientra nella piena coscienza di contribuire ad incrementare le scorte”

Quali azioni vengono intraprese per la cultura e la sensibilizzazione alla donazione di sangue?
“Attraverso varie manifestazioni di comunicazione interveniamo come associazione (Avis) informando soprattutto nelle scuole, dove riscontriamo molta curiosità ed un certo entusiasmo...; mentre più scarso è il riscontro dalla pubblicità che, talvolta, nasconde appelli non motivati...”

Attualmente in Piemonte il fabbisogno di sangue è sufficientemente coperto?
“Direi di si, anche se la carenza la si riscontra particolarmente nei mesi estivi per via dell’esodo vacanziero”


La foto del dott. R. Ravera è gentilmente concessa dall’Ass. Avis.

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