Sempre
più ricorrente la partecipazione degli operatori sanitari
UN REFRESH PER MIGLIORARE E INTENSIFICARE LA PROPRIA PERFORMANCE
MA SOPRATTUTTO LA “VALENZA” TERAPEUTICA DEL TOCCO ARMONICO
di Ernesto Bodini
Continuano i programmi di aggiornamento delle
Medicine Complementari e Terapie Integrate che vedono la sempre più
“coinvolgente” attività del Tocco ArmonicoⓇ, attraverso il programma di aggiornamento
teorico-pratico tra gli stessi operatori di diverse discipline, in particolare
infermieri. Una due giorni full time che si è tenuta nelle aule dell’Istituto
di Formazione Rosmini di Torino il 13 e 14 scorsi, che ha avuto per tema “Applicazione
del Tocco Armonico, il massaggio lento nel controllo di ansia e dolore: refresh
e verifica dei risultati”, alla quale hanno preso parte nove operatori,
oltre alla psicologa e psicoterapeuta Elena Gualtieri, coordinati dai tutor
Enzo D’Antoni e Erika Mainardi che da anni stanno facendo crescere questa
disciplina con particolare coinvolgimento delle Istituzioni sanitarie e di
sempre nuove adesioni. Quasi un rituale l’accoglienza dei partecipanti:
reciproca presentazione (con il proprio nome e ruolo professionale) e invitati
a distendersi sul pavimento con il palmo delle mani verso il basso, occhi chiusi
e in piena concentrazione per immaginare la posizione anatomica del proprio cuore,
ma anche colore, forma, potenza e grandezza, focalizzando nel contempo altri
punti come il plesso solare quale sede delle nostre emozioni. Una metodica
comportamentale accompagnata da un catartico sottofondo musicale, seguita da
cadenzati ritmi inspiratori ed espiratori (accompagnati da un ipotetico contare
mentalmente), quali atti di benevolenza verso se stessi e verso gli altri, se
non anche verso le reciproche… resistenze. Tutto ciò per far rievocare in
ognuno sentimenti positivi quali la comprensione, la capacità del perdono e
l’apprezzamento di tutto ciò che ci circonda; tutte azioni che sono confluite
in un totale rilassamento con la consapevolezza di aver imparato cose nuove,
nel rispetto e accettazione del proprio essere quale persona. Oltre venti
minuti di totale rilassamento cui è seguito un lento e “piacevole risveglio”
all’unisono, per poi tutti sedersi in cerchio ed esprimere le sensazioni
provate durante il rilassamento, peraltro molto varie e soggettive come il
sentirsi la mente libera senza pensare al respiro, silenzio interiore,
inavvertenza della posizione assunta, visione di molti colori quasi come una
coreografia ipercromatica, sensazione palpabile di differenza tra parte destra
e sinistra e al tempo stesso pesantezza del proprio corpo, particolare
piacevolezza interiore, ma anche molte altre forme di immaginazione come il
comune senso di pace e di un ideale viaggio verso mete assai vicine al mondo reale… Alcuni operatori al risveglio
hanno avvertito brevissimi momenti di tachicardia, di respiro irregolare, di
pesantore agli arti superiori e qualche attimo di “confusione” mentale, per poi
riprendersi nella più totale serenità e rilassatezza.
Dopo questo “rituale” che ben predispone ai
successivi svolgimenti pratici D’Antoni ha ricordato come viene divulgata la
disciplina del Tocco Armonico, i conseguenti effetti positivi di benessere
psico-fisico nei soggetti in trattamento, siano essi i pazienti ricoverati o
gli stessi operatori in esercizio. «La
tecnologia è in costante evoluzione – ha spiegato – anche quella applicata
all’essere umano, come l’invenzione del cosiddetto, ed ormai noto, “umanoide”,
il cui ruolo operativo non è ancora del tutto accettato dai più, proprio perché
a tutt’oggi prevale il bisogno di essere trattati ed assistiti (soprattutto se
sofferenti) dai propri simili umani. Ed è anche per questa ragione che una
disciplina come il Tocco Armonico, che mai si sovrappone alla medicina
ufficiale, è di complemento lenitivo e in più casi anche risolutivo nel
trattamento di alcune patologie e di malessere psico-fisico esistenziale».
Diverse le esperienze professionali, quasi sempre positive, nella pratica del
Tocco Armonico degli operatori partecipanti al refresh, quali l’adozione di
tale metodica verso i propri famigliari e colleghi, in particolare verso i
pazienti ricoverati nel proprio reparto (soprattutto se affetti da patologia
oncologica che solitamente hanno ulteriori disturbi come ansia, stress e dolori
articolari); altri hanno affermato di applicare contemporaneamente anche la
metodica della comunicazione ipnotica, altri ancora di valutare di volta in
volta quale prediligere…, anche perché, va detto, il massaggio lento (come inteso
da questi operatori) contribuisce anche a ridurre gli effetti collaterali dei
farmaci tradizionali. Personalmente sono stato invitato (essendo anch’io in
corso di trattamento con il Tocco Armonico) ad esporre esiti “terapeutici” e
sensazioni dopo un certo numero di sedute, affermando di aver notato qualche
miglioria di alcune funzioni fisiologiche, e più gradualmente un buon controllo
di alcune sintomatologie (sia pur occasionali) come la cefalea e la gonalgia.
Nell’esporre le reciproche esperienze gli
operatori hanno dimostrato che la loro professione (infermieristica in primis)
“assorbe” tutta la sofferenza del paziente, condizione questa, che applicata
vicendevolmente nel corso dell’esercitazione pratica, è stato il frutto di
molte positive constatazioni come l’aver avvertito un particolare benessere,
visione di una luce intensa, percezione di calma e al tempo stesso manifestata
energia corporo-emotitiva… La fase dell’abbraccio, alla quale tutti si sono
accomunati in coppia e globalmente in cerchio, ha suscitato una sorta di
crescita interiore quale presupposto di una esperienza di mature riflessioni,
più consapevolezza di sé e maggior equilibrio favorito proprio da quel
manifestato silenzio dell’uno verso l’altro, il tutto racchiuso come una sorta
di puzzle terapeutico…, talvolta utile anche a superare eventuali sensi di
colpa e quindi per la continua crescita. Particolarmente apprezzato il
contributo della psicologa Gualtieri che, oltre a partecipare attivamente al
refresh (avendo seguito preventivamente il corso e quindi abilitata ad
esercitare), ha spiegato: «Il senso di
colpa non sempre facilita la crescita perché tale sensazione blocca…, ma la
capacità di essere guidati in un percorso aiuta a capire ciò di cui si ha
bisogno per essere protetti e al tempo stesso di proteggere». In momenti
successivi della seconda giornata gli operatori del refresh si sono accoppiati
in un tenero e stretto abbraccio per alcuni minuti di raccoglimento, invitati
a pensare alla posizione assunta e osservandosi a vicenda; espressioni di
reciproco “accoglimento” accompagnate da quell’immancabile sottofondo musicale
quasi a voler simboleggiare il risultato ultimo della propria performance
terapeutica. In effetti, l’abbracciarsi è trasporto fisico ma soprattutto
interiore in quel muto silenzio per meglio percepire la totalità delle
emozioni, il bisogno di stare uniti mettendo al centro la propria persona per
coglierne la sensibilità, il senso di protezione e la stima. Ulteriori
esercitazioni pratiche di Tocco Armonico hanno completato il programma del
refresh, manifestate con azioni di lento massaggio sull’intero corpo e gli arti
in particolare per favorire il totale rilassamento, al centro di una atmosfera
non certo surreale ma al contrario, di ulteriore acquisizione del proprio saper
agire verso se stessi ed ogni qualvolta verso i propri pazienti che, in
presenza di una o più patologie, possono fruire di quel sapiente massaggio
lento favorito dalla “cooperazione” come atto sinergico di salute e benessere.
(Foto di Ernesto Bodini)- (Effettuato il 13 e 14/11/2015)
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