Uno
spot per ricordare i “valori” della saggezza e della tempestività
PREVENZIONE E CORRETTI STILI DI VITA, MA ANCHE
UNA PIÙ ATTENTA INFORMAZIONE PER ALLONTANARE LO “SPETTRO” DEI TUMORI
di Ernesto Bodini
È risaputo che gli slogan sono oggetto di
informazione e nello stesso tempo un “sollecito” incentivo a recepire una
notizia, o a perseguire una azione dettata da una determinata finalità. “Mezz’ora può salvarti la vita” è lo
spot ideato e realizzato da A.N.D.O.S. (Onlus) Comitato di Torino, con la collaborazione di All Around Factory ed il sostegno del Consiglio Regionale con la Consulta Giovani e Femminile (del Piemonte) per la giornata
contro il cancro (4 febbraio, ndr). A questo riguardo significativo l'interesse dei giovani per queste problematiche e l'impegno che hanno mostrato nel contribuire a realizzare un video "leggero" ma molto efficace e con un messaggio molto positivo... Lo spot, con l’esaustiva estensione di Campagna informativa sulla prevenzione del
tumore al seno, realizzata da A.N.D.O.S. – onlus, è stato presentato il 4
febbraio scorso a Torino nella sede del Consiglio Regionale, presieduta dalla
oncologa Fulvia Pedani (nella foto), che ha precisato: «In un mondo sempre più frenetico, sommersi da mille impegni, pare
impossibile avere il tempo sufficiente da dedicare alle proprie passioni, ai
propri affetti, ai piaceri della vita e alla cura di se stessi, tra frenesia e
fretta le giornate avanzano e il timer del tempo, che scandisce la nostra
giornata, sembra scorrere sempre più veloce. Il tempo è una risorsa preziosa
che va gestita con oculatezza perché se é vero che “il tempo è denaro” è
altrettanto vero che mezzora può salvarci la vita». Affermazioni che
sembrano scontate, ma che vale sempre la pena rinverdire soprattutto quando si
tratta della nostra salute… e della nostra vita; tant’é che nel
“risottolineare” il concetto dello slogan, la dott.ssa Pedani, che è presidente
del Comitato A.N.D.O.S. di Torino e coordinatore nazionale dello stesso, ha
aggiunto: «In mezz’ora possiamo fare
tante cose, anche uno screening gratuito di qualità ed efficace per una dignosi
precoce del tumore al seno che può salvarti la vita e sicuramente migliorarne
la qualità. Lo spot vuole stimolare questa buona abitudine grazie alla
partecipazione di cinque donne che hanno combattuto il cancro in prima persona».
Una iniziativa anche per conoscere alcuni dati relativi ai risultati della
prevenzione dei tumori, patologie in molti casi croniche: nel nostro Paese sono
più di 12 milioni all’anno le diagnosi, e oltre 7,5 milioni sono le persone che
muoiono di cancro. Ma secondo il Registro dei Tumori c’è ragione di essere
ottimisti in quanto a livello nazionale nella prima metà degli anni ’90 erano 1
milione e 300 mila le persone sopravvissute; nel 2014 risultavano essere più
del doppio (circa 3 milioni). Ed è in continua crescita l’aspettativa di vita
globale oltre i 5 anni, ben oltre il 57% dei malati supera il quinquennio, e il
34% supera i 10 anni. In Piemonte i tumori colpiscono con maggiore frequenza
gli uomini, in particolare per quanto riguarda la prostata, il colon retto e i
polmoni; per le donne la patologia più ricorrente è il tumore al seno, seguito
da quello del colon retto e del polmone. L’incidenza dei tumori cresce con
l’età e resta di fondamentale centralità la prevenzione, eliminando i fattori
di rischio come il fumo, mantenendo una dieta sana e facendo una “regolare”
attività fisica; ma anche sottoponendosi a controlli ed esami periodici che
permettono una diagnosi precoce: mezz’ora, a volte anche meno, può fare davvero
la differenza… e salvare la vita.
La divulgazione è sempre più costante grazie
non solo ai mass media, ma anche alle associazioni in ambito medico come l’AIOM
(Associazione Italiana Oncologia Medica) che, in collaborazione con AIRTUM
(Associazione Italiana Registro Tumori), recentemente ha pubblicato il quinto
volume de’ “I numeri del cancro in
Italia 2015”, con l’intento di rispondere con rigore e professionalità ad
un bisogno informativo, una somma di dati come la conferma dell’andamento della
riduzione della mortalità, nei due sessi, per i tumori in genere ed in parte
anche per quelli di maggior impatto sociale. Una risposta, come si evince
palesemente dalla presentazione del volume, tesa a dimostrare l’efficacia del
Servizio Sanitario Nazionale (SSN) nella strategia combinata degli interventi
di prevenzione primaria e secondaria, in cui la diagnosi precoce assume un
ruolo sempre più significativo seguita dagli altrettanti trattamenti tempestivi.
Vari gli aspetti approfonditi come quello del fumo di tabacco (che coinvolge un
terzo della popolazione italiana maschile, e una quarto di quella femminile);
il ruolo svolto dall’amianto in campo oncologico; mentre un nuovo
approfondimento riguarda lo stato dello screening mammografico per il tumore
della mammella nel nostro Paese, che mostra ancora criticità soprattutto nelle
aree del Meridione. Un ulteriore contributo della pubblicazione è relativo al
capitolo che affronta gli effetti dell’immigrazione crescente nel nostro Paese,
anche in ambito oncologico, evidenziando in particolare il tumore della
cervice uterina quale specifico target
d’intervento. «Nonostante la mortalità
sia in riduzione e la sopravvivenza in aumento – scrive il presidente
dell’AIOM, Carmine Pinto Emanuele Crocetti –, le malattie oncologiche si confermano un fenomeno estremamente
rilevante, con una domanda di assistenza per il nostro SSN che arriva dai 363
mila nostri concittadini che avranno in questo anno (2015, ndr) una diagnosi tumorale, ma anche dai circa 3
milioni di italiani che hanno avuto questa esperienza nella loro vita, e che
per questo si sottopongono a visite periodiche
di controllo ed esprimono nuovi e differenti bisogni socio-sanitari».
È quindi importante conoscere l’epidemiologia, che oltre a non dover mancare
nel bagaglio culturale degli operatori sanitari, può essere indicativa anche
per il cittadino comune affinché la conoscenza lo renda consapevole, non solo
dei progressi della medicina e/o chirurgia ma anche di quanto resta ancora da
fare per ridurre l’incidenza dei tumori proprio attraverso la prevenzione.
Un contributo in questo senso è quanto si
rileva dalla prefazione del volume del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin,
che tra l’altro scrive: «É necessario fare
una buona programmazione in sanità, dare concretezza a quanto contenuto nel
Patto della Salute condiviso un anno fa (2014, ndr) con le Regioni. Grazie allo
straordinario lavoro eseguito in campo oncologico, oggi possiamo porci
l’obiettivo di impostare un approccio integrato e multidisciplinare nella
strategia di controllo dei tumori, che deve tenere conto insieme della
prevenzione, delle terapie e della riabilitazione». Ma un altro obiettivo
evidenziato dal ministro riguarda il fatto di ampliare e garantire un’assistenza
adeguata sul territorio, vicino al domicilio del malato per una più concreta e
globale presa in carico della persona atta a soddisfare al meglio i suoi
bisogni sanitari, sociali e relazionali in sinergia con le Istituzioni, le
famiglie e le associazioni di volontariato. «Un ruolo strategico – precisa Lorenzin nella prefazione – è svolto proprio dal volontariato,
considerato una autorevole risorsa. In particolare, quello in campo oncologico
si caratterizza per una realtà vastissima di organizzazioni, reti e generazioni
diverse che si incontrano e promuovono legami sociali, che si uniscono in una
cultura di solidarietà e di supporto delle categorie più deboli, condividendo
con i pazienti e i familiari un percorso spesso complicato ma fonte di costante
crescita».
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