RICORDANDO UN GRANDE PIONIERE DEI TRAPIANTI

Ha compiuto oltre mezzo secolo il primo trapianto di fegato in essere umano

THOMAS EARL STARZL PIONIERE DELLA TRAPIANTOLOGIA UMANA E ANIMALE

Dal 1995 l'Istituto per i Trapianti di Pittsburg porta il suo nome


di Ernesto Bodini


Ricordare l'episodio e la sua figura su queste pagine credo che rappresenti non solo il dovere di un biografo, ma anche quello di sottolineare il simbolo dell'avventura scientifica ed umana, dando sviluppo a quel progresso che avrebbe contribuito a salvare molte vite umane. Un percorso che immagino lungo e difficile il cui inizio per questo luminare risale 1956-58, periodo in cui intraprese la sperimentazione dei trapianti di fegato sugli animali; e fu solo dal 1959 che, vincitore di una borsa di studio Markle, si dedicò a tempo pieno al trapianto di fegato. Nonostante le difficoltà e gli insuccessi non si scoraggiò (grazie al suo genio scientifico e forza di carattere), tanto da mettere a punto la metodica del trapianto di fegato in laboratorio con l'obiettivo di applicarla all'essere umano. Dal 1962 al 1963 eseguì numerosi trapianti renali scoprendo l'effetto antirigetto del cortisone associato alla nota Azatioprina e, il primo marzo 1963, eseguì il primo trapianto di fegato in un paziente pediatrico che, purtroppo, non ebbe il risultato sperato... Da questa esperienza comprese che doveva approfondire i complessi problemi connessi al trapianto di fegato, e si convinse che il progresso nei trapianti, dopo ulteriori e molteplici tentativi, si può compiere solo a piccoli passi. Infatti, i primi successi realizzati da Starzl sono datati 1967-1970, periodo in cui si aprì la strada ai trapianti di fegato in Inghilterra e in Germania e, successivamente, con l'introduzione della Ciclosporina, il trapianto di fegato divenne un intervento di routine. Per quanto riguarda lo xenotrapianto (d animale ad altro animale di specie diverse o all'uomo) il 28 giugno 1992 a Pittsburg l'èquipe del prof. Starzl (con la partecipazione dell'italiano prof. Luigi Rainiero Fossati) effettuò il primo trapianto di fegato da babbuino in essere umano, ma purtroppo il paziente sopravvisse solo due mesi per cause diverse: in parte si pensò alla carenza della produzione di albumina da parte del fegato di babbuino, mentre c'era chi sosteneva che c'era stato un eccesso di somministrazione della terapia antirigetto che aveva provocato infezioni mortali.

DALL'AUTOBIOGRAFIA DEL PROF. THOMAS STARZL

Ho conosciuto il prof. Thomas E. Starzl il 27 maggio 1997 a Milano in occasione dell'assegnazione del Premio internazionale "Chirone" (ispirato alla Chimera, l'essere mitologico formato da più animali, nda), un riconoscimento per la Ricerca e la Formazione Biomedica, conferito dall'Accademia Nazionale di Medicina ogni anno a uomini di scienza che abbiano non solo conseguito risultati di particolare rilievo, anche saputo diffondere nuove conoscenze in campo medico attraverso collaborazioni a livello internazionale. Ricordare il prof. Starzl, oltre al motivo di tale riconoscimento, è dovuto al fatto di aver avuto la possibilità di una breve intervista, ma soprattutto perché ritengo doveroso ricordare che dal 1995 l'Istituto per i Trapianti di Pittsburg, in Pennsylvania (Stati Uniti), porta il suo nome, in quanto pioniere dei trapianti di fegato e uno dei primi a tentare, nel 1992, uno xenotrapianto (dal geco xenos: straniero, estraneo, nda) da babbuino a uomo, un musicista di 35 anni, affetto da una cirrosi non guaribile neppure col trapianto da uomo a uomo. Il ricevente è poi deceduto due mesi e mezzo dopo, per cause probabilmente non direttamente collegabili all'operazione. Nel corso dell'intervista, gli domandai quanto tempo sarebbe passato prima che lo xenotrapianto potesse entrare nella pratica chirurgica, e lui rispose: "Non è possibile poterlo stabilire, soprattutto perché, nonostante i progressi sinora raggiunti, il problema del rigetto è ancora da risolvere. La scienza può giungere improvvisamente a nuove scoperte e cambiare tutto". E alla domanda, qual è il futuro dello xenotrapianto, mi rispose: "E' qualcosa che sta dietro l'angolo, ma che rischia di star sempre dietro l'angolo". Thomas E. Starz, nato a le Mars (Iowa) l'11 marzo 1926; si iscrisse alla Northwestern University School dove si laureò nel 1952. Le tappe principali della sua carriera chirurgica nel campo dei trapianti d'organo si svolsero all'Università del Colorado (Denver) e all'Università di Pittsburg.

Nella foto in basso, il frontespizio della sua autobiografia, che conservo da molto tempo.










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