L’IRRAZIONALITÁ DEL
COMPORTAMENTO
UMANO: DAL PROGRESSO AL
REGRESSO
Incongruenze
e paradossi come indici di arretratezza civile e culturale
di
Ernesto Bodini
Fans di attori, cantanti, leader politici e
showman che vanno in delirio, come altrettanti in ambito sportivo con
l’aggravante, in questo caso, di conseguenti tafferugli, vandalismi e reati
contro la persona. In tutte le epoche storiche, soprattutto a partire dagli
inizi del ‘900, non sono mancati riconoscimenti a personaggi famosi che si sono
distinti nelle più diverse realtà professionali, sportive, culturali (e
ludiche), ma di episodi di eccessiva esaltazione sino all’inverosimile e alla
irrazionalità, non credo che vi sia traccia, o comunque non è dato a sapere ai
posteri. Quello che più inquieta è che scienziati (non arricchiti), mecenati e
filantropi che si sono prodigati per l’umanità non hanno “riscosso” altrettanta
simpatia (men che meno di esaltazione) da parte della collettività che ne ha
beneficiato. Per fare un esempio di un “assurdo” comportamento plateale potrei
citare il comportamento del pubblico in sede di trasmissione (Canale 5) quando
accoglie la coppia “di turno” di Striscia la Notizia: al suo ingresso i
presenti si alzano in piedi con un battimani fragoroso e pretese di stretta di
mano, per non parlare delle urla incontenibili della platea giovanile (ma non
scusabile) in sede di trasmissione per accogliere la conduttrice (sempre di
Canale 5), ormai più che una star vista l’impennata degli esiti di audience.
Inoltre, tutta questa platea peraltro onnipresente, pare che non soffra di
qualche problema esistenziale tanto da dover dedicare il proprio tempo e le
proprie attenzioni ai divi del momento i quali, va anche detto, si
arricchiscono alle loro spalle: se le platee televisive e cinematografiche,
come pure gli stadi fossero vuoti,
questi “Signori” del tempo ludico e… spensierato probabilmente non saprebbero
dove andare a sbarcare il lunario…
Ma va ancora detto che vi sono persone che per
campare svolgono attività ad alto rischio per la propria salute (e della vita)
con compensi, a dir poco, di gran lunga inferiori. E a fronte di queste
considerazioni vi è poi la realtà della nostra politica attuale che, tra
problemi di in-giustizia e crisi economico-finanziaria, dovrebbe non solo far
riflettere ma indurre ad atteggiamenti più composti magari contribuendo a
suggerire qualche soluzione. Ma tant’é. L’ignoranza attiva e l’egoismo umano
sono sempre più imperanti e, non ci accorgiamo, ad esempio, che in tema di
Sanità e Assistenza ci stiamo avvicinando alla versione privatistica.
Basterebbe ricordare che per ottenere certe prestazioni sanitarie per diagnosi
e cure (farmaci compresi), non è più sufficiente la compartecipazione
dell’assistito dei contributi e dei ticket, in quanto con il Decreto del
9/12/2015, la maggior parte della popolazione è penalizzata poiché il medesimo
dispone le “Condizioni di erogabilità e
indicazioni di appropriatezza prescrittiva delle prestazioni di assistenza
ambulatoriale erogabili nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale (SSN)”.
Ciò significa che, indipendentemente dalla sintomatologia accusata dal
paziente, se non vi sono appropriate indicazioni di un accertamento diagnostico
e/o terapeutico, non sarà possibile ottenere le stesse se non pagando di tasca
propria. Io credo che pochissimi cittadini italiani abbiano “confidenza” con le
normative di carattere sanitario, che sono di comune interesse, per poi
stupirsi e con conseguenti contestazioni fuori luogo, di fronte ad un disservizio
o alla comunicazione di non erogabilità gratuita di questa o quella prestazione
prevista dalle norme. Alla luce di queste
concrete realtà vale ancora, se non di più, il detto latino “Panem et circenses”, e per estensione quanto affermava
Alessandro Manzoni: «Noi uomini in generale siamo fatti così: ci
rivoltiamo sdegnati e furiosi contro i mali mezzani e ci curviamo in silenzio
sotto gli estremi». E, di fronte a queste constatazioni, credo che ogni
ulteriore commento o deduzione sia inutile, oltre che retorico.
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