CONOSCERE PER IMPARARE A SALVARE VITE UMANE

“VIVA 2015” SETTIMANA PER LA RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE

Tra “slogan” e promozioni con l’obiettivo di salvare 
vite umane… anche per mano del comune cittadino

Ernesto Bodini



Con lo slogan “Settimana Viva” dal 12 al 18 ottobre, a cura dell’Italian Resuscitation Council e IRC Comunità, si è svolta (per il terzo anno consecutivo) la Campagna di sensibilizzazione per la rianimazione cardiopolmonare (RCP). In particolare il 16 ottobre è stato il giorno in cui tutti i Paesi europei si sono attivati con iniziative di informazione ed esercitazioni pratiche, soprattutto nell’ambito della Scuola. «Inserire l’insegnamento della RCP nel curriculum scolastico delle scuole italiane – è la nota di un comunicato – è uno degli obiettivi da perseguire con determinazione per aumentare il numero di vittime soccorse dai testimoni e quindi la sopravvivenza in caso di arresto cardiaco. Nell’attesa che questa istanza venga accolta nelle sedi istituzionali, IRC e IRC Comunità si fanno ancora una volta promotori di cambiamento accogliendo stimoli internazionali». E proprio attraverso questa promozione il Parlamento Europeo ha istituito una Settimana di sensibilizzazione dedicata all’arresto cardiaco, con lo scopo di migliorare la conoscenza e la formazione dei cittadini e degli operatori sanitari alla RCP, un processo virtuoso che “sollecita” la coscienza civile e quel doveroso altruismo tanto da richiamare il vecchio adagio: “Se hai a cuore qualcuno, non regalargli un pesce ma insegnagli a pescare”; saggezza non solo proverbiale ma anche propositiva tant’é che richiama la campagna europea “Kids Save Lives” – Training School Children in Cardiopulmonary Resuscitation Worldwide” (ovvero, “I ragazzi salvano le viteAddestramento degli scolari di tutto il mondo alla rianimazione”), promossa da European Patient Safety Foundation (EuPSF), European Resuscitation Council (ERC), International Liaison Committee on Resuscitation (ILCOR) e World Federation of Societies of Anesthesiologists (WFSA), con il sostegno della World Health Organization (WHO-OMS). La campagna prevede la richiesta a tutti gli Stati membri di introdurre l’insegnamento della RCP per tutti gli scolari a partire dai 12 anni, per due ore all’anno. (Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare il sito http://www.ircouncil.it/news/news­_242.


A Torino, nell’atrio principale dell’ospedale Molinette (Città della Salute e della Scienza) mercoledì 14 scorso per l’intera giornata è stata predisposta una stazione di addestramento dove i volontari “Viva!” (coordinati da Grazia Papotti, internista all’ospedale Molinette e responsabile del Centro di Formazione IRC locale) hanno insegnato le tecniche di massaggio cardiaco e l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico, unici modi per salvare dall’arresto cardiaco improvviso che in Italia colpisce 60 mila persone l’anno. A tale invito hanno aderito molte persone di qualunque età e ceto socio-culturale che, tra curiosità e sensibilità, si sono cimentate in veri e propri atti di rianimazione su manichino. Erano presenti anche i due giovani fidanzati Saverio De Santis e Stefania Raso (da lui salvata con il massaggio cardiaco) «Era il 4 maggio del 2013 a Torino – racconta Saverio – quando, tornati a casa dopo una breve passeggiata, Stefania si è sentita male perdendo conoscenza: è diventata pallida e faticava a respirare. Preso dal panico, quasi d’istinto mi sono chinato su di lei ed ho cominciato a praticarle il massaggio cardiaco (una manovra che avevo colto occasionalmente da televisione e internet) e nello stesso tempo ho telefonato al Soccorso di Emergenza 118 e un operatore mi ha “guidato” nel proseguire in modo più corretto… Poco dopo sono intervenuti i sanitari con il defibrillatore, la terapia medica e hanno disposto il ricovero in ospedale, dove le è stato impiantato un minuscolo defibrillatore». Sono trascorsi poco più di due anni e oggi Stefania (studentessa in Scienza dell’Educazione), che è diventata una “testimonial”, collabora con l’Associazione Piemonte Cuore – Onlus e con il Centro di Formazione IRC; è spesso invitata a parlare nelle scuole, non solo per raccontare la sua storia ma anche e soprattutto per trasmettere agli allievi, e agli insegnanti, che un gesto di spontanea solidarietà può salvare una vita, ma è importante avere coscienza del sapere, saper essere e saper fare per vivere in mezzo a gente che vuol vivere. Mentre Saverio, neo laureato in Giurisprudenza, vive a Bari e in attesa di un lavoro, fa la spola tra la Puglia e il Piemonte per restare vicino alla sua Stefania e, insieme, pensare a un futuro nel ricordo di una grande emozione…

(Nella foto: i giovani Stefania Raso e Saverio De Santis, e al centro la dott.ssa Grazia Papotti)


Intervista alla dottoressa Grazia Papotti

Dott.ssa Papotti, quanto è cosciente oggi la popolazione sul problema di poter rianimare un comune cittadino, colto da arresto cardiaco, pur non avendo specifiche competenze?
“A mio avviso la popolazione in generale non è ancora abbastanza pronta, tuttavia tale presa di coscienza sta gradualmente aumentando. Avendo organizzato l’evento “Molinette è Viva” per tre anni di seguito, ho potuto constatare che la coscienza civile sta facendo sempre più presa di fronte ad un arresto cardiaco, quindi alle manovre salva-vita e all’uso del defibrillatore”

Quali sono i criteri per acquisire le necessarie nozioni teorico-pratiche utili alla rianimazione cardiopolmonare?
“Le manovre salvavita richieste ad un soccorritore “occasionale” non sanitario sono molto semplici, sia il massaggio cardiaco sia l’uso del defibrillatore. Mentre nella maggior parte degli altri paesi europei qualunque cittadino può usare il defibrillatore, in Italia la legge richiede di aver seguito uno specifico corso di formazione, anche se in realtà nessuno è mai stato condannato per averlo usato senza l’ufficiale autorizzazione. Infatti nel soccorrere una persona non cosciente e che non respira sussiste lo stato di necessità, e inoltre c’è la possibilità (anzi il dovere) di chiamare il 118 e di farsi guidare nelle manovre di soccorso.”

A quale età si può “istruire” il cittadino nel praticare la RCP?
“In pratica a qualunque età. Ed è importante che siano istruiti i bambini già dalla scuola primaria perché crescano con la consapevolezza di un agire giusto e necessario, consci che il defibrillatore è “l’amico del cuore” e che agendo entro i primi 5 minuti dall’arresto si può salvare una vita”.

Quali sono i Paesi europei che hanno una maggior esperienza per questo argomento di utilità sociale?
“In molti paesi europei c’è un’ampia distribuzione di defibrillatori semiautomatici, in particolare Danimarca, Francia e Spagna. E nei paesi in cui la diffusione della cultura della RCP parte sin dalla scuola elementare si è osservato un aumento della sopravvivenza in caso di arresto cardiaco. Quindi ben vengano iniziative come la campagna “Kids Save Lives”, che ha proprio questo scopo”.



LA REALTÁ IN CIFRE
In Europa sono oltre 400.000 le persone che ogni anno sono colpite da arresto cardiaco, di cui 60.000 in Italia; sempre in Europa ogni giorno 1.000 persone muoiono per arresto cardiaco, e soltanto nel 15% dei casi viene iniziata da qualcuno dei presenti la rianimazione cardiopolmonare. Quando chi è testimone di un arresto cardiaco inizia la RCP prima dell’arrivo dell’ambulanza, le possibilità di sopravvivenza raddoppiano o triplicano; e se si riuscisse ad aumentare la percentuale di RCP immediata dall’attule 15% al 50-60% dei casi, si potrebbero salvare circa 100.000 persone all’anno in Europa. Nei paesi dell’Unione europea ogni 90 secondi un tentativo di RCP non ha successo perché iniziato tardi; e il 70% degli arresti cardiaci avviene in presenza di qualcuno che potrebbe iniziare la rianimazione cardiopolmonare (RCP). Per iscriversi al corsi di formazione in ambito regionale si accede al sito: www.ecmpiemonte.it. e si seleziona “corsi AED”.




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