UN’ESISTENZA “CONDIZIONATA”
DAGLI ESTREMISMI E DAI PARADOSSI
Quanto è importante avere etica e conoscenza
filosofica a sostegno
della nostra esistenza, del nostro saper essere e saper vivere
di Ernesto Bodini
La nostra esistenza è
costellata da estremismi e paradossi. Ad esempio, c’è chi fa sciopero della
fame e della sete per promuovere la revisione di una legge, e c’è chi attua
tale astinenza per proclamare la propria innocenza in qualunque contesto
giuridico e sociale; ed ancora, c’è chi decide di interrompere l’alimentazione
per rivendicare il diritto di un posto di lavoro o di riottenere la patria
potestà genitoriale. L’azione del lasciarsi “morire” o di autolesionarsi per
contestare una presunta ingiustizia o reclamare un diritto presumibilmente o
palesemente negato sta diventando un comportamento di vita fin troppo
ricorrente, come se non esistessero alternative più razionali e meno “lesive”
alla propria dignità. Per queste finalità, vorrei aggiungere, c’è anche chi
decide di incatenarsi davanti all’ingresso di un Ente pubblico, o chi “preferisce”
salire sui tetti di un edificio o di una impalcatura (possibilmente ad una
certezza altezza) minacciando di lasciarsi cadere nel vuoto. Sempre per le
stesse ragioni più estrema (e forse davvero razionale) la decisione di
togliersi la vita d’amblé, lasciando nello sconforto e in difficoltà i propri
congiunti. Poiché questi eventi rientrano in una “escalation” che sembra
inarrestabile, io credo che non bisogna necessariamente essere degli psicologi,
psichiatri o sociologici (con pieno rispetto delle rispettive professionalità)
per dedurre che le cause siano da ricercare e approfondire, o quanto meno è
bene porci delle domande, senza ipocrisia o titubanze… Si potrebbe, a mio
avviso, cominciare a soffermarsi sulla mancanza di esempi comportamentali etici
che dovrebbero essere individuati in primis da chi ci rappresenta
“gerarchicamente”: esponenti di qualunque realtà sociale, professionale e
familiare. Inoltre sarebbe molto utile “riconsiderare” in modo più razionale il
valore dell’esistenza, cercando alleanze per intraprendere sinergie ponendosi
come obiettivo il concetto: io vivo e
voglio vivere tra esseri viventi che vogliono vivere!
Le menti spiritualmente
più “deboli” potrebbero essere aiutate facendo loro conoscere l’importanza del
dialogo tra esseri umani, rievocando le tappe più significative di quanti ci
hanno preceduti nei secoli con i loro esempi di bontà e di eticità;
valorizzando, inoltre, ogni buona azione poiché è l’incoraggiamento a tenerci
in vita, senza di esso moriamo lentamente fra la tristezza e la rabbia. A parer
mio sarebbe un “toccasana”, seppur tenue, se si apprendesse la filosofia di
Socrate e di altri suoi illustri Simili, la quale non solo dovrebbe essere
insegnata nei corsi didattici ma fatta conoscere alla collettività attraverso
semplici incontri itineranti. Ma tutto questo può bastare? No di certo, ma
anche se rappresenta un “presuntuoso” inizio, non è detto che non possa sortire
qualche positivo effetto. Utopia? Forse, ma sta di fatto che se saranno sempre
meno coloro che trasmettono al prossimo la conoscenza delle potenzialità umane
volte al benessere comune, la società andrà sempre più verso un inesorabile
declino. Tuttavia un possibile freno a questa discesa potrebbe essere attuato a
cominciare da chi è preposto alla divulgazione propositiva di nozioni, notizie,
messaggi, consigli (pubblicitari compresi) e quant’altro, con estrema
competenza e totale intendimento al bene civico ed umano. Va da sé che ognuno
di noi è responsabile delle proprie azioni ed ancora prima dei propri pensieri
e intendimenti, tenendo sempre presente che nessuno è “padrone” dell’altrui
vita, e nemmeno della nostra stessa. E questo non è solo un sano principio
cattolico-cristiano. «Ciò che siamo oggi –
sosteneva la scrittrice scozzese Helen Clark Maclnnes (1907-1985) – dipende da tutto quel che abbiamo visto, udito
e avvertito ieri: ciò che oggi accettiamo o rifiutiamo influirà sul nostro
domani. Siamo quel che siamo a causa di ciò che siamo stati». Una
constatazione che si sta perpetuando!
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